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Il mondo all’incontrario e le colpe degli indifferenti

Antonio V. Gelormini

Salvini esonda ed esulta, Di Maio si sgonfia e arrocca al Sud, il PD in qualche modo valorizza il suo ‘zoccolo duro’ di aficionados.

Salvini esonda ed esulta, Di Maio si sgonfia e arrocca al Sud, il PD in qualche modo valorizza il suo ‘zoccolo duro’ di aficionados - grazie alla bassa affluenza alle urne - e la Meloni si appresta ad assumere il ruolo di Pizia o Pixie, in un auspicato avvicendamento delle alleanze in maggioranza del M5S con Fratelli d’Italia.

Europee meloni

Uno scenario impensabile solo meno di un anno fa, quando dalle urne delle Elezioni politiche 2018 erano emersi ben altri risultati. Davvero quest’anno sembra che il mondo vada tutto all’incontrario. Guarda il clima, che riserva freddo, pioggia e persino neve ancora nella seconda metà di maggio: che al sud sfregia ciliegie e ortaggi vari, mentre al nord inonda le campagne della Pianura Padana.

Il mondo si capovolge anche nelle urne: l’Italia con uno storico da Paese col più alto indice di partecipazione al voto, si riduce al lumicino di un misero 56% (per non parlare delle percentuali al Sud al di sotto persino del 50%). La Lega che cerca i moderati e ‘brandisce’ il Rosario è la nuova ‘Balena blu’, ma prende il posto al Nord di quello che un tempo era il PCI, mentre il M5S - partito con toni decisamente più accesi e provocazioni più estreme - prende il posto al Sud dell’atavica Democrazia Cristiana.

Europee Salvini Sovranisti

Finanche le loro percentuali di consensi si ribaltano, in modo vistoso, addirittura in poco meno di un anno: alle recenti elezioni politiche del 2018 il M5S toccava la vetta del 32,5%, mentre la Lega si attestava intorno al 17,5%. Queste Europee invertono e accentuano le rispettive performance: con la Lega che sale al 34% e i Pentastellati che si raccolgono attorno al 17%.

Matteo Salvini assesta un duro colpo “all’alleato” di governo, l’effetto idrovora ha dato risultati sorprendenti ben prima e più di quanto dalle parti di via Bellerio a Milano potessero sperare. Ora il leader del Carroccio può anche permettersi di “mettere la sordina” e rinnovare i sentimenti di lealtà nei confronti dei grillini. Dopotutto, dove la trova un’altra forza politica così ‘sprovveduta’ e così impacciata da consentirgli un tale capovolgimento di fronte, ancor prima che potessero spegnere la candelina n.1 del sodalizio governativo?

Europee zingaretti

Luigi Di Maio, checché sventoli con insistenza le cifre raccolte al Sud, è lo sconfitto odierno. Il Movimento è stato superato anche dal Partito Democratico, che raggiunge un insperato 22,7%, mentre Forza Italia scende all’8,8%.

La notte delle Europee, infine, alla luce delle urne aperte e degli spogli conclusi, ci ha detto anche che l’allievo ha superato il maestro. Matteo Salvini ha ripreso e rilanciato il cliché berlusconiano del “Non importa come e cosa si dica, purché se ne parli” e quotidianamente ha occupato titoli e spazi della comunicazione in ogni modo, costringendo avversari e audience a giocare sempre di rimessa.

Europee berlusconi 675

Mai un momento in cui il pallino non fosse lui o chi per lui a gestirlo. Di Europa non si è pressoché parlato, tantomeno ci si è confrontati con le aspirazioni e gli approcci degli concittadini europei, in compenso commenti e cronache hanno visto sempre al centro fascisti e Casa Pound, che, sempre alla luce di quelle urne, hanno testimoniato la reale consistenza in un misero 0,5%.

Gramsci ape

Sembrava una lezione acquisita, invece ci si è ricascati e alla grande! Chapeau! ai vincitori, ma se “gli indifferenti” crescono non si punti il dito verso il moscerino o si perda il senno guardando la pagliuzza, c’è una trave nell’occhio che nemmeno Gramsci riuscirebbe a rimuovere!

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: Europee, M5S in Puglia primo partito Preoccupa il calo affluenza al 49,8%