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Fiera del Levante 2022 - L'intervento di Marina Lalli
Rappresentanti del Parlamento, Presidente Emiliano, Sindaco Decaro, Presidente Casillo, autorità civili, militari e religiose, delegazioni estere, Signore e Signori, benvenute e benvenuti alla 85^ edizione della Fiera del Levante.
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Quella che ci apprestiamo a inaugurare in un certo senso è una Campionaria doppia, perché ingloba simbolicamente al suo interno l'edizione dello scorso anno che non s'è tenuta a causa della pandemia.
Una rinuncia che la comunità pugliese ha dovuto affrontare per quel senso di civiltà e di rispetto che sta dietro le grandi scelte collettive.
Ma non è questa l’unica anomalia, infatti questa fiera si tiene in un periodo dell’anno diverso, un po’ più freddo e un po’ più buio, anche se pure il meteo sembra voler bene alla Fiera.
E poi non c’è un primo ministro a cui rivolgersi.
Ma la nostra forza di volontà e la nostra resilienza ci hanno consentito di cambiare date, format, rinunciare ad autorità che vengono da fuori e comunque essere oggi qui perché ce lo hanno chiesto gli espositori e la città.
Non era pensabile saltare una seconda edizione e non solo per una questione di opportunità aziendale, ma anche perché la Campionaria della FdL è la fiera più attesa di sempre.
Definirei il grado di affezione della città per la nostra fiera commovente: non c’è persona, infatti, in questo territorio che non abbia un suo ricordo personale alla Fiera del Levante ed è una tradizione che tutti vogliamo mantenere viva nelle nostre famiglie.
È un unicum nel patrimonio fieristico italiano. Tutte le fiere si sono andate specializzando e anche le edizioni che si susseguono qui dentro tipo Agrilevante, EdilLevante seguono questa tendenza per mantenersi al passo con i tempi, come è giusto che sia. Ma la nostra Campionaria no: la Campionaria resiste a qualsiasi cambio di ottica e di tempo proprio grazie all’affetto dei baresi e dei pugliesi.
Ma dicevo che non abbiamo qui con noi un primo ministro o i rappresentanti del governo - che non si è ancora formato- e quindi qualcuno potrebbe dire “e allora a chi parliamo?”. Ebbene è nostra intenzione mettere insieme le idee e i discorsi di oggi per portarli, con il consenso del Governatore e del Sindaco, al nuovo Primo Ministro (o forse dovrei dire alla nuova Prima Ministra…) appena si insedierà.
SUD - Perché noi non siamo il Sud che aspetta, noi siamo il Sud che fa!
E ci tengo a sottolineare che non porteremo richieste, porteremo proposte, porteremo soluzioni e non problemi.
La voce che viene fuori da qui è quella del Sud operoso.
Questo è il nostro DNA sia a livello pubblico che a livello privato. È così che questa Regione è cresciuta esponenzialmente in tanti settori e che, in alcuni di essi, fa scuola. Questo percorso virtuoso che abbiamo intrapreso dobbiamo trasmetterlo forte e chiaro al nuovo Governo.
Noi vogliamo essere attori protagonisti del nostro destino e del destino dell’Italia. La Puglia c’è ed ha i requisiti per essere protagonista della ripresa nazionale nell’era del post-pandemia. Ma vogliamo essere messi nelle condizioni di poter fare e di contribuire ad armi pari alla crescita del paese.
E ci sentiamo fortemente parte di un’Europa intesa non solo come cassaforte economica -che pure con i suoi Fondi sta contribuendo a tante nostre necessarie modifiche strutturali- ma soprattutto come cassaforte di princìpi, maturati dalle proprie ferite secolari che hanno insegnato quanto valgano i diritti civili e quanto il diritto ai sogni di ciascuno.
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STORIA - La Storia ci ha insegnato tanto, anche che esistono variabili imprevedibili che possono stravolgere ogni piano di azione. La Guerra è l'ennesimo cigno nero nel quale ci è toccato imbatterci e che sta mettendo a dura prova anche il nostro sistema produttivo.
Ma siamo qui determinati a ricominciare. E lo facciamo proprio dalla nostra storia che è stata la nostra bussola e la nostra guida fino a questo momento.
"Le belle storie non finiscono mai" così recita il claim dell’edizione di quest’anno della Fiera, un messaggio con cui si è scelto di comunicare il ritorno e la speranza, ma anche una storia bella che attraversa generazioni e sentimenti e che, come tutte le storie belle non si dimentica mai e resta nel tempo.
E quindi rieccoci ai blocchi di partenza dell’85^ edizione, per presentare una Campionaria ricca di appuntamenti sia tradizionali sia fortemente innovativi, e con una importante componente digitale che integra, ma non sostituisce la presenza in fiera, perché è qui che ci si conosce e che si intessono e solidificano i rapporti. La fiducia parte dal contatto, anche se gli strumenti nuovi agevolano i processi di acquisto e di vendita.
