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Il secolo lungo
di Alberto De Santis

Antonio V. Gelormini

Fu sua la prima puntura della mia vita, e non ricordo di avercela mai avuta con lui per questo. Suo l'articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno in occasione del mio diploma. - insieme ad altri - col massimo dei voti. Suo l'applauso "di peso" al primo comizio in piazza a supporto delle ragioni dell'Ulivo. Nonostante il percorso politico ci avesse visto spesso su fronti diversi, in particolare durante l'esperienza di Radio Studio 98 e de "la Refola".

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Sindaco, Consigliere e Assessore Provinciale, giornalista, oratore, cavallo di razza della politica, nonché padre, fratello, nonno e poi bis-nonno, Alberto De Santis non ha avuto bisogno di "espatriare per contare". Anche perché i De Santis a Troia sono stati un po’ come i Medici per Firenze.

Forse anche per questo, diceva di avvertire il peso degli anni quando lo si chiamava "Cavaliere", ma la raffinatezza d'altri tempi di un sorriso pieno di luce e di serenità, lo ha sempre accompagnato con dolcezza e leggerezza durante tutta la sua vita.

Festa grande nel cuore della Daunia, all'ombra della Cattedrale di Troia, del suo magnifico Rosone e dei riflessi episcopali di un "palazzo familiare", in occasione del giro di boa dei 100anni, quando l'intera comunità cittadina fece corona per il significativo anniversario. Una festa che si è rinnovata ad ogni tappa successiva fino al traguardo -anch'esso superato - dei 103.

Il suo è stato un secolo lungo, attraversato da protagonista inossidabile di un pezzo di storia troiana e dell’intera Capitanata. Che alla lunga ha innescato un processo di "tempra auto-rigenerante" che, come i grani di un Rosario hanno continuato a ripetere e rinnovare l'amore, la devozione e l'abbraccio della famiglia, degli amici e della lunga lista di estimatori.

Continuare a raccontarlo, dopo il ritorno al Padre, rafforzerà il filo dei ricordi e renderà meno triste, a una famiglia altrettanto “lunga”, il distacco da un affetto così caro.

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Alberto De Santis - Nasce a Troia il 20 agosto 1912. Dirigente giovanile di Azione Cattolica, collabora con “Fiorita d’Anime”, il periodico di Capitanata dell'associazione. L'approccio all'impegno politico lo porta rapidamente a dirigere il “Popolo Dauno”, periodico della D.C. di Capitanata, della quale per venti anni fu membro del suo Comitato Provinciale. Dal 1943 e sino al pensionamento  (1977) è stato dipendente del Comune di Troia.

Nel 1952 venne eletto per la prima volta consigliere dell'ente “Provincia di Foggia” nel Collegio di Troia e fu confermato in tale ruolo, ininterrottamente, fino al 1980, quando si dimise perché eletto Sindaco di Troia (1980-1984). Il cui mandato fu caratterizzato dalla metanizzazione della città e dall’erogazione idrica continua.

Nella sua carriera come Consigliere Provinciale, ha ricoperto più volte gli incarichi di Assessore (al Bilancio, al Personale), di Presidente dell’Ospedale di Maternità e del Consorzio Provinciale di Profilassi e Polizia Veterinaria. Negli anni Settanta è stato corrispondente da Troia della “Gazzetta del Mezzogiorno” con lo pseudonimo “adiesse”.

Il ritratto è opera di Tonino Cibelli - artista troiano

(gelormini@affaritaliani.it)