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Francesco e Raffaele Spizzico, le opere donate alla Regione
Le opere dei Fratelli Spizzico - bozze per i fregi nella Corte d'Assise e d'Appello Palazzo di Giustizia Bari - donate da Gianvito Spizzico alla Regione Puglia.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha partecipato all’inaugurazione dell'esposizione dei pannelli, per il concorso delle opere d’arte per l’Aula Magna della Corte d’Appello e di Assise del Palazzo di Giustizia di Bari.
Le opere, dei fratelli Francesco e Raffaele Spizzico, sono state donate dalla famiglia alla Regione e sono ora esposte nel Palazzo della Presidenza della Giunta Regionale.
Con il motto “Venerdì” i due pannelli che misurano 80x240 cm in carta su legno, furono presentati dai fratelli Spizzico in occasione del concorso per la selezione delle opere destinate al Palazzo di Giustizia di Bari.
Presenti con Emiliano: il nipote Gianvito Spizzico, Gianvito Mastroleo della fondazione “Di Vagno”, la storica dell’Arte Lia De Venere, la restauratrice Daniela Distefano, gli assessori del Comune di Bari Ines Pierucci e Carla Palone e i dirigenti regionali che hanno curato l'acquisizione delle opere al patrimonio regionale.
Nel corso della cerimonia, c’è stato un reading di Gianpiero Borgia con testi tratti da "Aprile a New York" di Michele Dell'Aquila che descrivono vita e opere di Spizzico.
Nel pannello 2 sono ritratte le personificazioni femminili dei diversi rami del diritto. Ogni figura - dal lungo collo e dal corpo molto slanciato - è assisa all’interno di una nicchia, avendo in mano un libro (il Codice) e un oggetto che ne definisce l’identità, tra cui le manette, la borsa di monete o il martello. Le loro vesti variamente colorate sono caratterizzate da larghi panneggi, dalle pieghe aguzze, sottolineate da lumeggia ture, che sembrano richiamare esempi di pittura bizantineggiante del XIII secolo.
Il pannello 2B-I presenta la maestosa, regale figura stante della Giustizia, che domina la composizione. I suoi abiti sono sfarzosi, porta sul capo una corona, è dotata di grandissime ali e regge nella destra una statuetta. Trattasi, va sottolineato, di un’iconografica inconsueta della Giustizia.
“Quando l’architetto Spizzico mi ha proposto di regalare alla Regione queste opere - ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - ho capito che la commissione che aggiudicò all’epoca le decorazioni di Palazzo di Giustizia, senza nulla togliere ai vincitori, forse era andata un po’ di corsa. Perché queste di Spizzico sono opere straordinarie e siamo orgogliosissimi di poterle esporre qui, questa è la prima puntata, direi il detonatore, perchè vorremmo rilanciare, con l’aiuto del Comune di Bari, la memoria della bottega Spizzico, per aprire un anno di memoria e di stimolo agli artisti locali”.
“E’ un dono – ha commentato ancora Emiliano nella pubblicazione che ha accompagnato la cerimonia - che mostra la generosità e la sensibilità della famiglia Spizzico e, nel contempo, diventa un riconoscimento importante al ruolo che sta svolgendo la Regione Puglia, nel veicolare uno sviluppo fondato su una vera e propria fioritura di iniziative culturali legate all’arte, al cinema, al teatro, alla musica, alla letteratura e in generale alla bellezza".
"Noi siamo consapevoli - ha aggiunto Emiliano - di avere nell’arte e nella cultura risorse importanti, che devono trovare la capacità di pensarsi come sistema, per poter far decollare questo territorio verso il futuro auspicato. Tutti noi dobbiamo essere impegnati a promuovere un’idea della cultura che sia volano di sviluppo e di crescita sociale e civile".
"Le opere dei fratelli Spizzico rappresentano per noi - ha ribadito il Governatore - il segno tangibile di una comunità che si ritrova; un dono importante che ci ricorda il dovere del custodire, di aver cura, il bisogno di riscoprire che il contenuto della passione politica è la ricerca della bellezza".
"Solo al bello possiamo arrenderci. Un grazie riconoscente, quindi - ha concluso Emiliano - alla famiglia Spizzico perché attraverso queste due opere d’arte ci lascia un’orma di sapere, di conoscenza e di bellezza che sopravviverà nel tempo”.
(gelormini@affaritaliani.it)