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'Opinioni di un clown', memoria e fantasmi
Il ritorno in Puglia di Roberto Negri

Dinamiche affettive, familiari e sentimentali sono il cuore della pièce “Opinioni di un clown”, tratta dall’omonima opera di Henrich Böll. Prodotto dalla Compagnia Teatrale Tiberio Fiorilli di Bari, diretta da Dino Signorile, in collaborazione con Officina Dinamo e da Area 5 di Roma e il patrocinato dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, lo spettacolo per la regia di Roberto Negri in scena al Teatro comunale di Massafra (Taranto), e al Teatro Abeliano di Bari.
 
“Opinioni di un clown” è una delle tantissime produzioni firmate dalla Tiberio Fiorilli. Nata nel 1978, la Compagnia punta non solo sulle messe in scena, ma anche sulla formazione attoriale e lo fa tramite un Laboratorio biennale per le arti sceniche, fondato nel 1999 da Renato De Carmine seguendo il metodo mimico. Patrocinato dall’Università di Bari e Accademia di Belle Arti, il Laboratorio è anche un modo per avere un rapporto quotidiano con le nuove generazioni e avvicinarle al mondo del teatro e delle arti audiovisive.
 

 
Una Compagnia che ha sempre osato e sperimentato. Come accade per la pièce ispirata agli scritti del romanziere tedesco. Scritto nel 1963, tradotto nel 1965 da Amina Pandolfi e pubblicato in Italia da Mondadori, ha già in se molte suggestioni teatrali. “Tra i temi fondanti dell’opera si ritrovano lo storico, il religioso e l’umano: abbiamo deciso di privilegiare il carattere universale della componente umana” - sono le parole con cui Negri spiega la scelta di proporre la versione teatrale di uno dei romanzi più noti di Böll, a trent'anni dalla sua scomparsa. “Come da narrazione - continua - la dimensione storica è stata rispettata sia nella contestualizzazione degli eventi che nella critica sostanziale dell’ipocrisia borghese, con un’attenzione particolare agli aspetti onirici”.
abeliano bari
 
 
Nell’adattamento curato da Stefano Skalkotos, interprete protagonista, si narra la storia del giovane clown Hans, artista, girovago, anarchico e sognatore, dotato del particolare talento della purezza. Hans rifiuta le regole e i compromessi, le convenzioni e le ideologie. Rifiuta di crescere. A causa di un incidente al ginocchio, il clown non può esibirsi né viaggiare. Si ferma così la giostra quotidiana: Hans torna alle origini, percorrendo un appassionante viaggio nella memoria, allo stesso tempo malattia e cura dell'anima, in cui l'onirico si confonde con il reale.
 
Nell'arco di una giornata i fantasmi del clown andranno a fargli visita chi in sogno, chi palesandosi al telefono, chi suonando alla sua porta. Maria, suo primo e unico amore – che nello spettacolo ha il volto di Chiara Condrò - lo ha lasciato ed ora è solo un'apparizione: il sogno dell'amore puro, l'incubo dell'amore perduto. La madre, il suo agente, suo fratello Leo sono voci al telefono che confondono il presente con il ricordo: nella pièce si materializzano con la partecipazione in voce di Daniela Poggi, Cosimo Cinieri, Massimo e Daniele Giuliani. Solo il padre – ruolo ricoperto dal regista Roberto Negri - entrerà davvero in carne ed ossa nel suo universo e, forse, lo spingerà a trovare finalmente un senso al flusso delle sue opinioni. Una storia che parla di rapporti e relazioni, un affresco dipinto con lo sguardo ingenuo e stupefatto dei bambini, per ricordarci ciò che Böll scriveva: "Esiste veramente qualcosa come l'innocenza".

Le musiche per lo spettacolo sono state composte dal Maestro Marcello Fiorini; per le scene e i costumi la produzione si è affidata a Rossella Ramunni. Per informazioni contattare la Compagnia Tiberio Fiorilli.

(gelormini@affaritaliani.it)