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Il Papa loda Comune e Diocesi di San Severo per l'integrazione dei braccianti
Papa Francesco saluta e loda l'iniziativa congiunta di Comune di San Severo (Fg) e Diocesi a favore dei braccianti in Capitanata. L'anniversario di Di Vittorio.
Al termine dell’Angelus odierno, papa Francesco saluta e loda l'iniziativa congiunta tra il Comune di San Severo (Fg) e la locale Diocesi, volta a contrastare lo sfruttamento selvaggio del lavoro dei braccianti nella Capitanata.
"Desidero porgere il mio sentito ringraziamento al Comune e alla Diocesi di San Severo in Puglia, per la firma del protocollo d'intesa avvenuta lunedì scorso 28 ottobre, che permetterà ai braccianti dei cosiddetti 'ghetti della Capitanata', nel foggiano, di ottenere una domiciliazione presso le parrocchie e l'iscrizione all'anagrafe comunale".
Papa Francesco ha poi spiegato che "Questa possibilità di avere i documenti d'identità e di residenza, offrirà loro nuova dignità e consentirà di uscire da una condizione di irregolarità e sfruttamento. Grazie tante al Comune - ha concluso il Pontefice - e a tutti coloro che hanno lavorato in questo piano".
Ancora uno stimolo ‘virtuoso’ per via dell’Elemosiniere Apostolico, il cardinale Konrad Krajewski, alla cui presenza a San Severo è stata siglata, un protocollo d’intesa tra il Comune e la Diocesi. Dal Vaticano si sottolinea che stando al protocollo - il primo nel suo genere - che segue la visita del cardinale, un mese fa, ai cosiddetti 'ghetti' dei braccianti agricoli dell'area, “Le parrocchie potranno dare domiciliazione ai senza dimora, migranti e non: condizione indispensabile ai servizi anagrafici del Comune, per il rilascio di documenti di identità e residenza”.
"Questo significa uscire da una condizione di irregolarità - specificano dai corridoi petrini - e soprattutto essere finalmente 'visibili' in termini di lavoro e di servizi". Qualcuno ha ipotizzato la probabile intercessione, dalle sfere celesti, di un grande amico dei braccianti di tutti i tempi, del quale proprio oggi ricorre il 62° anniversario della morte: Giuseppe Di Vittorio. Davvero un gran bel regalo!
(gelormini@affaritaliani.it)