ESPOSITORI - Nonostante il cambio di periodo e le incertezze di questo momento storico, gli espositori hanno partecipato numerosi. Un grazie sentito va a loro che credono sempre nella nostra fiera che si presenta per l’occasione con padiglioni rinnovati.
Abbiamo occupato tutti gli spazi espositivi disponibili per totali 45.000 mq. e ci aspettiamo di ben superare i 56.000 visitatori del 2020.
COSA C’È - Il punto fermo della manifestazione resta il Mediterraneo. Il fil rouge che conferma la vocazione di essere portatrice di un messaggio di speranza, di unione tra Oriente e Occidente, un punto di riferimento per le imprese meridionali e di tutta l’area. Favoriremo l’incontro in un contesto geopolitico complesso e delicato, per creare ponti e non muri.
Ci sarà un importante appuntamento di apertura verso i Balcani perché la Puglia è la 1^ regione italiana per l'intensità dei rapporti commerciali con l'Albania.
E gli stimoli saranno tanti, come per esempio ManiFuture, organizzata da Unioncamere, Nuova Fiera del Levante e ADI Puglia e Basilicata con Politecnico, Ordine degli Architetti, che mette insieme un grande spazio espositivo riservato alla creazione e al design pugliese.
Sul tema design sarà anche allestita la mostra “Nel blu dipinto di blu” promossa dalla Regione Puglia con il supporto di Puglia Sviluppo, già esposta all’Expo di Dubai.
E poi Design to business che facilita l’incontro e lo scambio tra designer e imprese manifatturiere pugliesi.
Tante le novità anche per un fiore all’occhiello della Campionaria: l’agroalimentare a cui in questa edizione si affianca il comparto pesca dedicato alla blue economy e alla tracciabilità dei prodotti ittici. Il Dipartimento Agricoltura e Sviluppo rurale della Regione e Unioncamere Puglia confermano la loro presenza per valorizzare i prodotti enogastronomici anche con momenti di incontro/degustazione e show cooking.
Il Salone dell’innovazione sarà poi una gallery di tutte le imprese che la Regione Puglia ha sostenuto nel diventare innovative e che si faranno conoscere entrando in diretto contatto con i consumatori.
E poi aziende che presentano, in collaborazione con la Sezione Meccanica di Confindustria Bari e BAT, il Politecnico di Bari e lo IAM, progetti innovativi con mini start up, e con le grandiaziende e i loro prodotti, da macchine da cucire controllate da un’app, a strumenti di telemedicina e monitoraggio da remoto di pazienti e tanto altro.
E la grande novità del palco olografico a disposizione di chi vorrà provare un’esperienza immersiva, emozionante, tridimensionale interagendo e dialogando con l'ologramma di persone presenti o meno.
Insomma, ci presentiamo oggi con ben 300 espositori, contro i 213 dell’ultima edizione e con la voglia di ripresa degli scambi commerciali, come dimostra la partecipazione di espositori provenienti da 20 paesi esteri, nell’attesissima Galleria delle Nazioni. Tra colori, profumi di spezie, oggetti di artigianato e prodotti tipici, la Galleria accoglierà visitatori affascinati dalle tante storie, culture e tradizioni. Torniamo a viaggiare con la fantasia tramite la conoscenza di svariati usi e costumi, con l’accettazione del diverso e l’arricchimento culturale che ne deriva, nella consapevolezza che la diversità è sempre un valore aggiunto, sin dalla prima edizione della Fiera del Levante del 1930.
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GIOVANI - Infatti è da allora che questa fiera serve anche ad aprire gli orizzonti e le menti dei tanti giovani che, passeggiando tra i padiglioni, vengono ispirati da una ampia offerta di stimoli e novità.
Noi abbiamo l’obbligo morale di dare un futuro ai nostri tanti giovani, dobbiamo dare a quelli che hanno lasciato il nostro territorio una ragione per tornare e, al contempo, dobbiamo dare a chi è qui una valida ragione per restare. Ma dobbiamo anche saper attrarre giovani da altre zone italiane ed estere.
Da troppi anni formiamo a nostre spese tanti giovani che poi regaliamo altrove e questo svuota il nostro territorio e ci toglie il futuro.
Ma per trattenere i giovani bisogna dare loro speranza e rassicurazioni sull’utilizzo del merito e per farlo c'è bisogno di una profonda interazione tra istituzioni, università, imprese, sindacati e terzo settore.
Le politiche di creazione di nuovi posti devono andare di pari passo con la formazione delle competenze, altrimenti si rischia di avere più posti per lo stesso numero di persone. Bisogna quindi incentivare il rientro.
