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Il ‘Futuro anteriore’ di Giuseppe Di Pace e il suo equinozio 2021
Tre racconti di Giuseppe Di Pace, come i Re Magi, al centro delle festività natalizie per il rilancio della lettura: antidoto metaforico contro il coronavirus.
Non c’è ombra di dubbio: la palma del mattatore della narrazione, in questo ‘traghettamento’ dall’angoscia alla speranza, dallo smarrimento alla voglia di ritrovarsi, dalla distanza alla presenza di fine pandemia (inshallah), spetta a lui, Giuseppe Di Pace, che nel silenzio ‘laborioso’ della sua quotidiana attenzione al fluire della vita, ha sfornato ben tre racconti pubblicati - durante le festività natalizie - sul Corriere del Mezzogiorno (dorso pugliese del Corriere della Sera), sulla Narragenda 2021 e tra i 21 scritti d’Autore di ‘Futuro anteriore’ - Gelsorosso Edizioni, 2020.
Tre storie brevi, affidate a tre metaforici e mediatici Re Magi, per rendere omaggio alla speranza ritrovata e nel contempo tener vivo lo stimolo alla reazione, alla capacità di analisi e alla cura degli antidoti naturali all’omologazione e alla peggiore immunità di gregge.
Oro, incenso e mirra offrirono i Magi a Betlemme. E tali, in una sorta di rivisitazione moderna, sono i doni che l’estro creativo e narrativo di Di Pace ci consegna, per usarli come un viatico al nuovo anno: ricco di aspettative e ancora carico di timori e prudenze ‘scaramantiche’.
Oro. Come il colore dei riflessi di ‘Equinozio di primavera’, che brilla di una luce intensa e crepuscolare tra i 21 racconti di “Futuro anteriore” di altrettanti firme eccellenti, per esorcizzare gli effetti devastanti dell’anno bisesto e affacciarsi con sguardo nuovo al 2021.
Intensa come la narrazione a cui Giuseppe Di Pace ci ha abituati, con i suoi romanzi/noir introspettivi e al contempo vivace e stimolante, come la fiaccola che precede il Carro Solare di Apollo, che annuncia il giorno nuovo.
Il confronto è inevitabile quando si partecipa a un’iniziativa editoriale come l’antologia proposta da Gelsorosso, ma il racconto di Di Pace supera e vince la prova, distinguendosi per coerenza al tema da trattare e originalità del plot narrativo: con lo tsunami di emozioni che travolge inaspettatamente i protagonisti della storia (ed anche i lettori), nelle vesti di un embrione ‘sconosciuto, ma famigliare’ - fattosi donna - e il ritorno all’intesa solidale, nell’abbraccio finale, concreto e coeso, della reciproca responsabilità.
Incenso. Col profumo pungente e gradevole della provocazione insidiosa, compresa nel dilemma tra intransigenza e comprensione. Al secolo, diremmo tra severità della legge e misericordia dell’interpretazione. Un crocevia all’ordine del giorno nel viavai degli Ispettorati di Polizia, alle prese col quotidiano confronto con le miserie della vita, inquadrato nei primi giorni della Narragenda 2021 - Delmiglio Editore, col titolo “Ladro di biciclette”.
Un concentrato di stati d’animo, che alla minima scintilla sprigiona la forza erosiva della contraddizione, spesso avvolta e talvolta annebbiata dall’insinuante dubbio sulla convenienza della coerenza o sull’incrollabilità dei principi.
Mirra. Utilizzata come balsamo prezioso di buonsenso nella storia “Peggio degli animali - Tra intolleranza e paura dei migranti”, per I racconti di Natale in tempo di Covid del Corriere del Mezzogiorno - Bari.
Il tema più consono al periodo, che fa capolino tra le luci intermittenti, le stelle fluorescenti e le melodie transumanti che animano i presepi e accompagnano le slitte trainate da renne volanti. Il dramma degli ultimi e degli esclusi in fuga, a cui da millenni non sempre è riservata l’accoglienza di una stalla, a stento riscaldata dal fiato provvidenziale di un bue e di un asinello - a cui quest’anno era d’obbligo anche la mascherina - e dall’emozione di un vagito, sotto lo sguardo smarrito e pieno d’amore dei genitori 'terreni' e di quanti richiamati dalla luce 'divina' dello straordinario evento.
Ancora una volta, la metafora agrodolce che emerge tra i tentativi di rendere meno tormentata la resistenza al Coronavirus, anche attraverso dosi massicce di ragionevole accortezza. Perché persino il mondo che va ormai “tutto al contrario”, non riesce a tollerare che gli uomini vengano trattati da animali e molti animali da uomini... !!!!
Il 2021 comincia nel verso giusto, buona ricerca e buona lettura.
(gelormini@gmail.com)