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Inaugurazione dell'Anno Giudiziario presso la Corte d'Appello di Bari
Inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2024 presso la Corte d'Appello di Bari presieduta da Francesco Cassano.
Premierato elettivo, riforma della giustizia e peso delle mafie sulle economie di Bari, Bat e Foggia al centro della relazione del presidente della Corte d'Appello di Bari, Francesco Cassano, all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2024. Alla cerimonia, oltre al nuovo procuratore generale Leonardo Leone De Castris, sono intervenuti anche il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
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“La riforma costituzionale del premierato elettivo, che mira a rafforzare il potere del governo e a ridurre i contrappesi - ha detto il presidente Cassano - potrebbe avere ricadute anche sul potere giudiziario. Il previsto premio di maggioranza rischia di vanificare la ratio pluralista sottesa al quorum dei tre quinti dei voti del Parlamento in seduta comune, necessario per l'elezione dei membri laici del Consiglio superiore della magistratura. Quorum che potrebbe essere raggiunto facilmente, senza alcun confronto con l'opposizione. La riforma costituzionale avrebbe quindi ricadute dirette sulla indipendenza e sull'autonomia della magistratura, alla cui tutela il Csm è preposto”.
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Proseguendo nel discorso, Cassano ha avuto modo di sottolineare “Consuetudine e dannosità provocati dal sistema maggioritario: il profilarsi dell’attacco al singolo magistrato che emetta un provvedimento sgradito alla politica e la sua conseguente aggressione mediatica”, soffermandosi sulle altre riforme costituzionali, oggetto di odierne discussioni.
Non si muovono nella direzione di assicurare indipendenza e imparzialità dei giudici anche alcune proposte di riforme costituzionali, come quella della separazione delle carriere nella magistratura: “Un tema nei fatti irrilevante - ha sottolineato Cassano - alla luce dei limiti ai passaggi di carriera consentiti dalla riforma Cartabia, salvo che per le ricadute che se ne vorrebbero inferire in tema di duplicazione dei Consigli superiori”.
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Quanto al previsto aumento - nella riforma - del numero dei membri laici dei due Csm, per Cassano si tratta di un elemento che “Altererebbe la sua attuale composizione, parificando la quota di consiglieri eletti dal Parlamento a quella eletta dai magistrati, accrescendo l'influenza dei partiti politici nel governo della magistratura”, e ha aggiunto: “Si vorrebbe poi che i componenti togati fossero scelti con sorteggio, privando l'organo di qualsiasi rappresentatività”.
Il presidente Cassano si è poi soffermato sull'incidenza delle mafie sull'economia. “Le tre province del distretto di Bari (Bari, Foggia e Barletta-Andria-Trani) fanno registrare una incidenza mafiosa sull'economia, che le colloca ben al di sopra di tante altre province di altre regioni a forte presenza mafiosa”. Le organizzazioni del foggiano “Vivono la fase dell'accumulazione selvaggia del capitale e sono feroci”, e per contrastarle “sono state attinte da misura cautelare circa 750 persone, sono stati effettuati sequestri e confische per oltre 70 milioni di euro, sono state sequestrate tonnellate di droga e un enorme quantitativo di armi e munizioni, sono state emesse oltre 100 interdittive antimafia”.
“Nei comuni di Monte Sant'Angelo, Mattinata, Manfredonia e Cerignola - ha fatto rilevare Cassano - sono anche state sciolte per mafia le amministrazioni comunali. Le organizzazioni della provincia di Barletta-Andria-Trani paiono ancora fluide e magmatiche, con componenti `storiche´ locali, insieme con propaggini della malavita barese e cerignolana, in un mix che risulta particolarmente aggressivo”.
“Bari, infine è terra di organizzazioni familiari di mafia di seconda o terza generazione, che hanno reinvestito nella economia legale l'enorme profitto realizzato con il traffico di droga, nella ristorazione, prima, e oggi nel settore agro-alimentare e turistico, in quello del gaming e del traffico di petroli. Da qui, la presenza di un'ampia e pericolosa `zona grigia´, di fiancheggiatori professionali”.
In generale, dalla relazione è emerso che nel distretto sono aumentati del 47% gli omicidi volontari, passati da 30 a 44, e sono aumentati anche quelli in cui le vittime sono donne (da 5 a 8). A tal proposito, risultano ben 13 i procedimenti per delitti contro la libertà sessuale iscritti presso la Procura dei minori.
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A seguire, il neo Procuratore Generale, Leonardo Leone De Castris, si è soffermato sul connubio criminalità-elezioni: “Nelle più recenti indagini in Puglia, in molte consultazioni elettorali, emergono rapporti tra alcuni candidati e la criminalità organizzata. Questa realtà, trasversale alle forze politiche, è in grado di influire sulla competizione elettorale alterandone il risultato. Dovrà essere quindi compito delle stesse forze politiche operare un'attenta selezione dei propri candidati. A queste forze mi permetto di chiedere particolare attenzione per le candidature alle prossime elezioni e per tutte le competenze amministrative che deriveranno dal Pnrr”.
Leone De Castris ha anche sottolineato come il distretto di Bari, che comprende anche i tribunali di Foggia e Trani, sia “Assai complesso quanto a incidenza dei fenomeni criminali, e in particolare allarma sempre più la corruzione nella pubblica amministrazione, un segnale di caduta verticale dell'etica dei comportamenti in tutti i settori. Indubbiamente - ha concluso - viviamo una congiuntura storica in cui si assiste a una generale caduta di tensione morale nell'amministrazione della cosa pubblica, ove spesso l'interesse particolare prevale su quello collettivo”.
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Nel suo intervento il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha affermato: “Tante cose sono sicuramente molto migliorate nel nostro contesto, ed è il frutto di un gioco di squadra continuo che ha addirittura inventato qui in Puglia un ufficio istituzionale per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata, o la Fondazione Stefano Fumarulo, e tutti gli investimenti della Regione Puglia nell’antimafia sociale: 35 milioni di euro in sette anni. Sono centinaia le iniziative, anche dell’Associazione Nazionale Magistrati”.
“L'antimafia sociale - ha sottolineato Emiliano - non è solo educazione: significa costruire un’organizzazione, una rete sociale che si contrapponga alle organizzazioni criminali in modo da sovvertirne la cultura. Questo testimonia che facciamo parte di una comunità solida. Tutto questo però, non ci ha esentato da malattie dolorosissime, come quelle delineate con grande garbo e sincerità dal presidente della Corte d'Appello di Bari Franco Cassano e dal procuratore generale Leonardo Leone de Castris a cui rivolgo il benvenuto”.
(gelormini@gmail.com)
*Foto e video a cura di Michele Falcone
* Servizio TV a cura di TRM.IT