Non dare futuro alle nuove generazioni è la più̀ grande forma di diseguaglianza nonché una mancanza di responsabilità̀ della società̀ nei loro confronti. È un po’ come non farli sentire benvenuti nel loro stesso mondo.
AMBIENTE E SVILUPPO - E, a proposito di mondo, il tema ambientale deve essere al centro di ogni politica di sviluppo.
Molte delle nostre imprese, tra manifattura e servizi, sono in prima fila per politiche virtuose, rispettose dell’ambiente, delle persone, dell'inclusione e della solidarietà sociale.
Parlare di sostenibilità vuol dire parlare di futuro con la consapevolezza che le risorse a nostra disposizione sono limitate. Il mondo si è scoperto estremamente energivoro.
Dobbiamo ricostruire un modello di crescita più vicino ai territori, più sensibile e meno invasivo.
La rivoluzione verde deve avvenire ora e anche di questo parleremo in questi giorni all’interno dei nostri padiglioni per rendere reale il risparmio energetico, il riciclo, la lotta agli sprechi, l’inclusione, l’economia circolare, un approccio etico alla governance: tutti accorgimenti sostenibili che possono fare la differenza.
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PNRR - Non a caso la sostenibilità ambientale è uno dei principi portanti del PNRR le cui tante risorse abbiamo il dovere di sfruttare al meglio per procedere spediti nella realizzazione delle riforme e degli obiettivi in esso fissati.
Siamo, tuttavia, consapevoli che questo sarà possibile solo se utilizzeremo le risorse in modo proficuo, senza sprechi, senza cambi di rotta, ma con un disegno ben chiaro ed un altrettanto chiaro metodo di attuazione.
E allora usiamo il PNRR in primis per la sburocratizzazione di un paese che non riesce più a decidere e si avviluppa su sé stesso per ogni minimo cambio. E in un mondo che ci impone cambi repentini, non riuscire a operarne neanche di lenti diventa un modo certo per restare indietro.
Non a caso abbiamo messo al centro delle nostre zone economiche speciali, le ZES, l’obiettivo di una burocrazia zero, perché la burocrazia è diventata il male del nostro paese.
In Puglia spesso siamo più bravi che altrove, ma noi non vogliamo restare indietro su nulla! Non è quello per cui tante e tanti pugliesi si svegliano ogni mattina e che meritano di ottenere. Abbiamo bisogno che le politiche siano veloci e rispondenti alle necessità delle imprese e della popolazione
Ed è altresì improcrastinabile una riforma profonda della fiscalità, affinché aiuti le imprese piuttosto che rallentarle.
Serve rafforzare la digitalizzazione dei servizi ai cittadini e alle imprese e rendere fruibili in tempo reale i servizi della Pubblica Amministrazione le cui piattaforme dovrebbero vedere potenziata la loro interoperabilità, evitando inutili ripetizioni nella trasmissione di dati e informazioni.
SCELTE ENERGETICHE - Un altro tema di cui si parlerà e che continuerà ad assorbire le nostre forze sarà quello dell’aumento dei costi dell’energia ormai a livelli insopportabili e il fatto che questo aumento sia talvolta ingiustificabile rende più difficile accettarlo.
L’emergenza non sta risparmiando alcun settore e di mese in mese assume contorni sempre più insostenibili, con previsioni allarmanti per l’inverno che ci attende.
Su questo tema occorrerà quindi intervenire in maniera più incisiva rispetto a quanto fatto finora. Le misure adottate negli ultimi mesi hanno solo tamponato gli effetti negativi; ora sono indispensabili interventi strutturali e strategie di più ampio respiro.
La Puglia è stata pioniera nel settore delle energie rinnovabili, siamo un caso virtuoso italiano di transizione ecologica verso le rinnovabili, grazie ad un forte impegno della parte pubblica e ad una risposta importante del privato. Ma il processo delle autorizzazioni va velocizzato.
Le nostre aziende non ce la fanno più! Gli aumenti non si arrestano e mangiano tutti i margini di guadagno. Stiamo rischiando concretamente di costringere alla chiusura moltissime imprese.
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CCIAA e IMPRESE - Per la verità i dati che la nostra Camera di Commercio, Industria, Agricoltura e Artigianato ci riporta sono ancora mediamente confortanti in questo periodo difficile.
Dalla foto scattata dall’ufficio statistica e studi di Unioncamere Puglia relativa al II trimestre 2022 e confrontata con il periodo pre-pandemico risultano seimila aziende in più, 6.149 per la precisione. I superbonus governativi, ad esempio, hanno favorito la nascita di aziende edili (+608) e ancor più di imprese di lavori specializzati, quali idraulici o serramentisti (+1.831).
