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Il ministro Alfonso Bonafede nella
tendopoli giudiziaria di Bari

Prima uscita del Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, appena insediatosi a via Arenula, per visitare la "tendopoli giudiziaria" di via Nazariantz.

Il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, appena insediatosi a via Arenula, ha deciso di venire a Bri e visitare la tendopoli di via Nazariantz, nella quale – momentaneamente - si sono trasferiti aule e lavori del Palagiustizia. Ad accogliere il Ministro c’erano giudici, avvocati,  e i portavoce nazionali e locali del Movimento 5 Stelle, tra i quali la consigliera regionale M5S Grazia Di Bari

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“Ringraziamo il Ministro Bonafede per aver messo al centro della sua agenda politica la situazione del Palagiustizia di Bari e lo ringraziamo per averci messo la faccia e aver dimostrato serietà fin dalla sua prima uscita pubblica impegnandosi, personalmente, a risolvere la situazione”.

“Un modo di fare - ha aggiunto Di bari - che segna un enorme distacco con quanto accaduto in passato: la situazione del Palagiustizia è, infatti e purtroppo, figlia di una mala gestio delle amministrazioni nazionali e locali, che per anni hanno ignorato e trascurato una situazione che era tristemente nota, trasformandola in una vera e propria emergenza che continua ad umiliare purtroppo tutti gli operatori della giustizia non solo del capoluogo, ma dell'intera regione”.

“Auspichiamo che gli amministratori locali - ha concluso la pentastellata - possano mettere da parte qualsiasi colore politico e collaborare con il Governo nazionale, per trovare una soluzione nell’interesse supremo della collettività. Al Ministro Bonafede vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro”.

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Anche i presidenti del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bari Giovanni Stefanì, della Camera Penale locale Gaetano Sassanelli e dell’Associazione Nazionale Magistrati Bari Giuseppe Battista hanno voluto ringraziare il ministro Bonafede, per “La disponibilità e l’impegno dimostrati durante la sua visita a Bari, per risolvere quanto prima lo stato emergenziale dell’edilizia giudiziaria nel capoluogo regionale”.

Avvocati e magistrati baresi prendono atto che: “Il Ministro si è reso conto dell’insufficienza e inadeguatezza delle soluzioni emergenziali prospettate sinora (Modugno e via Brigata Regina) ed è pronto ad adottare misure urgenti, sebbene non la nomina di un commissario”.

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Gli operatori della Giustizia barese sono concordi sulla “Necessità di un decreto-legge sullo stato di emergenza che conferisca al ministro Bonafede dei poteri straordinari: dall’individuazione dell’immobile più adeguato alla sua eventuale requisizione, dalle modifiche urbanistiche alla rapida spesa di risorse straordinarie per adeguamenti necessari e trasloco”. 

Avvocati e magistrati baresi hanno confermato, infine, la loro “Contrarietà al trasferimento degli uffici penali nelle sedi di Modugno e via Brigata Regina, per le già prospettate ragioni di eccessivo frazionamento degli uffici giudiziari e per l’evidente inadeguatezza di questa soluzione a soddisfare le esigenze della giustizia penale barese”. 

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Con una nota diffusa, si sofferma sull’argomento il deputato pugliese del Pd, Marco Lacarra: “Quest’oggi, ancora una volta, raccolgo e faccio mie le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Francesco Minisci, rispetto all’insostenibile situazione di disagio che magistrati, avvocati e personale tutto stanno vivendo in queste ore, giorni interminabili”.

"Da Deputato della Repubblica Italiana ma ancor prima da Avvocato - ha ribadito Lacarra - trovo inaccettabile una tale situazione, che costituisce una profonda ferita all’esercizio ordinato e dignitoso delle attività giudiziarie”.

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“Mi auguro che attraverso l’adozione di provvedimenti urgenti da parte de Governo - ha continuato - così come anche suggeriti ed invocati da diversi esponenti tra cui lo stesso Presidente dell’ANM, si possa trovare a stretto giro una soluzione che quantomeno consenta l’esercizio ordinato di tutte le attività giudiziarie”.

“Sarà mia cura seguire da vicino l’evolversi della situazione e farmene portavoce e se sarà necessario sono pronto a presentare apposita interrogazione parlamentare al fine di conoscere le iniziative che il Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, vorrà intraprendere ed eventualmente sollecitare al Governo tutto, per l’adozione di provvedimenti di urgenza”.

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Più esortativo il commento di un altro deputato pugliese, Marcello Gemmato (Fratelli d’Italia): "Si trovi nell'immediato una soluzione definitiva che non sia il classico pannicello caldo: il problema del palazzo di Giustizia era noto da tempo, da quando l'allora sindaco Michele Emiliano perse l'occasione della Cittadella della Giustizia che poteva dare un polo giudiziario a Bari".

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"Ho depositato un'interrogazione parlamentare prima ancora che scoppiasse il caso “Tendopoli giudiziaria” - ha sottolineato Gemmato - per chiedere quali urgenti iniziative il Ministro della Giustizia intenda adottare al fine di risolvere la questione della geografia e dell'edilizia giudiziaria a tutela degli operatori del diritto, del personale e degli utenti nonché della stessa funzione giudiziaria”.

“Giace sul tavolo del Ministro una proposta fattiva per la costruzione in 15 mesi dell'intero polo della giustizia. Si riparta da quello - ha concluso Gemmato - dalla proposta concreta e rapida, che scongiuri il riproporsi di soluzioni temporanee, che male farebbero a tutti gli operatori del settore sopracitati".

(gelormini@affaritaliani.it)