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Festa Carabinieri: Foggia Città, la Capitanata e l'ombrello della mafia

di Ines Macchiarola

A Foggia le celebrazioni del 209° Anniversario della Fondazione dell'Arma.dei Carabinierri: occasione per fare il punto sulla situazione in Capitanata.

Dalle cronache giudiziarie dell'ultimo decennio è possibile osservare l'evoluzione del fenomeno mafioso e la progressione delle condanne giunte all'ultimo grado di giudizio che confermano gli impianti accusatori sviluppati dagli inquirenti in Provincia di Foggia.

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Alcune di queste operazioni hanno colpito colletti bianchi. In altri casi, gruppi mafiosi di potere che hanno operato o continuano ad esercitare la loro azione sia nel pubblico che nel privato. A Foggia, la mafia c'è ed è ripetitiva. Ma ha le mani proprio su tutto? Anche sui valori a cui certe persone proprio non vogliono rinunciare, nonostante marginalizzazione ed esclusione sociale? E che dovrebbero quasi giustificare i danni ricevuti o vergognarsene neanche fosse una propria diretta responsabilità?

Lo dimostrano i fatti. Non l'interpretazione che fa più comodo. E neanche lo scaricabarile di circostanza basato, spesso, sul claustrofobico sentito dire più che sulle evidenze. Sul bigotto pettegolezzo, buono a intrattenere più che a risolvere problemi. Sui ricatti morali, efficaci ad alimentare la paura di ritorsioni più che la rivendicazione delle più elementari libertà civili.

Allora cosa fare, se non continuare ad opporsi con determinazione alla forza intimidatoria mafiosa che penetra il tessuto sano della società fino a condizionarne integrità di scelta e sopravvivenza? Come la mafia affaristica barese e la Sacra corona unita, quella foggiana riesce a “sfruttare al meglio la connivenza di imprenditori e amministratori locali”. E' quanto emerge in modo lapidario nell'ultima relazione semestrale al Parlamento della Direzione Investigativa Antimafia.

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Nello stesso periodo di riferimento del 2022, la Provincia di Foggia “Rimane quella che manifesta le più efferate forme di violenza e di aggressività al fine di affermare il controllo del territorio nonostante le incisive attività di contrasto delle forze di Polizia e della Magistratura. Non risulta ancora affievolito il livello di spregiudicatezza che ha avuto il suo apice proprio nei primi giorni del mese di gennaio 2022, generando un grave allarme sociale nel capoluogo e nella provincia dauna”.

Le complesse e articolate indagini condotte dalla squadra Stato hanno disvelato ambiziosi progetti a carattere predatorio tra più clan mafiosi in grado di estendere la propria influenza oltre i confini territoriali. Nel panorama mafioso provinciale è possibile individuare più consorterie legate al territorio in cui operano: la mafia foggiana (la cd “società”), la mafia garganica, la mafia dell’Alto Tavoliere e la malavita cerignolana.

“Le formazioni attuali - si legge nella relazione DIA - pur essendo il risultato di distinti processi evolutivi, mantengono tutte il loro tradizionale carattere ibrido e si presentano profondamente diverse, specie sotto il profilo operativo, dalle tradizionali espressioni mafiose attive nel territorio nazionale. Sul piano strutturale, le diverse organizzazioni criminali foggiane sono costantemente alla ricerca di assetti organizzativi più solidi e strategie condivise, finalizzate al superamento delle instabilità e conflittualità inter e intraclanici per giungere a modelli criminali quali quello della ‘ndrangheta”.

Per quanto riguarda i riscontri sulle attività delittuose, emergono molteplici interessi. Si va dal narcotraffico operato da bracci armati, al racket delle estorsioni, riciclaggio e autoriciclaggio dei proventi illeciti, associazione per delinquere finalizzata ai furti di autovetture che a origine ad “Attività parallele spesso gestite in modo integrato, tali da conferire al fenomeno stesso un carattere pervasivo, ampio e trasversale in più territori. Diversi sono i gruppi di Cerignola dediti ai furti e alla cannibalizzazione di veicoli, le cui componenti sono spesso destinate al mercato clandestino della ricambistica usata”.

