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FI, Gasparri impallina Amoruso: “Scelta dettata da interessi e consulenze”

Antonio Bucci

Bari – Il terremoto interno a Forza Italia irrompe in Aula, in piena battaglia sulle Riforme. Il passaggio dell’ex aennino pugliese Francesco Amoruso tra le fila dei verdiniani non poteva avvenire nel silenzio. A stigmatizzare formalmente i cambi di campo in corso - non ultimi quelli del campano Domenico Auricchio e dell'ex-ministro dell'Agricoltura, Francesco Saverio Romano - era stato in mattinata il capogruppo forzista Paolo Romani, ma è stato un altro ex aenne del calibro di Maurizio Gasparri a sparare ad alzo zero all’indirizzo dell’ex compagno di partito biscegliese, del quale è stato a lungo riferimento nazionale. “Vorrei che restasse agli atti del Senato - mi assumo la responsabilità di quello che dico - che il suo passaggio, come quello di altri, non è dovuto a sofferenze culturali; ad Amoruso del patto del Nazareno, a cui ha dedicato una nobile dichiarazione l'altro ieri, non gliene è mai fregato niente”, sbotta l’ex Ministro, “gli interessavano le consulenze per i familiari. Voglio che resti agli atti del Senato della Repubblica il comportamento miserevole”.

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Una requisitoria durissima, uno schiaffo in pieno viso che segue il tentativo in extremis di riconciliazione, esperito quando i rumours già davano l’ex coordinatore pugliese in uscita dal partito. Un vertice lampo con il Cavaliere nella Capitale e poi le barricate contro il segretario nel Tacco, Gino Vitali, reo di aver attribuito i malumori del collega alla recente sostituzione alla guida degli azzurri e riconfermato sulla tolda di comando dallo stesso Berlusconi, smentendo le voci che volevano il turese Boccarsi al suo posto. Non è servito né è bastato ed Amoruso ha fatto ugualmente i bagagli, per trasferirsi nella pattuglia dell’ex braccio destro berlusconiano: “Io pure credo alla famiglia, difatti mi batto per essa in 2a Commissione, ma per la famiglia composta da padre e madre, quella astratta, che è il principio della società, e non per la mia famiglia e per i suoi interessi presunti e reali”, ha affondato il colpo Gasparri, “Qualcun altro, educato ai valori della famiglia, ha pensato alla propria e ne risponderà alla sua coscienza. Ma chiudo qui la parentesi, in modo che, poi, il senatore Amoruso, che viene da una militanza politica, avrà ragione di vergognarsi del suo comportamento”.

È l’epilogo violento e plateale di un rapporto non solo politico, che aveva visto i due fianco a fianco ancora a Giovinazzo, nel consueto meeting annuale dedicato agli scenari del centrodestra. Il primo senza Raffaele Fitto, evidentemente l’ultimo con il senatore della Bat in prima linea dalla stessa parte. A fare quadrato attorno al nuovo arrivato sono proprio i verdiniani, che ora chiedono le dimissioni di Gasparri dalla vicepresidenza di Palazzo Madama e annunciano una mozione di sfiducia: “Gasparri adombra che Amoruso sia stato ispirato dalla tutela di interessi familiari. Se questo è vero, tali interessi erano preesistenti e coltivati nei molti anni in cui lo stesso Amoruso militava nelle file del partito di Gasparri, di cui si dichiarava stretto collaboratore. Riteniamo inconciliabile che egli possa rappresentare il Senato e tutti i senatori allorquando, per meschino calcolo, ne oltraggia e ne disconosce le prerogative costituzionali”, mandano a dire. Volano gli stracci. E davanti a tutto il Senato vale doppio.

(a.bucci1@libero.it)