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Il PD non candida Elena Gentile ‘Attiva, anche se fuori dal campo’
Nonostante fosse tra i concorrenti alle Primarie, per la candidatura del csx alla presidenza della Regione Puglia, il PD lascia fuori dalle liste Elena Gentile.
Sarà l’unica dei quattro delle Primarie a rimane fuori dalle liste. L’unica donna: e questo assume risvolti anche paradossali nel giorno del fallimento per l’introduzione della doppia preferenza di genere nella legge elettorale pugliese.
L’annuncio da parte della stessa Elena Gentile con una video-dichiarazione, è immediatamente commentato da Serenella Molendini, Consigliera Nazionale di Parità: “Le brutte notizie non finiscono... Il PD non ricandida Elena Gentile, una donna vera che ha fatto politica con passione, competenza, lungimiranza e grande onestà. Ma forse queste qualità oggi non interessano alla politica”.
"La mia esperienza istituzionale è giunta al capolinea - dichiara Elena Gentile, annunciando la resa - hanno vinto i mediocri. Talvolta capita, sì. Hanno vinto quelli che, terrorizzati dal mio possibile ritorno in Consiglio regionale hanno deciso - violando regolamenti, sconfessando accordi politici assunti alla luce del sole - che io non potessi o dovessi dare il mio contributo di idee al mio partito, e non solo, ma soprattutto al mio schieramento politico. E in modo particolare alle politiche sanitarie della mia regione, della mia provincia e della mia città". Con evidente riferimento al suo impegno incessante per l'Ospedale 'G. Tatarella' di Cerignola, realizzato quando lei stessa era sindaco della città di Giuseppe Di Vittorio.
La segreteria provinciale del Partito Democratico ha accolto l'indicazione del Pd cittadino di Cerignola (Teresa Cicolella) sull'esclusione di Elena Gentile, che comunque promette: "Anche fuori dal campo di gioco, continuerò a fare fino in fondo il proprio dovere, per salvaguardare l'ospedale Tatarella".
"Chi tra quelli che dal 2014 detengono il potere nella nostra provincia ha mosso un solo dito? Chi tra coloro i quali avevano un ruolo politico e di governo? Nessuno. Né ovviamente si è mossa la folta schiera di congiurati che si è spesa con tanta determinazione solo per raggiungere l'obiettivo della mia delegittimazione politica e personale".
Si direbbe un messaggio in codice anche lo stesso riferimento al 'fuori dal campo di gioco': "Non sono persona che ha mai piatito nulla, e non è né presunzione né spocchia né arronganza - sottolinea l'ex europarlamentare - la mia candidatura nel Pd era la cosa più ovvia che potesse accadere. Avendo partecipato alle primarie, il patto siglato prevedeva che tutti i candidati anche sconfitti dovessero partecipare alla competizione per dare direttamente il proprio contributo. Avevo dato per scontata la mia presenza in lista, in virtù di un patto che è passato per la direzione regionale del partito, di cui fanno parte sia la segretaria provinciale, sia il capogruppo alla Regione Paolo Campo, sia l'onorevole Michele Bordo, sia l'assessore Raffaele Piemontese. Quelli che comandano erano tutti presenti quando io ho sostenuto questa ipotesi e la direzione non ha fiatato".
"Non c'è posto per me, rimango a casa, non c'è problema - aggiunge con amarezza Gentile - anche se continuo a pensare che certo, sono cerignolana, ma per l'esperienza che ho fatto, mi ritengo figura di riferimento per tutta la provincia di Foggia". E intanto segnala come Leonardo Palmisano sia stato candidato nelle liste del PD della provincia di Bari: "Pur non essendo mai stato iscritto al partito Democratico, mentre io sono negli organismi nazionali del partito", a conferma della validità degli accordi relativi ai partecipanti alle Primarie,
Elena Gentile smentisce anche le voci insistenti di una sua candidatura in una lista civica: "Cosa impossibile, primo perché sono negli organismi nazionali del partito e non capisco perché dovrei candidarmi in una lista rifugio; secondo per motivo politico, io ho sempre criticato quei personaggi politici che chiamo transumanti, che passano da un partito all'altro, ma peggio ancora da uno schieramento all'altro. Io una scelta del genere non la farei mai".
Quindi il messaggio finale a chi conta nello schieramento di centrosinistra, perchè non intende lasciare il PD: "Sono una persona d'onore. Farò la mia campagna elettorale e non mi sottrarrò. Però la farò a modo mio. Io ho sottoscritto un patto con il candidato che ha vinto le primarie e non sono persona che tradisce. Posso criticare, rompere le scatole, ma sono una persona che mantiene fede ai patti. Poi, ovviamente, deciderò come farla e anche che rapporto avere con il Partito Democratico. Non farò campagna elettorale per nessun candidato".
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato sul tema: L'appello nel PD, per la candidatura di Elena Gentile