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Introna, dito puntato
contro le slot machine

Il Presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, plaude alla  Guardia di Finanza e Agenzia Monopoli  per l’indagine sulle slot machine e torna su un argomento sensibile:

 

“Con le macchinette mangiasoldi c’è solo da perdere, tanto più quando il giocatore si accosta inconsapevolmente a una slot taroccata, che cancella qualsiasi possibilità di vincita”. Il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Onofrio Introna, torna a denunciare la piaga del gioco d’azzardo patologico, nel rivolgere l’apprezzamento dell’intera Assemblea alla Guardia di Finanza e all'Agenzia dei Monopoli, per l’operazione “Alea”.

Introna O
 

 

“Mi complimento con il comandante provinciale generale Vincenzo Papuli e con la direttrice Rachele Cantelli, per il risultato dei controlli che hanno condotto a smascherare slot machine modificate, effettuare 82 sequestri e denunciare 9 persone. E sento di rivolgere un sentito grazie al personale delle Fiamme Gialle e dei Monopoli, che hanno bene operato in sette mesi di attività investigativa e di verifiche, da settembre 2014 a marzo 2015, nelle province di Bari e Bat”.

 

Oltre alle irregolarità telematiche e fiscali, il dato che deve far riflettere in particolare chi gioca è che le macchinette truccate sono risultate corrette in modo da non offrire ai giocatori neanche la possibilità ‘aleatoria’ della percentuale minima di vincite del 75% delle puntate, fissata per legge.

 

slotmachine
 

A vincere poteva essere solo il gioco e non il giocatore – fa notare Introna – ma alcuni degli apparecchi controllati non sono risultati nemmeno collegati  alla rete informatica nazionale ed erano quindi totalmente clandestini".

 

"Ancora una volta si conferma la scarsa trasparenza del settore, oltre alla illusorietà delle vincite ma anche del gettito fiscale al quale lo Stato biscazziere è tanto fortemente interessato, pur di far cassa".

 

"Aveva visto bene il Consiglio regionale nello schierarsi compatto al fianco delle fragilità, adottando all’unanimità la legge 43 nel 2013, che ci ha visto all’avanguardia nel contrasto all’azzardo e nello sforzo di offrire terapie ai ‘malati’ di gioco".

 

"Ma tutti gli sforzi di sradicare la piaga dell’azzardo resterebbero vani, senza la collaborazione dello Stato e, ancora di più, dei cittadini, delle famiglie, delle associazioni, della scuola, che devono mantenere molto alta l’attenzione e segnalare situazioni di rischio e di disagio".

"Saluto con soddisfazione l’impegno della Guardia di Finanza e dell’Agenzia dei Monopoli nell’indagine, che riporta in evidenza il tema del gioco patologico: non sempre sempre in prima pagina, perché avvilisce, impoverisce, annienta le risorse della parte già più debole della nostra società”.

(gelormini@affaritaliani.it)