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"Un granello di colpa" di A. Caprio e D. Ciriello

Sinergia e complementarietà è ciò che si evince dal testo di Antonella Caprio (Scrittrice e sceneggiatrice) e Daniela Ciriello (Fotografa), che si sono incontrate nell'idea di realizzare un lavoro che fosse profondo e perciò capace di andare oltre le apparenze, per denunciare gli abusi che trasformano la DONNA in oggetto.

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“Un Granello di Colpa”, questo è il titolo del libro edito da RADICI  FUTURE PRODUZIONI (pagg. 96,  €12,00) è un testo che offre molti spunti di riflessione sulle violenze nascoste, taciute, quelle che rendono le donne vittime di predatori  perversi, sempre pronti a coglierle in situazioni di fragilità. Già... ”Fragile, opulenta/matrice del Paradiso/Sei un granello di Colpa,/anche Agli occhi di Dio,/Malgrado le tue sante guerre/ per l'emancipazione...” tanto per parafrasare Alda Merini, la cui lirica ha ispirato il titolo.

“Non si tratta di un saggio”, sottolinea nella postfazione la Caprio, “quanto una narrazione della violenza sulle donne vista da punti artistici differenti: la scrittura e la fotografia..”, per far luce sul loro dolore nascosto.

“Di Antonella Caprio mi piaceva la sua scrittura chiara e diretta e poi mi aveva colpito il suo lavoro per il teatro: “Questa storia sbagliata”, un testo sul femminicidio, che poco lasciava all'immaginazione”, afferma la Ciriello. Tra le due, infatti, vi è stata subito sintonia e chiarezza di intenti.

Un libro tutto al femminile che aiuta a meditare su “colpe antiche”, sulle radici culturali causa della violenza di genere, che vogliono la donna sottomessa, chiusa in una gabbia domestica e vittima di una società ipocrita, per la quale è oggetto di consumo, pronta a soddisfare appetiti in muta rassegnazione e ancora la vuole pronta a piacere piuttosto che ad 'ascoltarsi'. Il progetto fotografico di Daniela Ciriello non ci presenta donne con occhio nero, lividi e cicatrici, ma è capace di farci intuire il “dolore Occultato”.

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Annamaria Minunno, autrice della prefazione: IL DOVERE DI RACCONTARSI invita a usare le parole, a dire : “Io sono MIA” e quindi ad essere un dono non un oggetto scippato, abusato, schiacciato dalla sopraffazione della Bestia. Aggiungendo, a proposito dell'autrice fotografa: “Preziosa ritrattista delle fragilità femminili, narratrice di mondi interiori, nascosti ai più”

I protagonisti del racconto di Antonella Caprio, per scelta dell'autrice, non hanno un nome, ed è lei stessa a spiegarne il motivo: “La protagonista non ha un nome, perché in lei può o potrebbe riconoscersi ognuna di noi.  Non vi è una età o un grado culturale a renderci vulnerabili..Tutte, in momenti particolari della vita, possiamo facilmente esserlo. La chiamo Giulietta, (dal ROMEO E GIULIETTA), per ricordare che il suo carnefice riuscì a suscitare l'attenzione, facendo sue le pagine della tragedia di William Shakespeare".

Il progetto fotografico di Daniela Ciriello è in "bianco e nero" ed è lei stessa a spiegarcelo dicendo: “Molto del lavoro affonda le radici in esperienza personale, in storie che ho taciuto, perché pensavo solo mie, fino a che un'amica mi ha aiutato a guardare oltre. Allora tutto mi sembrava triste e oscuro,..tutto nero, appunto:.una vita senza colore. Il 'bianco e nero' ben esprimeva il mio stato d'animo!”.

"UN GRANELLO DI COLPA", un racconto sui binari dell'inchiostro e uno in immagini; per ritrovare il rispetto di se stesse; per la consapevolezza e per non giustificare la violenza sulle donne; perché la Donna non sia un torsolo di mela, causa di tutte le colpe. Bisogna dare il giusto nome a ogni tipo di violenza: verbale, fisica, psicologica... e soprattutto imparare a riconoscerla, per essere protagonisti della propria vita e non vittime dell'ignoranza, della brutalità d'animo.

