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Ilva, Franzoso (FI): 'Non parteciperò al tavolo di Emiliano'
La nota di Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, sul tavolo Ilva convocato da Michele Emiliano.
“E’ ormai stucchevole e di basso profilo l’ostinazione con cui Michele Emiliano continua a convocare tavoli regionali sul caso Ilva. Non parteciperò al tavolo, dal momento che non ho intenzione di legittimare alcuna concertazione al di fuori di quella unica e ufficiale, in corso al Ministero per lo sviluppo economico”, dichiara Francesca Franzoso consigliere regionale di Forza Italia.
“In questa fase molto delicata - prosegue Franzoso - con un primo via libera Ue, dobbiamo evitare confusione e soprattutto duplicazione di tavoli di confronto. Esiste già, come hanno ricordato i sindacati nazionali metalmeccanici, il tavolo al Mise per la discussione degli aspetti occupazionali, salariali, industriali e ambientali di Am Investco ed esiste anche il tavolo istituzionale presso il Comune di Taranto attivato su richiesta degli stessi sindacati".
"A ciò si aggiunga - sottolinea l'esponente di FI - che i sindacati hanno anche concordato che questo tavolo istituzionale insediato a Taranto sia permanente e si riunisca ogni volta che un incontro al Mise viene convocato, proprio per tenere in sintonia i due livelli di confronto. E poi, Emiliano ha chiarito definitivamente la sua posizione al concerto del 1° Maggio a Taranto: vuole, come i Cinque Stelle, la chiusura dello stabilimento. Pertanto, eviti sceneggiate".
"Dall’inizio di questa tormentata vicenda - rincara Franzoso - anziché esercitare un ruolo di responsabilità e di saggezza, Emiliano ha preferito lanciarsi in una guerra senza quartiere verso il Governo, tifando prima per la cordata industriale perdente, poi sostenendo la decarbonizzazione, e formulando un piano che ogni anno costa ai pugliesi centinaia di migliaia di euro, sempre attaccando tutto e tutti arrivando ad impugnare il Dpcm Ambiente al Tar”.
“Ammettiamolo: Emiliano utilizza l’Ilva - conclude - per distrarre l’attenzione dalle responsabilità politiche di sua competenza, come sanità e agricoltura, settori in ginocchio da quando governa la Regione. Fortunatamente il salvataggio della più grande acciaieria d’Europa e dei suoi ventimila addetti non dipende da lui”.
(gelormini@affaritaliani.it)