Giovanni Stefanì presidente Ordine Avvocati Bari scrive alla ministra Cartabia - Affaritaliani.it

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Giovanni Stefanì presidente Ordine Avvocati Bari scrive alla ministra Cartabia

'Cara Ministra ti scrivo', il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari, Giovanni Stefanì, scrive alla nuova ministra della Giustizia Marta Cartabia.

Per il ciclo ‘Incontri di cittadinanza’, il presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì e il presidente della Camera Penale di Bari Guglielmo Starace saranno in diretta sulla pagina facebook dell’Ordine degli Avvocati di Bari per l’incontro ‘Cara Ministra ti scrivo’ (Giovedì 18/2/2021 - ore 19,00).

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Un commissario e l’adozione di procedure straordinarie per dare soluzione in tempi brevi ai problemi dell'edilizia giudiziaria barese. I due interventi, richiesti univocamente da tempo dai protagonisti della Giustizia barese, sono stati ricordati dal presidente dell’Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì nella lettera inviata alla nuova ministra della Giustizia Marta Cartabia, nella quale il quarto ordine forense d’Italia porge le congratulazioni per l'incarico assunto, certo che sarà svolto nel modo migliore per le alte competenze ed esperienze professionali maturate.

Nella missiva, il presidente Stefanì ricorda l’opportunità offerta dal Recovery Fund, "Un’irripetibile occasione per attingere ulteriori risorse da destinare anche alla realizzazione dei luoghi in cui amministrare la giurisdizione. Il foro barese sconta da troppo tempo una situazione mortificante, in quanto costretto a celebrare la funzione giurisdizionale in edifici inadeguati e sparsi sul territorio che impediscono, nonostante l'abnegazione di magistrati, avvocati e personale di cancelleria, una efficace risposta alle esigenze della comunità peraltro interessata da importanti fenomeni di criminalità organizzata".  

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Dopo aver ripercorso le tappe che hanno segnato il progressivo degrado dell’edilizia giudiziaria barese, culminate con la celebrazione delle udienze penali nelle tende della Protezione civile e l’adozione di soluzioni provvisorie inadeguate alle esigenze del foro, Stefanì ha ricordato come la situazione abbia raggiunto «un livello di gravità tale da non consentire neppure l'inizio di un processo con numerose parti civili e di grande rilevanza sociale per il territorio, imponendo di fare ricorso a luoghi privati non destinati ad attività giudiziarie con ingenti esborsi di pubbliche risorse".

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Infine, il riferimento al ‘Parco della Giustizia’, "Il cui iter è ancora fermo a uno stadio embrionale e il cui cronoprogramma prevede tempi troppo lunghi a causa dei quali si rischia di condurre la situazione della Giustizia a Bari a una irreversibile condizione di precarietà e impraticabilità". Su questo tema il presidente ha ricordato la reiterata richiesta di un Commissario e di procedure straordinarie per «superare le criticità e le inevitabili lungaggini burocratiche, evitando il procrastinarsi delle mortificazioni che la pandemia ha ancor più aggravato, generando un ulteriore allontanamento dei cittadini dalle Istituzioni giurisdizionali". 

"L'esempio di Genova è stato illuminante in termini di efficienza e rapidità della risposta da parte dello Stato a una situazione di sofferenza di quella comunità che, in tempi brevi, si è vista restituire una grande opera infrastrutturale fondamentale, molto più complessa e difficile per la sua progettazione e realizzazione rispetto a una cittadella giudiziaria". 

(gelormini@gmail.com)