PugliaItalia
Fuoco incrociato sulla Giunta
Blasi: “Il Truman show? Una sòla”
Bari – La nuova Giunta di Michele Emiliano non è ancora al completo ma è già al centro del fuoco di fila e le bordate arrivano tutte dalla maggioranza: “Con questa balzana idea della Sagra per la scelta degli assessori Emiliano ha offeso decine di migliaia di elettori pugliesi. Quel listino, infatti, è frutto della concertazione della giunta fatta da Emiliano con Ruggeri e Stefàno. Perché non farli scegliere tra tutti gli eletti? Forse perché anche in quella consultazione poteva risultare il più votato qualche nome che non rientrava nei piani del presidente e degli altri politici con cui ha concordato la giunta. Ai partecipanti alla Sagra, insomma, è stata rifilata una sòla”, sbotta il salentino Sergio Blasi, ex numero uno dei democratici e maggior suffragato della tornata, rimasto clamarosamente fuori dall’esecutivo. Peraltro, in buona compagnia a metà del guado, in un risiko nel quale serve equilibrare pesi e contrappesi, territoriali e politici.
Il Gladiatore minimizza e tira dritto, intenzionato a battezzare la squadra da Taranto ma le incognite sono ancora molte in giro per il Tacco: il Truman show dei dicasteri ha lasciato a casa carichi da undici come il barlettano Filippo Caracciolo - nonostante la mole di preferenze assicurata dalla Bat al centrosinistra - la cui quota potrebbe essere bilanciata con il ripescaggio del tranese Mimmo Santorsola in quota vendoliana. Così come neppure i dem brindisini si sentono adeguatamente rappresentati, pur avendo riconfermato il capogruppo uscente Pino Romano, già in passato in pole per un ruolo di governo mai concretizzatosi. E se dalla Capitanata è stato promosso al Bilancio il segretario Provinciale Raffele Piemontese - vicino ad Elena Gentile - provando a sancire la pax del Tavoliere, non hanno trovato posto due big come il fedelissimo Leonardo Di Gioia, predecessore di Piemontese con Nichi Vendola, e Paolo Campo, accreditato per la stessa delega ed ora in lizza come possibile capogruppo della pattuglia democratica. Per non dire dei baresi Pisicchio e Nunziante, entrambi dati per certi nella partita, ma rispettivamente fuori listino e dalla cinquina vincente appena nominata. Tutti in attesa di un colpo di scena che li riporti sugli scudi? Pallottoliere alla mano, sarà matematicamente impossibile e a quel punto toccherà mettere in conto reazioni e mal di pancia.
Come quelli che arrivano dal Salento, terra che annovera un buon 40% del team dell’ex Sindaco di Bari - con il tarantino Liviano, l’Udc Negro e il vendoliano Leo – ma nella quale il bis della non eletta Loredana Capone allo Sviluppo Economico ha aperto un vespaio di polemiche a lungo scongiurato. “Con lo stratagemma delle Sagre Emiliano ha fatto un continuo ricorso a bugie, che gli sono servite a travestire, maldestramente, di partecipazione un meccanismo di formazione della giunta che invece è vecchio come il cucco, perché frutto di due criteri precisi: il manuale Cencelli e la fedeltà personale al capo. Ma è evidente che l’operazione non sia riuscita”, attacca a testa bassa Blasi, reduce dal bagno di folla amaro nella roccaforte di Melpignano.
“Invece di indicare precise priorità, che a mio parere sono potenziare la rete di servizi pubblici e privati da associare alle ricchezze monumentali e culturali e i servizi al turismo, si sceglie di raccomandarsi alla Madonna. Se il buongiorno si vede dal mattino…”, stiletta all’indirizzo del neo titolare della delega al Turismo, autore di un post a tema sui social, ma la requisitoria contro la propria esclusione irrituale promette di essere solo la punta dell’iceberg di un malcontento diffuso e trasversale. L’Aula di Via Capruzzi non è quella di Palazzo di Città e, dopo l’accusa di esautorazione delle forze politiche in virtù del talent e di mandrakata strategica ai danni dei pentastellati, Emiliano dovrà dimostrare di saper giocare di squadra e di fioretto, senza restare imbrigliato nelle liturgie ma neppure travolgendole del tutto. Di non essere l’uomo solo al comando. Prossimo banco di prova? La presidenza dell’Assemblea e il giro di boa delle commissioni.
(a.bucci1@libero.it)