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Ilva, scintille tra Emiliano e la CGIL di Taranto

Michele Emiliano non ci sta a ricevere moniti e bacchettate sul suo ultimatum relativo alla drammatica situazione di Taranto, vittima dell'impennata di tumori dipendenti dalla presenza dell'Ilva in città, tantomeno o proprio dal sindacato e dai suoi rappresentanti locali.

Ilva TA9
 

Dura la sua reazione alle dichiarazioni del segretario della Cgil di Taranto, Giuseppe Massafra: "Neanche il padrone ha adoperato contro di me le parole di questo sindacalista, per il solo fatto di aver detto ciò che ritengo giusto".

"Non abbocco alle provocazioni - avverte Emiliano - e rimetto a voi il giudizio sugli insulti che ho ricevuto (senza alcuna ragione) di usare Giacomo Campo per crearmi un palcoscenico".

"Dico solo che io al funerale di Giacomo sono potuto andare accolto con affetto e rispetto dai suoi genitori, dai suoi nonni e dai suoi amici".

E poi precisa: "Non so se altri (ed il particolare quel sindacalista) possano permettersi la stessa cosa. Ciò significa che le mie parole non sono mie, ma di una comunità che si sente rappresentata da me".

Emiliano Ilva1
 

"Se gli operai dell'Ilva vogliono parlare con me - ricorda - possono farlo quando vogliono. Basta telefonare al mio numero che tutti hanno in Puglia".

"Ma non mi farò presentare da nessuno - conclude - che prima di parlare mi insulta, solo perché ho chiesto di fermare una fabbrica che uccide lavoratori e cittadini fino a che non sarà sicura e rispettosa delle nostre leggi".

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La nota ANSA con le dichiarazioni di Giuseppe Massafra - Cgil Taranto:

MASSAFRA CGIL
 

Ilva: Cgil, Emiliano non usi Taranto come palcoscenico
24 Settembre , 13 : 10 (ANSA) - TARANTO, 24 SET - "Emiliano la smetta di usare Taranto come palcoscenico e parli ai lavoratori". Lo sottolinea il segretario generale della Cgil di Taranto Giuseppe Massafra riferendosi alle dichiarazioni del presidente della Regione Puglia in merito alla questione Ilva e l'annuncio dell'intenzione di chiedere l'interruzione dell'attività produttiva in mancanza di interventi urgenti in merito agli interventi di ambientalizzazione e alla sicurezza dei lavoratori nella fabbrica.

Questioni riproposte dopo l'incidente sul lavoro in cui ha perso la vita il 25enne operaio Giacomo Campo. "Odioso - afferma Massafra - è usare quel ragazzo per giocare sul terreno dei consensi o di chi la spara più grossa come ha fatto il nostro presidente di Regione tornando di nuovo sull'ipotesi di chiusura del siderurgico tarantino. Emiliano dopo averci raccontato degli studi sulla decarbonizzazione dell'Ilva (di cui non sappiamo niente, perché al di là degli annunci non ha mai pensato di promuovere alcun confronto di merito sul tema) di fronte alla morte di Giacomo Campo compie l'ennesima inversione a U nel suo rapporto con lo stabilimento, segno di una non lunga e coerente visione strategica del futuro che riguarda questo territorio".

"Non pensiamo - aggiunge il segretario della Cgil ionica - che il Governatore Emiliano sia uno stolto, anzi. Ecco perché gli chiediamo che discuta con noi della chiusura, lo faccia con i lavoratori che vivono ogni giorno quella città di fumo e polvere, frequenti meno convegni e agisca nelle aule che gli competono per una legge, proponendo perché no, un decreto, che mette per la prima volta da parte la strategicità della produzione per parlare di chi lavora lì dentro, che impedisca alle ditte dell'appalto di giocare al massimo ribasso sulla pelle dei lavoratori - conclude Massafra - e che impedisca alle imprese fornitrici di mandare in fabbrica carne da macello sotto il ricatto del precariato di un contratto a tempo ad orologeria".

(gelormini@affaritaliani.it)

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