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Giustizia 'accampata' a Bari
Il Tribunale sotto le tende
Bari, il montaggio delle tende da parte della Protezione Civile, per assicurare aule al tribunale e la vergogna della città espressa dal sindaco Antonio Decaro
La Giustizia a Bari può considerarsi "terremotata". A far precipitare gli eventi è stata, oltre una settimana fa, una relazione tecnica commissionata dall'Inail, ente proprietario dell'immobile di via Nazariantz - sede negli ultimi 17 anni della Procura e del Tribunale penale - che evidenziato il rilievo di gravi criticità strutturali dell'immoble. Il resto può considersi una catena di conseguenze: il Comune che sospende immediatamente l'agibilità e che, da un momento all'altro, potrebbe essere anche revocata; la richiesta alla Protezione civile regionale di impiantare delle tensostrutture destinate alle udienze di rinvio, in attesa del trasferimento in una sede adeguata.
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è diretto pur nella mortificazione: "Occorre dichiarare lo stato di emergenza e utilizzare le procedure della Protezione civile anche attraverso la requisizione di un edificio adatto all'uso. Chi ha il potere non attenda più".
"Guardando le scene della tendopoli in via Nazariantz - dice Decaro - la città di Bari prova un sentimento di vergogna. Prova vergogna nei confronti dei magistrati, degli avvocati, di tutti gli operatori e dei cittadini che attendono giustizia. È assurdo costruire edifici a pericolo crollo. Non bisognava arrivare a tanto. Ci sarà tempo per guardare e individuare le responsabilità. Ora lo Stato deve rialzare la testa. È definitivamente finito il tempo dei dubbi, delle sottili interpretazioni e dei rinvii. Di fronte a una situazione straordinaria bisogna ricorrere a rimedi eccezionali".
"Le calamità non sono soltanto quelle naturali - continua il sindaco - ma anche quelle della burocrazia. Siamo di fronte a una calamità burocratica. Questo è un terremoto tecnico e amministrativo e sotto le macerie rischia di morire lo Stato". Da tener presente che sullo stesso edificio è in corso un'indagine penale per violazione delle norme sulla sicurezza e pericolo crollo.
Da questa mattina saranno le tre tensostrutture, montate nel parcheggio adiacente, ad ospitare i giudici e gli avvocati per i rinvii dei processi ordinari.
Nel primo pomeriggio è previsto un incontro con il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, e rappresentanti del ministero della Giustizia. Nel frattempo, in segno di protesta, magistrati, avvocati e cancellieri marceranno in un corteo silenzioso con le toghe sul braccio dal palazzo di via Nazariantz fino alla vicina piazza De Nicola.
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Palazzo Giustizia Bari, l'appello AIGA Decaro chiama la Protezione Civile