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Giornata Nazionale per ricordare le vittime di Covid-19
18 Marzo: Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime del covid-19.
"La speranza è una piccola fiamma nelle mani dell’uomo." (Jack Poliseno)
18 Marzo: Giornata Nazionale in Memoria delle Vittime del covid-19.
Il presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, per l'occasione ha dichiarato: "Il 18 marzo di un anno fa, a Bergamo, i camion dell’esercito uscivano dalla città trasportando centinaia di bare di cittadine e cittadini in attesa di sepoltura. Una delle immagini più tristi e più potenti di questa terribile pandemia che oggi fa piangere al nostro Paese oltre 100mila morti. 103 mila per la precisione, perché sono importanti tutti, dal primo all’ultimo, perché non sono numeri ma persone. Con nomi e cognomi, figli, genitori, mogli, mariti, compagne, compagni, amici. In ogni angolo della nostra Italia qualcuno piange una perdita".
"La Puglia ha perso 4367 donne e uomini nell’ultimo anno. Io non so come guarderemo a questi giorni quando tutto questo sarà finito, c’è chi probabilmente continuerà a starsene comodamente seduto sul suo bel divano di casa, a scegliere il film giusto su netflix e bere una bottiglia di primitivo buono, chi, invece, continuerà a vivere i suoi 40 metri quadrati con l’ansia di non sapere cosa mangiare domani perché ‘dopo la pandemia che lavoro vuoi trovare’, certamente i punti di vista saranno molto diversi e risalire la china per qualcuno sarà più difficile che per qualcun altro".
"Perché tra le tante cose che ha fatto emergere il covid c’è che la diversità è una ricchezza meravigliosa finché non incide sulla dignità della vita. E questo significa lavoro, significa salute. Significa, banalmente, che se sei mamma e sei sola, se non hai nemmeno i nonni a correrti in aiuto, o devi proteggerli perché sono anziani e fragili, devi poter scegliere di restare a casa con i tuoi bambini e non dover scegliere tra la tua famiglia e il tuo lavoro".
"È la fotografia simbolo di un sistema sociale ed economico che può e deve migliorarsi, un sistema che oggi ha bisogno di rinascere, adottando un nuovo patto sociale, nuovi paradigmi, nuove priorità, che ripartano dai diritti fondamentali di cittadinanza e da un progetto di un cambiamento inclusivo. Ora più che mai, dopo questa terribile crisi, dobbiamo rimettere al centro le persone e con loro il bene comune.
“Se viviamo chiusi e indifferenti restiamo paralizzati, ma se ci spendiamo per gli altri diventiamo liberi” ha detto Papa Francesco, a novembre, nel suo discorso ai giovani, “Rischiamo di passare anni a pensare a noi stessi senza mai cominciare ad amare davvero”.
"E allora facciamo di questa pandemia una promessa d’amore per chi si sente solo e ha bisogno e diritto a non esserlo più. È questa la grande sfida della politica oggi e io, per quel che posso, la camminerò passo passo. Una sfida che nei suoi primi passi, dovrà trovare concretezza investendo sempre più nella ricerca e nella sanità pubblica, di qualità e vicina alle persone. Una sfida che deve vedere tutte le nostre energie volte ad attuare un piano vaccinale capillare, rapido e sicuro".
"Intanto oggi, in Consiglio regionale, bandiere a mezz’asta perché per guardare bene il futuro è fondamentale ricordare".
Anche il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro, insieme al prefetto Antonella Bellomo, ha osservato un minuto di silenzio dal balcone del suo ufficio a Palazzo di Città, al cospetto della bandiera italiana esposta a mezz’asta.
L’iniziativa promossa da Anci, in concomitanza con l’arrivo a Bergamo del presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha visto contemporaneamente tutti i sindaci italiani rendere omaggio alle vittime della pandemia ad un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria.
“Oggi tutti i Comuni italiani hanno voluto commemorare, con le bandiere a mezz’asta, le vittime del coronavirus, che ha completamente trasformato le nostre vite da un anno a questa parte - ha dichiarato il sindaco Antonio Decaro - abbiamo perso migliaia di persone, molte delle quali erano nostri cari che nessuno potrà mai restituirci. Adesso però abbiamo una speranza che sia chiama vaccino, che insieme alle azioni di contrasto e alle restrizioni sociali, ci potrà aiutare venir fuori il più velocemente possibile da questa emergenza sanitaria. A Bari abbiamo perso, in un anno, 497 persone a causa del Covid 19".
"Per non dimenticarli, per onorare la loro memoria e le loro famiglie - ha concluso Decaro - abbiamo deciso di piantare un albero per ognuna delle vittime. Lo faremo per lasciare alla città un segno di speranza nel futuro affinché questa tragedia non sia passata invano e che le ferite, fisiche e dell’anima, possano guarire il più presto possibile”.
(gelormini@gmail.com)