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Affari ricorda la Grande Guerra
nella città natale di A. Salandra
Due modi di intendere l'intervento nella Grande Guerra, da molti considerato il completamento del percorso Risorgimentale per la formazione di un diffuso spirito nazionale.
Antono Salandra - il presidente del Consiglio e il suo Discorso del Campidoglio - e Tommaso Fiore - l'illustre giovane recluta e i suoi taccuini dal fronte - due figure eminenti della Puglia e della sua Storia.
Le prefazioni analitiche di Antonio V. Gelormini e Mario Spagnoletti nell'e-book della Luigi Bramato Edizioni "La Recluta e il Primo Ministro - Tommaso Fiore e Antonio Salandra nella Grande Guerra", che sarà presentato a Troia (Fg) - città natale di Antonio Salandra - con il Sindaco, Leonardo Cavalieri, e il presidente del Circolo "A. Salandra", Mario Tredanari, venerdì 9 ottobre alle ore 19,00.
Il recupero della figura di un protagonista del periodo storico in esame, che resta - insieme a Aldo Moro - uno dei due unici Presidenti del Consiglio pugliesi avuti fino ad oggi dal Paese.
La presentazione già effettuata a Bari - nella Biblioteca Nazionale - sarà riproposta ad Altamura (la città di Tommaso Fiore) e a Lucera (città che ha accolto A. Salandra dopo il suo matrimonio con una discendente della famiglia Gifuni).
"Uccidi" fu l'imperativo utilizzato per la raccolta di riflessioni dal fronte di Tommaso Fiore, che concepiva l'intervento come "azione" da praticare e non solo come intenzione da declamare. "Una guerra santa" fu invece definita da Antonio Salandra - dopo gli appelli alla benedizione divina di tutte le potenze europee - quella che il Paese si apprestava ad intraprendere, per portare a compimento il percorso Risorgimentale che, in quanto tale, non poteva essere affrontato dalla stessa parte del "nemico storico": l'Impero Austriaco".
L'e-book riprende il celebre "Discorso del Campidoglio" di Antonio Salandra. In Campidoglio e non in
Parlamento, ricordava Giovanni Spadolini, storico e studioso del Risorgimento nonché estimatore degli scritti di Politica economica di Antonio Salandra, perchè: “Le decisioni sul se, quando e a fianco di chi entrare in guerra sfuggirono, in buona parte, ai consolidati e tradizionali canali politici e diplomatici”. In definitiva, “La guerra fu strumentalmente usata, per attuare un’alternativa concreta al sistema impersonato da Giovanni Giolitti”.
Così come mette in evidenza il consolidamento dell'asse Antonio Salandra - Sidney Sonnino, legati non soltanto dalla radice romanica delle Cattedrali, alla cui ombra erano cresciuti a Troia e a Pisa, ma stretti dai reciproci sentimenti di stima - maturati in trent’anni di rapporti politici e professionali - erano istituzionalmente irretiti dalle pressioni nella Triplice Alleanza, dell’Austria in particolare, per tenere l’Italia fuori dai tavoli europei.
Venerdì 9 ottobre 2015 ore 19,00 al Teatro Comunale "Pidocchietto" di Troia (Fg).Ingresso libero.
(ag)