PugliaItalia
Forum delle Associazioni Famigliari
del Giudice: 'Audentes fortuna iuvat'
Patrizia del Giudice, Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità della Regione Puglia, al Forum delle Associazioni Famigliari in FdL a Bari.
Patrizia del Giudice, Presidente della Commissione regionale Pari Opportunità della Regione Puglia, chiude il suo intervento al Forum delle Associazioni Famigliari, in Fiera del Levante a Bari, con la locuzione latina: “Audentes fortuna iuvat”, "Il destino favorisce chi osa”, per ribadire che è necessario fare tutti insieme uno sforzo, per rompere il tetto di cristallo che spesso impedisce al Paese, alla Regione come alle Istituzioni ad ogni livello, di osare “molto” di più con le politiche in favore della genitorialità e della famiglia.
Presidente, quali le impressioni a caldo?
Sono particolarmente contenta, a nome della Commissione Pari Opportunità, per questa iniziativa fortemente sollecitata dal Forum delle Associazioni Famigliari che ci ha voluto assieme all governo regionale al fine di promuovere l’approvazione di un Piano Regionale delle Politiche Famigliari. Il convegno di oggi è l’avvio alla prima grande iniziativa, fortemente sostenuta dall’attuale Organismo paritario che rappresento, nel solco delle tematiche trattate nell’esercizio delle politiche di genere.
La sfida che ci si prospetta è quella di affrontare con coraggio le varie “priorità di genere”, le stesse che impattano trasversalmente sulle condizioni delle donne nell’ambito della gestione tempo-vita-lavoro.
Con questa consapevolezza la Commissione Regionale Pari Opportunità ha inteso avviare un nuovo processo di sensibilizzazione delle politiche famigliari, collegandolo strettamente allo sviluppo della “genitorialità” e alle azioni di contrasto alla “denatalità”.
Lo stallo demografico da tempo è il problema dei problemi. Certo, non solo in Italia, ma qui da noi gli indici sull’età media della popolazione si impennano
L’ultimo Rapporto Eurostat rassegna dati preoccupanti sulla denatalità: nel 2016 in Italia sono nati appena 7,8% bambini ogni mille abitanti, in Portogallo 8.4%, in Grecia 8.6%. Sul versante occupazionale ancor meno confortante il dato che si riscontra sull’abbandono del posto di lavoro da parte delle donne, sia per la cura dei nuovi nati che per l’assistenza agli anziani.
In tali contesti, la Commissione Pari Opportunità, per informare e favorire la conciliazione tra la vita lavorativa e la genitorialità, ha organizzato il 3 e 4 maggio 2018, presso la sede della Regione PUGLIA, il “Welfare truck-la previdenza su 4 ruote” a cura della Direzione INPS regionale pugliese, per fornire informazioni sulle varie misure previdenziali e assistenziali esistenti, tra cui prestazioni per mamme lavoratrici o precarie, assegni familiari, Legge 104 (assistenza familiari inabili), bonus bebé, bonus baby-sitting, naspi, opportunità per lavoratori iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e contratti collettivi aziendali.
La conciliazione tra tempo di vita e di lavoro è un diritto a tutti gli effetti e a sancirlo è il Parlamento Europeo che, fra le raccomandazioni emanate, afferma il diritto alla conciliazione tra vita familiare privata e professionale per tutti gli individui, con la previsione di idonee misure non solo per le giovani madri e padri, ma anche per chi fornisce assistenza.
Ecco perché è fondamentale un adeguamento del sistema di welfare alle più recenti disposizioni normative nazionali e comunitarie, che promuovono il welfare aziendale e l’occupazione di qualità per le donne e gli uomini.
Questo è un fronte che vede la Commissione da lei presieduta particolarmente attiva?
La Commissione Pari Opportunità, nello scorso maggio 2018, ha già avviato un processo di sensibilizzazione in tal senso, attraverso un proficuo confronto con esperti della materia e rappresentanti di imprese pubbliche e private che hanno già applicato strumenti del Welfare. Tra queste era presente anche una piccolissima impresa con meno di 15 dipendenti. Questo rivela che le misure del welfare possono essere applicate a tutte le tipologie di aziende.
A impattare direttamente sulla salute della donna (futura madre) e del feto (futuro neonato) è soprattutto lo stile di vita, motivo per il quale urge rimodulare una serie di azioni virtuose, che possano facilitare anche lo sviluppo del nucleo famigliare.
Per il perseguimento di tale obiettivo, la Commissione sta attivando anche progetti sulla salute della donna. In Puglia, ad esempio la Commissione ha é già intervenuta ufficialmente all’indirizzo del governo regionale dove é stata trascurato l’importanza di agire con informazioni e azioni sull’ENDOMETRIOSI, malattia invalidante per le donne e che se non diagnosticata per tempo può essere causa di infertilità.
