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Ipertensione polmonare, anche in Puglia colpisce per lo più giovani donne
L’Ipertensione polmonare è la malattia che toglie il respiro: colpisce 400 pugliesi, in particolare le giovani donne
L’ipertensione arteriosa polmonare (IAP) è una malattia respiratoria sottovalutata, che colpisce in Italia duemila persone. 400 delle quali sono pugliesi.
I massimi esperti sul tema si sono dati appuntamento a Bari, all’Hotel Nicolaus, per il meeting Sharing Experience in PAH, confrontandosi sugli studi più recenti e prendendo in esame le terapie più recenti.
"Si tratta di una patologia progressiva - ha sottolineato Carlo D’Agostino, Direttore della Cardiologia Ospedaliera del Policlinico di Bari - poco riconosciuta, caratterizzata da un aumento delle resistenze del circolo polmonare, che determina un progressivo affaticamento del ventricolo destro e la sua dilatazione ingravescente. L’evoluzione di questo quadro, purtroppo è assai spesso lo scompenso cardiaco".
Oggi, curando tempestivamente la malattia, il paziente può tornare a condurre una vita pressoché normale. La diagnosi non è semplice, perché la sintomatologia è del tutto aspecifica. La progressiva ostruzione del sistema arterioso polmonare causa all’esordio esclusivamente affanno, vertigini, stanchezza.
L’ipertensione polmonare colpisce soprattutto le donne tra i trenta e i quarant’anni. La dispnea si manifesta dopo uno sforzo fisico anche minimo. Quando i segni dell’insufficienza cardiaca diventano più manifesti, compaiono gonfiore alle caviglie e senso di oppressione all’addome. E’ questo l’identikit di una condizione la cui evoluzione può essere rapidamente grave.
Il congresso, pertanto, ha interessato i Medici di Medicina Generale e ai Pneumologi che, attraverso tavoli di lavoro specifici, hanno affrontato gli aspetti più insidiosi e controversi della malattia. Particolare attenzione è stata dedicata alle tre diverse strategie terapeutiche possibili.
"Importanti passi - ha assicurato Carlo D’Agostino, Presidente del Congresso - sono stati fatti negli ultimi anni nella comprensione di questa patologia e nella definizione degli approcci terapeutici. A questo proposito va precisato che, accanto alle tre principali categorie di farmaci a disposizione dello specialista, si sono affermati recenti studi sull’impiego di nuove associazioni di molecole, efficaci soprattutto nelle fasi iniziali della malattia".
(gelorminiaffaritaliani.it)