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Il premio Nobel Shirin Ebadi
nelle Grotte di Castellana

Cosimo Cardone

È stata il premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi a chiudere venerdì 19 giugno a Castellana Grotte la seconda edizione di "Episodi", il ciclo d’incontri culturali organizzato da "Il libro Possibile" in collaborazione con la Grotte di Castellana Srl che si sono tenuti nel suggestivo palco naturale della Caverna della Grave.

Episodi

Il premio Nobel per la Pace, Shirin Ebadi per la prima volta in Puglia, ha partecipato alla conferenza sul tema "Il ruolo delle donne nella costruzione della pace". Durante la serata a interagire con il premio Nobel sono state la direttrice artistica del Libro Possibile Rossella Santoro e la giornalista del Corriere della Sera e del Sole 24 Ore Farian Sabahi, che con la Ebadi ha pubblicato tra gli altri il libro “Il mio esilio”.

Tanti gli argomenti trattati nel corso dell’incontro che hanno fatto conoscere meglio la storia di Shirin Ebadi, magistrato prima e avvocato in seguito, che da diversi anni si occupa della difesa dei diritti umani in Medio Oriente attraverso anche la fondazione Defence of human rights centre”. Insignita del premio Nobel della Pace nel 2003, dal 2009 è costretta a vivere in esilio e lontano dalla sua Teheran, ma anche da Londra continua a combattere per i diritti e l’emancipazione delle donne e, più in generale, per la libertà. Le sue battaglie per i diritti delle donne, sono cominciati all’indomani del 1979 quando in Iran sono andati al potere gli ayatollah in quella che – dichiarava la Ebadi – è stata definita la rivoluzione islamica, ma nella realtà si è trattata solamente di una rivoluzione degli uomini contro le donne.

Tema centrale del suo intervento le questioni medio orientali. “Se nel corso della guerra in Afghanistan gli Stati Uniti e l’Europa – sottolineava con forza la Ebadi – invece che le bombe avessero lanciato libri e si fossero prodigati nel costruire scuole, oggi forse la situazione in Medio Oriente sarebbe migliore, perché la nascita dell’ISIS è anche frutto delle umiliazioni che il mondo islamico ha dovuto subire nel corso degli anni. Quindi l’unica soluzione al problema è il dialogo con quei popoli senza rifare gli errori del passato quando i governi europei e quello americano hanno preferito parlare o meglio trattare (vedi vendita di armi e approvvigionamento di petrolio) con i dittatori”.

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Inevitabili poi i riferimenti all’attuale ondata di immigrazione che vede protagonista l’Europa e particolare l’Italia. “L’Italia – sottolineava la Ebadi – non può non accogliere quei profughi, come d’altronde sta già facendo, perché quelli sono esseri umani che scappan, a malincuore, dalle loro nazioni per necessità, perché dove vivono manca in primo luogo la libertà. Capisco che in questo momento storico la cosa non è facile, ma se l’Europa vuole vincere questa sfida l’unica soluzioneal problema è l’integrazione”.

Per tutta la durata dell’incontro, ha campeggiato come sfondo l’immagine di Narges Mohammadi, amica e collaboratrice di Shirin Ebadi, attualmente in carcere in Iran, per le sue battaglie a favore delle donne, per la cui liberazione è in corso una mobilitazione mondiale.

Durante la giornata il premio Nobel è stata ricevuto anche nel Palazzo Comunale di Castellana Grotte, dove il sindaco Francesco Tricase, a nome di tutta la città le ha consegnato una targa  ricordo. Un ulteriore riconoscimento al premio nobel è stato consegnato dall’avv. Domenico Bulzachelli a nome di tutti gli avvocati castellanesi.