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Forza Italia, Amoruso lascia per Verdini: “Dimissioni sofferte”

Antomio Bucci

Bari – Non è un fulmine a ciel sereno ma l’addio del biscegliese Francesco Amoruso scuote ugualmente il partito azzurro: “Annuncio le mie sofferte dimissioni dal Gruppo parlamentare di Forza Italia del Senato per aderire al Gruppo Alleanza Liberalpopolare – Autonomie”, conferma in serata una nota ufficiale dell’ex coordinatore regionale. “Negli ultimi vent'anni il centrodestra si è speso con tenacia per percorrere con successo il cammino delle riforme. Nel 2006, addirittura, siamo giunti a varare una riforma costituzionale che proprio la sinistra ha osteggiato e affossato attraverso il referendum. In coerenza con questo virtuoso tragitto, ho salutato con favore il Patto del Nazareno”, argomenta l’ex aennino, chiarendo di aver assistito “con tristezza e rammarico alla decisione non solo di rompere quel Patto, ma anche di giudicare riforme da noi votate fino a quel momento come il male assoluto, un regime, quasi una dittatura”.

Nessuna menzione alle dinamiche interne agli azzurri pugliesi, che il neo senatore della pattuglia di Denis Verdini ha guidato a lungo, in tandem con il barese Antonio Distaso – prima - e riconfermato con la golden share di Raffaele Fitto ad inizio 2014 – poi - affiancato da un comitato di presidenza. Il resto è storia recente: la nomina a responsabile nazionale per il Mezzogiorno a febbraio, in pieno muro contro muro tra l’ex Cavaliere e i dissidenti del Vicerè di Maglie. Alla testa del partito arriva un falco come Gino Vitali ed è braccio di ferro senza esclusione di colpi, fino alla scissione degli uomini vicini all’ex Ministro, alla vigilia delle Regionali. Amoruso resta tra le fila berlusconiane ma non nasconde più di un malessere per la gestione del nuovo corso né la sensazione di sentirsi ospite in casa propria. A riprova del clima, il vertice lampo nella Capitale con Silvio Berlusconi seguito ai rumours sull’abbadono imminente, qualche giorno fa. E non è un caso neppure che siano stati due big del calibro di Maurizio Gaspari e Altero Matteoli a sparare contro Vitali, definendolo “non nella condizione di svolgere utilmente il suo incarico” dopo l’intervista alla Gazzetta nella quale addebitava alla propria nomina la possibile decisione del collega.

“Il suo radicato rapporto con il territorio, frutto di un lavoro profondo e costante, sarà certamente utile a valorizzare la nostra azione politica anche fuori dalle aule parlamentari”, accoglie il nuovo arrivato il verdiniano Lucio Barani, mentre a riservare la prima stilettata all’ormai ex compagno di partito è la vicesegretaria salentina Federica De Benedetto, pur dicendosi umanamente dispiaciuta: “Non dimentico che, solo due settimane fa, eravamo in 300 a Giovinazzo a guardarci dritto negli occhi e parlare di futuro. Gli altri 299 continueranno a lavorare”. Quali saranno le conseguenze politiche sullo scacchiere del Tacco, nel quale il progetto del kingmaker toscano sembra non decollare? Difficile dirlo ma a far saltare il tavolo e rivoluzionare gli equilibri potrebbe essere un altro colpo di scena: i beninformati, infatti, danno Michele Boccardi verso il coordinamento regionale del partito. Il neo senatore, fedelissimo fittiano e fresco di rientro in Forza Italia, potrebbe prendere il posto dello stesso Vitali con i gradi di segretario. Solo tattica e fantapolitica? Se sarà terremoto, le scosse cominceranno a breve…

(a.bucci1@libero.it)