Francesco, primo Papa a Molfetta
I semi fecondi di +don Tonino Bello
Papa Francesco a Molfetta sui passi di +don Tonino Bello. L'intervista al sindaco Tommaso Minervini.
La vera forza del ‘passaggio episcopale’ di +don Tonino Bello è nella miriade di semi gettati ovunque potesse e, spesso, all’insaputa di chi gli stesse in quel momento vicino. Semi che sono germogliati dopo il suo ritorno al Padre, che continuano a dare frutto a 25 anni di distanza dal suo battesimo eterno e che pervicacemente sono destinati a moltiplicarsi negli anni che verranno, ravvivati e condivisi dall’instancabile bisogno dello stimolo e del conforto racchiusi nelle sue esortazioni senza tempo e senza confini.
Il sindaco Tommaso Minervini è visibilmente emozionato e imbarazzato nel sottolineare “l’unicità dell’evento nella storia millenaria della sua città”, mentre rende note le ultime disposizioni per il 20 aprile: “La Comunità di Molfetta attende con gioia l’arrivo di Papa Francesco, per incrociare il 25° anniversario del dies natalis di +don Tonino Bello. Un evento straordinario, la prima volta - in 2018 anni - di un Papa a Molfetta”.
Il Santo Padre arriverà in elicottero, atterrerà sul piazzale di cala S. Andrea al porto, ad accoglierlo Domenico Cornacchia, vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, poi si recherà nel Duomo per sostare in preghiera davanti alla celebre scultura del Cristo in croce: “Collocazione provvisoria”, denominata così proprio da don Tonino (articolo correlato). All’uscita lo attenderà la papa mobile, per il saluto ai fedeli.
Papa Bergoglio percorrerà banchina Seminario, poi banchina S. Domenico e infine corso Dante fino alla Chiesa del Purgatorio, poi ancora il borgo fino all’altare per la celebrazione della Santa Messa all’aperto, da un grande palco appositamente allestito sul Borgo, con lo sguardo sul luogo in cui venticinque anni fa, il 20 aprile 1993, una folla straripante e commossa salutava il suo Vescovo.
“Non solo l’evento è storico - dice ad Affaritaliani.it il sindaco Minervini - ma l’arrivo di Francesco per la città, per la regione di don Tonino e per l’intera comunità, non solo cristiana, è la testimonianza di quanto possa essere più che mai attuale lo slancio degli insegnamenti di don Tonino. Per cui, l’occasione è propizia per riaffermare l’impegno laico nel perseguimento dei valori evangelici e per insistere nel ridare trama a quel tessuto - da tempo sgranato - di identità comunitaria, ordito secondo le tracce indicate dai ‘semi valoriali’ di don Tonino Bello”.
“L’opportunità anche - continua Tommaso Minervini, che con diversi rappresentanti della sua giunta e della lista civica, che ha vinto le elezioni amministrative dello scorso anno, condivide i percorsi comuni accanto al Vescovo venuto da Alessano - di consolidare il ritrovamento della coesione sulla forza dei valori etici.
“Siamo tutti stati segnati dal travolgente, e talvolta spericolato, entusiasmo caritatevole di don Tonino”, tiene a ribadire il sindaco tornato a Palazzo di Città dopo la precedente esperienza 2001-2006, “che sin dall’inizio del suo ministero episcopale decise di rinunciare ai segni esteriori del potere. Comunione, evangelizzazione e scelta degli ultimi furono i perni su cui sviluppò la sua idea-testimonianza di fede al servizio di una Chiesa davvero in uscita - per utilizzare un’immagine cara a papa Francesco – immortalata, in maniera anche suggestiva, nell’efficace sintesi della ‘Chiesa del grembiule’ “.
“Quelli indicati a tutti noi con instancabile perseveranza - prosegue Minervini - erano ‘I crinali dell’audacia’, con le campagne per il disarmo, per l’obiezione fiscale alle spese militari, o la ricerca ostinata di risorse per l’aiuto agli ultimi: da quelli in arrivo dal mare al porto di Molfetta a quelli che stazionavano, senza dimora, sotto le finestre del suo Episcopio”.
E alla domanda su cosa leghi la doppia visita pugliese di Papa Francesco, prima a San Giovanni Rotondo per Padre Pio e ora a Molfetta per +don Tonino Bello, il sindaco Tommaso Minervini non esita ad indicare: “La santità”. Mettendo in evidenza, tra il Rosario di episodi che videro protagonista attivo e trascinatore il ‘pastore’ salentino quello della marcia pacifica a Sarajevo, di cui fu ispiratore e guida malgrado la malattia che da tempo ormai lo consumava.
Partito da Ancona insieme a 500 volontari il 7 dicembre 1992, don Tonino si fece promotore di quella che definiva un’altra ONU: fatta dai popoli, dalla base. “Come dimenticare il celebre discorso tenuto a Sarajevo, città sotto assedio”, ricordano il sindaco e gli amici di allora: ”Noi siamo qui - disse don Tonino - allineati su questa grande idea, quella della nonviolenza attiva (…). Noi qui siamo venuti a portare un germe: un giorno fiorirà (…). Gli eserciti di domani saranno questi: uomini disarmati”. Pochi mesi dopo, il 20 aprile 1993 + don Tonino Bello moriva ucciso dal cancro.
“La cerimonia potrà essere seguita su ben 7 maxi schermi - ci dice Pasquale Mancini Assessore al Marketing Territoriale del Comune di Molfetta - mentre ci saranno oltre 2.000 transenne a contenere la marea di gente con 12 punti di accesso, dove tutti saranno controllati da agenti della gendarmeria vaticana e 24 steward in possesso di metal detector”.
“Tutta la logistica è stata definita - aggiunge Mancini - e naturalmente ingenti saranno le misure di sicurezza, come avviene per tutte le visite del Papa. Per questo, il traffico sarà bloccato nelle zone interessate fin dal giorno precedente. Nel contempo, le scuole resteranno chiuse per permettere a tutti di partecipare all’evento storico”.
“Il ricordo e le celebrazioni del 25ennale di don Tonino continueranno per l’intero anno - precisa l’Assessore Mancini - secondo un programma di iniziative piuttosto ricco e articolato. Tra le tante, una particolare segnalazione meritano la ‘Scuola sulla Non-Violenza’, che intendiamo far nascere qui a Molfetta, e la diffusione per la città di una serie di ‘Pietre d’inciampo’: una sorta di moderne edicole per ricordare un momento, una riflessione o un’esortazione di don Tonino, per continuare a mantenerlo ancora più ‘vivo e presente’ nelle strade, che a lungo lo hanno visto pellegrino di carità”.
Prima di salutarci, per l’arrivederci al 20 aprile con Papa Francesco, il sindaco Tommaso Minervini - con pudore ed emozione - rivela: “Questa visita, per certi aspetti, è anche un ricambio di cortesia. Quando, alcuni anni dopo la sua morte prematura, con un nutrito gruppo di amici e volontari da Molfetta, siamo partiti sulle orme di don Tonino - lungo il percorso intercontinentale che lui stesso aveva attraversato, alla ricerca di risorse per la sua Comunità CASA - a Buenos Aires in Argentina fummo ricevuti proprio dall’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio. Adesso è lui che viene a Molfetta, ma da Papa!”
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Il Crocifisso: ‘Collocazione provvisoria’ (di +don Tonino Bello)