"La sopravvivenza è l'istinto più forte dell'essere umano. Essere preparati e capaci non basterà per affrontare una situazione estrema, bisognerà avere il giusto atteggiamento mentale. Riflettere, avere sangue freddo, prendere in mano la situazione, sapersi adattare, trovare soluzioni ai problemi e agli ostacoli, ma soprattutto saper scegliere bene ed in fretta, saranno i presupposti per sopravvivere più a lungo".
Sopravvivere, o meglio, "man-tenersi in vita" nell'accezione più pragmatica del concetto, anziché in quella più strettamente antropologica di conservazione e affinamento della specie.
Il destino di Nick - personaggio in cui sono proiettati tutti i tratti somatici dell'autore, Massimo Pillera, nella sua opera prima "L'ombra del passato", FaLvision Editore, 2015 pagg. 88 € 10,00 - è una sorta di maledizione: non riuscire a vivere il presente.
Che abbia a che fare con lo spazio, con il tempo o con i sogni, la sua condanna è una "vocazione": essere l'Angelo custode in terra di destini illustri e di vite troppo importanti, per essere spezzate prima del tempo.
Vivere fuori tempo, affannarsi nel gioco d'anticipo, ostinarsi nello "spariglio" disorientante, porterà Nick a ritrovare in Svizzera, la nostalgia della luce di Nirta (la sua Trani, senza troppi giri o artifici letterari), forte dell'asprezza che il ricordo del sapore della salsedine contribuisce ad esaltare; e rivivere in Puglia l'intenso e inebriante respiro delle alture alpine, attraverso i flash-back accesi dai monitor della cabina di controllo di un museo.
Il luogo principe per celebrare la sopravvivenza di ogni memoria e di ogni traccia di vita, nel ciclo senza fine della "custodia", della "salvaguardia" e della "valorizzazione" di patrimoni identitari senza eguali.
E così la sagoma rassicurante del Gargano - la Montagna Sacra in Puglia - andrà a riempire il vuoto malinconico di un professionista della sicurezza, che proprio dal ritorno a casa comincia a vivere l'ansia del confronto con se stesso, e della ricerca di un senso a una vita "mantenuta" in costante tensione per qualcun altro.
Ecco, Nick o Nirta - nell'esercizio letterario di Massimo Pillera - trovano la ragione di vita nell'orizzonte largo del prossimo e dell'altrui serenità, piuttosto che nel recinto dell'auto-compiacimento e dell'affermazione di soggettività più o meno inespresse.
L'ombra del passato, in uno slancio rivoluzionario dai contorni caravaggeschi, serve a far risaltare meglio la luce di una certezza, che si fa faro presente per ogni futuro: cercare tenacemente il genius loci d'ogni dove nelle persone, che ne animano le comunità, ne custodiscono i tesori autoctoni e ne valorizzano la storia, piuttosto che nelle pietre, nei monumenti, negli ori dei musei o nei colori del paesaggio, è come "sparare alla morte".
Sparare e centrarla, portando a termine la missione "senza tempo" della sopravvivenza, o meglio, del man-tenersi in vita: che si sia circondati dal l'inquietudine paterna dei monti o smarriti nella piacevole e materna immensità del mare.
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Massimo Pillera Giornalista, ha vissuto in Svizzera dal ’94 al 2010. Laureato in Filosofia morale ha scritto e scrive per diversi quotidiani e settimanali svizzeri ed italiani (Diario, il Caffè, St.G. Tagblatt, Der Bund, Comunità, L’Eco di Basilea). Dal 2000 al 2005 ha realizzato circa quaranta reportage e documentari per la RTSI, Televisione Svizzera di Lingua italiana , alcuni dei quali hanno ottenuto premi e riconoscimenti (La Genova di De Andrè, Trento città del volontariato, Salento officina del Mediterraneo). Autore insieme a René Scheu del saggio pubblicato a Vienna “Über Berlusconi” – Turia-Kant 2003. Già direttore del settimanale di Zurigo “La Pagina” per oltre 10 anni, oggi scrive su "Il Fatto Quotidiano" per il quale cura due blog: il suo personale ed FQ Zurigo. Il 22 luglio del 2013 è stato nominato Segretario Generale dell’UDIS.CH (Unione di Italiani e Svizzeri in Europa) che ha sede a Zurigo. Vive e lavora a Trani dove nel 2012 ha fondato, diventandone il responsabile, l’emittente che ama definire “glocale” Tele Trani, sul canale 188 del digitale terrestre. Nel novembre del 2013 è uscito un suo libro Desktop con Secop edizioni; nel 2014 è uscito “IBlog” con la prefazione di Marco Travaglio e Nando dalla Chiesa.