Il sostegno UE alla Tunisia
non cancelli identità territoriali
"L'Europa ha sfiorato un clamoroso autogol. Il Parlamento europeo, infatti, è riuscito in extremis a recuperare quella che si stava delineando come una misura nociva per l'economia dei nostri territori e dannosa per i consumatori". E' il commento di Dario Stefàno, componente della Commissione Agricoltura del Senato, alla notizia del via libera del Parlamento Europeo alle esportazioni in Ue di 35 tonnellate all'anno di olio tunisino a dazio zero.
"Le modifiche introdotte dall'Aula, tra cui l'obbligo di tracciabilità delle merci e la cancellazione della possibilità di prolungare la misura oltre il 31 dicembre 2017 - ha precisato Stefàno - hanno di fatto aperto uno scenario fortunatamente meno negativo del previsto".
"Pur continuando ad apprezzare gli intenti nobili di aiuto alla democrazia Tunisina, vessata dal continuo pressing del terrorismo, ribadisco - conclude il senatore salentino - la necessità di lavorare in Ue ad una strategia più organica e strutturata per la soluzione dei vari problemi, proprio per uscire da un approccio emergenziale che rischia di dar vita a iniziative autolesionistiche che danneggiano nostri consumatori, le imprese e i territori a vocazione agricola, come la Puglia".
E dallo stesso salento gli fa eco l’eurodeputato e leader dei Conservatori e Riformisti, Raffaele Fitto: "Ho votato contro la relazione che incrementa il quantitativo di olio tunisino senza dazi in Europa. Ennesimo errore di questa Europa che ha perso il contatto con la realtà. La proposta emendata dal PE, nell'obbligo di origine del prodotto importato e nel divieto di proroga, tornerà in discussione al Consiglio per essere modificata, ma, di fatto, l'approvazione finale è stata solo posticipata"
"La stabilizzazione politica ed economica della Tunisia deve avere il nostro supporto - ribadisce Fitto - ma la Commissione europea ha sbagliato completamente il metodo. Come si può pensare che una misura temporanea in un settore specifico possa consolidare la democratizzazione della Tunisia? Tutto ciò poi, a scapito di un settore già in affanno. Spero solo, che il Governo italiano, all'indomani dell'approvazione finale del provvedimento, si adoperi affinché si adottino misure compensative per tutelare il settore olivicolo e la nostra produzione di qualità.
"In tal senso - conclude - la gestione della vicenda Xylella non induce certamente i nostri olivicoltori ad essere tranquilli! ".