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Il PD incrocia dita e candidati per tener vivo il sogno democratico
La chiusura della campagna elettorale del PD pugliese nelle piazze di Puglia e a Piazza del Popolo a Roma con Enrico Letta.
Il Partito Democratico pugliese chiude la campagna elettorale a tutto campo, affidandosi ai suoi candidati di punta, spronati nelle piazze di Puglia da Antonio Decaro e da Piazza del Popolo a Roma da Michele Emiliano ed Enrico Letta.
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“Noi in questa terra siamo abituati a navigarlo il vento, a domarlo, anche quando sembra contrario”, ha detto il Sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante la manifestazione finale della campagna elettorale del centrosinistra barese a Corato, esortando la piazza a continuare a lavorare fino all’ultima ora utile.
E citando Roberto Vecchioni, ha aggiunto: “Non smettete mai di sognare e di impegnarvi per trasformare i vostri sogni nella vita vera. Non è finita fino a quando non saremo noi a deciderlo”, tra gli applausi della folla entusiasta, dopo gli interventi dei candidati del territorio e dei Sindaci presenti.
Grande partecipazione nelle sei piazze organizzate dal PD Puglia in tutta la regione: una vera e propria “festa mobile”. In particolare Lecce, nella meravigliosa cornice di Piazza Sant’Oronzo, con Claudio Stefanazzi e Loredana Capone, o a Foggia e Manfredonia con Raffaele Piemontese, in una serata straordinaria e difficile da dimenticare, nonché benaugurante in vista del voto di domenica. Il tutto mentre a Roma risuonava la voce di Michele Emiliano, intervenuto prima del Segretario Enrico Letta.
"Mancano ormai poche ore. Domenica 25 settembre ognuno farà la sua scelta - detto Antonio Decaro - il mio augurio, indipendentemente da tutto, è che a votare ci andremo in tanti. Perché abbiamo il diritto e il dovere di scegliere chi nei prossimi anni ci rappresenterà in Parlamento".
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"Nel mio collegio io sosterrò il Partito Democratico e la coalizione di centro sinistra, con la professoressa Luisa Torsi, una scienziata che ha ha dato lustro alla nostra città nel mondo. E Marco Lacarra, un amico con cui da quasi vent’anni lavoro per la mia città.Voto per sostenere l’Idea che ho del mio Paese. L’idea di un’Italia democratica, che va avanti sui diritti civili, che sceglie le energie rinnovabili, contrasta il cambiamento climatico, lotta contro l’evasione fiscale e la precarietà, sceglie la scuola e la sanità pubblica e non vuole decidere al posto nostro come e chi dobbiamo amare".
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"Sono le idee - ha sottolineato Decaro - per cui ogni giorno, con coerenza e sacrificio, mi impegno qui a Bari da sindaco. Sono perfetto? Siamo perfetti? Certamente no. Abbiamo sbagliato, spesso, e probabilmente sbaglieremo ancora. E per questo chiediamo scusa. Ma solo chi ci prova, sbaglia. E io ci provo sempre, testardamente, a cambiare le cose".
"Non mi arrendo. E a quelli che oggi mi chiedono cosa accadrà da lunedì, rispondo che è ancora venerdì. E che quello che succederà dipende da noi. Abbiamo ancora due giorni per cambiare un destino che ancora non è stato scritto. Un sogno? Forse. Ma se non avessi avuto sogni, non avrei combinato niente di buono nella mia vita. E questo è un sogno bellissimo".
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"Il sogno - ha spiegato Decaro - di chi crede che la ragione non sta sempre con il più forte. È il sogno di cui parlava Roberto Vecchioni: 'Sogna ragazzo sogna.Chiudi gli occhi, ragazzo, E credi solo a quel che vedi dentroStringi i pugni, ragazzoNon lasciargliela vinta neanche un momento' Non abbiate paura di sognare. E di combattere per i vostri sogni fino in fondo.La nostra storia scriviamola noi!".
E se Antonio Decaro si affida ai versi cantati, Michele Emiliano a Roma, in Piazza del Popolo torna alla verve oratoria infuocata, nella più classica tradizione elettorale: “Amici e amiche siete uno spettacolo meraviglioso. Siete il popolo di questo Paese bellissimo che ha saputo ricostruirsi dopo la Resistenza, che ha rimesso in piedi le città, le fabbriche, le scuole, ha costruito le infrastrutture, ci ha insegnato il rispetto delle regole. Ha costruito soprattutto la Costituzione della Repubblica Italiana, il nostro vero programma. Siamo gli unici a immaginare ancora dì realizzarla fino in fondo. Quando invece i nostri avversari pensano di cambiarla”.
“La radice antifascista della nostra Costituzione dà loro fastidio - ha incalzato Emiliano - gli turba il sonno. Perché loro sanno di aver portato questo paese 70 anni fa in un vicolo cieco, e ancora oggi senza idee. Anzi con idee perverse qualche volta: interferire nelle scelte delle donne, interferire nel ruolo di Garante della Costituzione del Presidente della Repubblica. Sperano di ottenere la maggioranza che gli serve per cambiare la Costituzione senza referendum".
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"Impediteglielo, impediteglielo con tutte le vostre energie - ha concluso nel crescendo oratorio, tornando sul punto polemico di questi giorni - fate sentire di che pasta siamo fatti. Noi, per costruire l’Italia, abbiamo sputato sangue. Noi abbiamo faticato, non consentiremo a nessuno di cambiare il destino di uno dei Paesi più belli e importanti del mondo. Viva l’Italia, viva il Partito Democratico”.
(gelormini@gmail.com)