Chi esercita “Violenza psicologica” tende a isolare la propria vittima, a renderla insicura per poter depredarla senza che questa si difenda. I predatori psico-affettivi non sono capaci di amare, sono abili, invece, a manipolare. Ti fanno fare quel che desiderano e siccome si è consenzienti, adulti e vaccinati è difficile denunciarli. Non si è credibili. E' importante non chiudersi, non vergognarsi. Raccontare, confrontarsi, fare rete non è perdere la dignità, ma la via migliore per salvarsi, (perché non ci si salva da soli)!

“Un GRANELLO DI COLPA” può aiutarci a tagliare i cordoni ombelicali della cultura omertosa. Ci chiama tutti davanti allo specchio dell'onestà e della consapevolezza.

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ANTONELLA CAPRIO è nata a Torino dove vive e lavora come insegnante. Per il cinema ha scritto con Donatella Sasso la sceneggiatura del cortometraggio L'ORA DI LEZIONE, liberamente tratto  dal libro omonimo di Massimo Recalcati. Per il teatro ha scritto: AL FONDO DI UN BICCHIERE (tributo a Fred Buscaglione); QUESTA STORIA SBAGLIATA (testo sul femminicidio) insignito di medaglia d'argento al merito civile; IO,TU, LUI, L'ALTRA. E' Coadiutrice dell'antologia INCHIOSTRO DI PUGLIA (Caracò). Ha scritto alcuni articoli per MONOPOLIPRESS. Insieme al fratello Franco ha scritto i romanzi:  IL #SEGRETO DEL GELSO BIANCO - vincitore del premio VIA PO, LIBRIAMOLA, nonché OSCAR PUGLIALIBRE, quale miglior romanzo edito 2010. # NON C'E' CUORE, cinico ritratto di scuola.  Vincitore del premio SCRIVIAMO INSIEME; MOTEFIORE e GIOVANE HOLDEN;  - il testo è divenuto oggetto di studio in alcune università italiane. # NEL SILENZIO PARLAMI ANCORA, premio Portovenere “La Baia dell'Arte” e finalista al premio Sermione Lugana.

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DANIELA CIRIELLO è nata a Bari. Ha frequentato la scuola difotografia e cinematografia F. Project del capoluogo pugliese. Attraverso i suoi servizi fotografici cerca di valorizzare e promuovere i talenti, gli eventi e le risorse del ambiente. Con i suoi reportage sulla realtà del territorio cerca sempre di evidenziare e sensibilizzare la comunità tutta a un approccio costruttivo verso il disagio sociale. Molti suoi scatti sono presenti su riviste e  libri. Nel 2013 ha ricevuto un riconoscimento per l'esposizione dal titolo: “IL SUD NELLA REALTA' DELLE TONALITA' EMOTIVE. Il progetto fotografico: SIMPATICAMENTE AUTISTICO è stato molto apprezzato per la sua chiave di lettura positiva sulla sindrome autistica. Il suo lavoro DONNA IN OGGETTO, esposto per la prima volta a Bologna (2015) è un racconto di immagini dense sulla violenza psicologica che la donna subisce e nasconde in gabbie di silenzio. Nel 2016  è stato pubblicato il progetto fotografico: TASSELLI IN MACCHIA ARSA E SFUMATURE DI CONTRASTO,ovvero un racconto per immagini sulla natura poetica e selvaggia della Puglia con le sue contraddizioni. Ad Aprile 2016, a Parma ha inaugurato la mostra: “GLI STUDENTI DELL'UNIVERSITA' DI PARMA, progetto realizzato in cooperazione  con Chiara Samugheo. In Ottobre ha esposto a Krasnodar, nell'ambito del festival internazionale PHOTOVISA, quale ambasciatrice della fotografia italiana in Russia.

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