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Un fenomeno parimenti preoccupante è quello connesso con la gestione del ciclo dei rifiuti nell’area del Basso Tavoliere. È del 24 febbraio 2022 l’operazione Blackstop con la quale i Carabinieri, nell’ambito del contrasto agli illeciti in materia ambientale, hanno evidenziato una continuativa attività di traffico di rifiuti “Costituiti da circa 120.000 tonnellate di fresato d’asfalto, proveniente dai cantieri per il rifacimento del fondo stradale di circa 450 km di Strade in Puglia che sarebbero stati, secondo l’impostazione accusatoria, smaltiti illecitamente in località ignote o su fondi agricoli di proprietari compiacenti, senza aver ricevuto alcun trattamento che potesse consentire il riutilizzo dello specifico rifiuto, quale conglomerato bituminoso utile per asfaltare o, in alternativa, una volta inertizzato, quale materiale da riempimento, utile in campo edilizio o per attività di ripristino ambientale. In tale ambito, si segnala anche la ripresa del fenomeno del traffico di ecoballe provenienti dalla Campania che appariva interrotto alla fine del 2020”.

Un altro efficace strumento di infiltrazione territoriale della criminalità organizzata sta nel business dell'agroalimentare, del mercato immobiliare dei terreni agricoli e nella commercializzazione degli alimenti con il controllo delle catene di supermercati e il condizionamento del prezzo dei raccolti, nonché nella gestione dei trasporti e dello smistamento delle produzioni, nella commercializzazione di prodotti energetici ed alcolici. A tutto questo va ad aggiungersi il fenomeno in continua crescita della tratta degli esseri umani.

“Ebbene sì, la mafia in questa Provincia esiste e se non bastassero le sentenze passate in giudicato che ne hanno statuito la presenza, sarebbe sufficiente parlare con i familiari delle vittime innocenti della barbarie mafiosa o ascoltare le storie di chi ha avuto il coraggio di ribellarsi al giogo del pizzo denunciando i propri aguzzini”. Lo ha detto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Foggia, Michele Miulli,in occasione delle celebrazioni del 209° Anniversario della Fondazione dell'Arma. “Se vogliamo sconfiggere la mafia – sottolinea Miulli -, prima di tutto dobbiamo saperla riconoscere”. Negli ultimi 12 mesi sono stati perseguiti 15.846 reati pari ad oltre il 73% di quelli complessivamente denunciati nell’intera Provincia, sono stati effettuati 848 arresti e deferite in stato di libertà 3.796 persone.

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All'annuale appuntamento della “Festa dell'Arma” sono stati consegnati gliencomi ai militari che si sono distinti nel contrasto ai reati in materia di stupefacenti, ai reati predatori, contro le violenze di genere o ai danni delle fasce deboli, e contro ogni forma di violenza, sopruso, e ingiustizia.

La cerimonia, cui hanno preso parte le massime Autorità civili, militari e religiose della provincia, si è svolta alla presenza di un reparto di formazione in armi, composto da Comandanti di Compagnia, Comandanti di Stazione e militari del Comando Provinciale, nonché una rappresentanza delle specialità dell’Arma, con la cornice di alcuni mezzi in dotazione ai diversi reparti. Presente inoltre una componente dell’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo della provincia di Foggia, che svolge una sensibile ed importante azione di supporto sociale e di protezione civile, quale espressione concreta dello spirito dell’Arma a favore del cittadino anche fuori dal servizio attivo, nonché dei familiari di militari dell’Arma deceduti in servizio.

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In Capitanata l’Arma può inoltre contare sull’apporto della CIO di Reggimenti Mobili, dei Carabinieri per la Tutela della Salute e dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro, e nelle aree particolarmente difficili sul prezioso contributo dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, punta di diamante nel contrasto alla criminalità organizzata, a cui si unisce un ulteriore componente speciale rappresentata del Nucleo Anticrimine del ROS di Foggia. I militari del Comando Provinciale di Foggia, sotto il coordinamento della DDA di Bari, hanno assestato duri colpi ai clan operanti in città e provincia. Le numerose operazioni di servizio condotte nel corso degli ultimi dodici mesi, in totale sinergia con tutte le altre Forze dell’ordine e sotto la direzione ed il coordinamento della locale Procura della Repubblica, rappresentano il frutto dell’incessante impegno profuso dall’Arma di Foggia nel perseguire l’ambizioso obiettivo di ripristinare i valori della legalità e della sicurezza in un contesto sociale particolarmente difficile.