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Fusione nucleare, TAR Lazio riapre la partita per il sito di Brindisi

La Puglia torna a sperare. Il Tar del Lazio ha sospeso l’individuazione del sito Enea di Frascati (Roma) in danno della Cittadella della ricerca di Brindisi, quale sede del progetto di sperimentazione della fusione nucleare. La sospensione sarà valida sino all’udienza dell’1.8.2018, già fissata per la discussione della domanda di sospensione presentata anche dalla Regione Abruzzo.

Fusione nucleare Frascati

Nel darne notizia, il presidente della Commissione regionale bilancio, Fabiano Amati, commenta: “Il progetto di sperimentazione sulla fusione nucleare è di così alto rilievo per le prospettive energetiche dell’umanità e può recare - com’è intuibile - notevoli vantaggi scientifici ed economici per il territorio che lo ospita. Per questi motivi la battaglia della Puglia in favore di Brindisi e della sua Cittadella della ricerca assume caratteristiche di priorità, su cui si sta applicando con determinazione e passione l’Avvocatura regionale”.

“Sarebbe ovviamente il caso - aggiunge Amati - che il ministro Di Maio mettesse nel calendario degli approfondimenti anche questa questione, non tanto per farci osservare l’ennesimo caso di studio per manifesta indecisione, quanto per favorire una soluzione amministrativa in grado di cogliere i meriti prevalenti della proposta pugliese”.

Frascati
 

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“Siamo sicuri – dichiara a proposito il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano - che il sito di Brindisi sia migliore per localizzazione e qualità del personale che vi sarebbe addetto. Per Brindisi e per la Puglia sarebbe un’occasione irripetibile poter ospitare un impianto pilota all’avanguardia che sfrutterebbe le competenze dei ricercatori anche delle nostre università”.

“Siamo certi - ribadisce il Governatore - che il nuovo governo vorrà perlomeno riesaminare la collocazione dell’impianto Iter, che a Brindisi-Mesagne avrebbe maggiori prospettive di crescita e meno vincoli”.

Fusione Amati

E poi precisa: “Ringrazio l’avvocatura regionale per l’impegno e seguirò personalmente il prosieguo della vicenda, perché la questione rientra nella strategia pugliese che prevede l’abbandono delle fonti fossili e il ricorso a energie alternative pulite e compatibili con un nuovo modello di sviluppo”.

Anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Peppino Longo, interviene sul tema: "Ha ragione Fabiano Amati: il percorso che, a proposito del DTT (l’esperimento sulla fusione nucleare), ha portato alla sospensione da parte del Tar Lazio del sito Enea di Frascati, potrebbe riaprire prospettive concrete per la candidatura della Cittadella della ricerca di Brindisi. Già in passato denunciammo i dubbi e i lati poco chiari della vicenda chiedendo, dopo la scelta della località laziale, un riesame della valutazione, affidata a una commissione totalmente indipendente”.

Longo Peppino

“Adesso la decisione dei giudici amministrativi sembra dare ragione della perplessità espresse – spiega Longo -  mentre sono certo che l’intero Consiglio della Regione Puglia voglia tornare a sottolineare con forza la difesa di un sito pugliese considerato dagli esperti all’avanguardia, come del resto ampiamente dimostrato al tempo dai punteggi ottenuti nel confronto diretto con Frascati. A meno di non voler ancora una volta pensare ad un preciso disegno che vede il Sud volutamente sempre ai margini e dolosamente escluso da tutto quanto riguardi la ricerca scientifica”.

“Per questo - conclude Longo - sono al fianco di Fabiano Amati nel chiedere che il ministro Di Maio e la ministra Lezzi, possano mettere nel calendario degli approfondimenti anche questa questione e affrontarla immediatamente”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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