Sempre in tema di misure a favore di un migliore stile di vita, la Commissione, che è organismo istituzionale collegiale e consultivo del Consiglio e della Giunta regionale, apre favorevolmente alla rimodulazione degli orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, sottolineando che dal punto di vista della famiglia appare essenziale poter sincronizzare o armonizzare il tempo di vita della coppia a beneficio dei figli.
Questo del nucleo famigliare, quale fondamento dell’assetto comunitario moderno, è un obiettivo qualificante, ancorché trasversale?
L’auspicio della Commissione Regionale Pari Opportunità è che, in coerenza con le indicazioni nazionali, la Regione Puglia riconosca la famiglia come soggetto sociale politicamente rilevante e si impegni a promuovere e realizzare una organica e integrata politica di sostegno al nucleo familiare con:
• la costituzione di uno specifico Fondo regionale per il sostegno alle famiglie “rivolto in modo particolare alle famiglie che gestiscono situazioni di fragilità socio-sanitaria che non trovano collocazione nell’ambito della rete dei servizi territoriali”;
• l’ottimizzazione delle politiche territoriali di conciliazione dei tempi lavorativi con le esigenze familiari, “attraverso l’assegnazione di specifici contributi (bonus) che consentano ai nuclei famigliari, con almeno n. 2 figli, di usufruire di agevolazioni per la mobilità (agevolazione sui mezzi pubblici), nelle attività sportive (agevolazioni per l’accesso a impianti pubblici ) e culturali(accessi agevolati ai musei, cinema e corsi formativi);
• il sostegno ai coniugi separati con difficoltà sociali ed economiche, “anche attraverso programmi di mediazione familiare volti a sviluppare l’esercizio del ruolo genitoriale e a prevenire situazioni di conflitto”;
• l’ottimizzazione degli interventi di tutela dei minori “con contributi economici di sostegno alla natalità, alla maternità e alla paternità.”
La conciliazione tra tempo di vita e di lavoro infatti, è un diritto a tutti gli effetti e a sancirlo è il Parlamento Europeo che, fra le raccomandazioni emanate, afferma il diritto alla conciliazione tra vita familiare privata e professionale per tutti gli individui, con la previsione di idonee misure non solo per le giovani madri e padri, ma anche per chi fornisce assistenza.
Uno sforzo lodevole, che però torna a scontrarsi col problema irrisolto dell’invecchiamento vistoso della popolazione italiana
Il tema della denatalità, così come il tema che riguarda la dispersione dei giovani che abbandonano il nostro Paese o delle famiglie che sempre più vivono il disagio a generare economie necessarie alla sopravvivenza della famiglia stessa, sono urgenze che, sin dal primo momento hanno visto impegnate le Commissarie dell’organismo paritario regionale.
Le parole chiave intercettate nella discussione tra noi avvenuta sul tema sono:
- stile di vita;
- benessere psico-fisico;
- armonizzazione tempi di vita per i genitori per la cura dei figli e degli anziani;
- socialità e meno elettronica
- più economie a favore della cultura e dello sport.
- Luoghi strutturati per l’aggregazione
- Controlli sanitari gratuiti per i nuovi nati sino al completo sviluppo fisico e ed intellettuale
Per raggiungere questi obiettivi, le Politiche Famigliari devono assicurare più servizi che rispondano alle esigenze delle famiglie.
Ai nuclei famigliari con più di un figlio, ad esempio, per incrementare nuove nascite, sarà essenziale destinare specifici bonus, che accompagnino la vita dei nuovi nati sino al raggiungimento del loro sviluppo.
Che conclusioni trae e che previsioni si sente di fare per il futuro immediato?
Ciò che è emerso durante il lavori promossi dalla Commissione, nello scorso 30 maggio, a cui abbiamo voluto invitare la rappresentanza nazionale e regionale del Forum delle Famiglie, è che già molte imprese stanno compiendo sforzi evidenti nell’applicazione delle misure a favore del Welfare, come da circolare n. 5/E dell’Agenzia per le Entrate del 29/03/2018.
Quanto espresso è stato raccolto in un filmato-documentario che la Commissione per le Pari Opportunità metterà a disposizione durante i lavori della imminente Conferenza. Le testimonianze degli imprenditori e dei tecnici evidenzieranno la circostanza che gli sforzi compiuti dalle aziende restano al momento scollegati da un processo strutturale, non ancora concretizzato, che è certamente demandato ai Governi regionale e nazionale.
Un esempio più tangibile?
In Francia ad esempio il mercoledì restano chiusi gli uffici pubblici e le scuole.
(gelormini@affaritaliani.it)