Va registrata una positiva inversione di tendenza anche nell'alloggio e ristorazione in forte ripresa come natimortalità.
La domanda ha generato l'offerta, potremmo dire. Ma non anche nel commercio al dettaglio dove il retail in soli tre anni ha fatto segnare una emorragia di 1.462 imprese, stritolate dal boom dell'e-commerce e dall'aumento dei costi.
L’impresa intesa come la somma degli obiettivi, dei lavoratori, dei clienti, dei fornitori, dei risultati e del territorio in cui opera è quella che difende il lavoro, la crescita e la coesione sociale dell’intero territorio.
E l’impresa pugliese ha aiutato il territorio anche con l’export: basti solo pensare ai tanti prodotti della nostra terra che oggi sono ricercati avidamente all’estero e che tengono in equilibrio la bilancia delle entrate e delle uscite.
BANCA D’ITALIA - Sappiamo dalla Banca d’Italia che nel primo semestre dell’anno l’economia italiana ha continuato a crescere a ritmi sostenuti: 5,4 per cento rispetto allo stesso periodo del 2021 recuperando la perdita del 2020.
Dall’inizio del 2021 però si sono cominciati ad osservare aumenti dell’inflazione e in Puglia a marzo del 2022 l’effetto diretto ed indiretto dell’incremento dei prezzi dei beni energetici e di quelli importati sui costi di produzione del settore privato non finanziario è stato pari al 6,1% rispetto a dicembre 2020 con punte del 12 nel settore manifatturiero.
Sempre la Banca d’Italia fotografa una situazione in netto miglioramento per il nostro Paese dal punto di vista turistico con entrate turistiche aumentate dell'87% rispetto a luglio dello scorso anno.
OSSERVATORIO PUGLIA PROMOZIONE - Ed in questo settore la nostra Puglia è andata molto bene: l’osservatorio di PugliaPromozione ci riporta una stagione da record con arrivi e pernottamenti cresciuti sia rispetto al 2021 che rispetto al 2019. La componente straniera ha speso sul territorio regionale oltre 2,4 miliardi di euro tra l’inverno 2021 e la primavera 2022.
Sarebbe bello essere protagonisti di quel progetto che la Commissione europea ha chiamato il "nuovo Bauhaus", ovvero nuove azioni e finanziamenti per conciliare sostenibilità, stile ed inclusione e rinsaldare così i legami tra il mondo della cultura e della creatività e i mondi della produzione, della scienza e della tecnologia orientandoli alla transizione ecologica. Se produciamo valore e lavoro puntando sulla cultura e sulla bellezza, favoriamo un’economia più a misura d’uomo e, anche per questo, più competitiva.
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TRASPORTI - Ed infine parleremo anche di trasporti perché nessuna industria può prosperare senza trasporti efficienti e una rete infrastrutturale solida e capillare.
Indispensabile quindi lo sviluppo delle reti di trasporto ferroviarie ad alta velocità che possano collegarci col resto del mondo, senza dimenticare gli aeroporti, grazie ai quali abbiamo portato negli anni milioni di turisti stranieri, nonché il potenziamento dei sistemi di trasporto con bus turistici e dei porti turistici.
In linea con gli obiettivi del PNRR, è arrivato il momento di far partire un grande progetto di riqualificazione sostenibile dei trasporti e delle infrastrutture, anche digitali, con un’attenzione particolare al Mezzogiorno.
L’intermodalità, per un Paese dalla topografia unica come l’Italia, deve diventare il faro guida nella progettazione della mobilità turistica del futuro: connettere treni, aeroporti, porti e rete stradale con nuovi strumenti intelligenti consentirebbe di rendere davvero fruibile tutto il nostro territorio.
Ed in chiusura - prima di chiedere al Presidente Emiliano di inaugurare questa 85^ edizione della Fiera del Levante - permettetemi di ringraziare il Comune di Bari e la Regione Puglia che non fanno mai mancare il loro sostegno, i partner bolognesi per la piena e fattiva collaborazione, il Consiglio e la Giunta della Camera di Commercio di Bari, le imprese e le associazioni di categoria e soprattutto i consiglieri, consulenti e i collaboratori della Nuova Fiera del Levante che quest’anno più che mai non si sono risparmiati su nulla dimostrando un fortissimo attaccamento a questa nostra Fiera.
Ma un ringraziamento speciale voglio mandarlo al Presidente Ambrosi che con la sua attenta, generosa e sapiente guida ha permesso che si realizzasse tutto ciò.
E a questo proposito ci fa piacere leggervi la lettera che stamattina ci ha inviato.
Invito il Presidente Emiliano ad aprire la Fiera.
(gelorminigmail.com)