Isole Tremiti, si esulta
Petroceltic fa marcia indietro
Soddisfazione di Onofrio Introna per la marcia indietro di Petroceltic sulle prospezioni al largo delle Isole Tremiti:
"È un buon segno, un successo ma è solo la prima tappa di un percorso ancora lungo che prevede anche una mobilitazione in forze per vincere il referendum contro il rinnovo delle licenze per trivellazioni".
"La battaglia del movimento No Triv - aggiunge Introna - potrà indurre altre 10, 100, 1000 rinunce a cercare gas e petrolio sotto i nostri bellissimi mari. La lotta continua".
Anche il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in uno dei suoi classici tweet, esprime la soddisfazione per la notizia del passo indietro della società irlandese:
Michele Emiliano (@micheleemiliano) | |
Una grande vittoria: la Petroceltic ha rinunciato al permesso per cercare petrolio alle Isole Tremiti!
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E dopo Emiliano arriva anche la nota del presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, che accolto con soddisfazione la notizia della rinuncia della multinazionale Petroceltic alle ricerche "air gun" di idrocarburi sottomarini davanti alle Isole Tremiti.
“L'Adriatico questa sera è più blu e c'è la fondata speranza che lo resti, soprattutto se il referendum contro le trivelle sancirà la volontà degli italiani, che tengono al proprio futuro: No al petrolio Sì al mare pulito, come tante comunità ripetono con le loro proteste legittime, pacifiche e democratiche. Insistiamo sulla via dei referendum promossi dai Consigli regionali”.
In altra nota il capogruppo di “Noi a Sinistra”, Guglielmo Minervini, ribadisce:.“Non dobbiamo abbassare la guardia sul referendum contro le trivellazioni. La rinuncia della Petroceltic all'autorizzazione per le ricerche al largo delle Tremiti, ci deve dare ancor più spinta perché il mare e le coste della Puglia sono ancora nel mirino”.
“Interessanti le ragioni per cui la Petroceltic ha rinunciato all'autorizzazione. Una multinazionale che dice che il mondo, sulle politiche energetiche, sta cambiando, che in futuro non tutto passerà dal petrolio. Lo capiscono loro, lo sanno i cittadini che, con le loro proteste, ribadiscono che la vera ricchezza è quella delle nostre coste e dei nostri mari. Possibile che non lo capisca solo il Governo Renzi?”
Stesse tonalità anche da parte del Presidente del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare, Giannicola De Leonardis: “La decisione della Petroceltic di rinunciare alle proprie ricerche al largo delle isole Tremiti è stata dettata da valutazioni di natura strettamente economica, come comunicato ufficialmente dalla società. Certamente il clima venutosi a creare dopo la mobilitazione promossa dal Movimento No-Triv ,e pienamente e trasversalmente sostenuta da Regioni schieratesi in prima linea in difesa di un patrimonio naturalistico di incommensurabile valore, ha avuto il suo peso, ma non basta a scongiurare il rischio che nuove concessioni vengano concesse in futuro, e che vengano respinte al mittente le numerose, analoghe richieste presentate nei mesi e negli anni scorsi lungo il mar Adriatico e lo Jonio".
"L’impegno per la campagna referendaria deve quindi proseguire con piena convinzione e partecipazione, in attesa di un auspicabile e deciso cambio di rotta del Governo nazionale in materia energetica, in linea con la necessità di preservare e valorizzare turismo, ambiente, pesca: comparti che rappresentano la vera, strategica risorsa di intere comunità e territori, che non può essere svenduta al migliore (o peggiore) offerente, tra l’altro con un ritorno economico irrisorio, e un rapporto tra costi e benefici tutto da dimostrare. E di una piena partecipazione degli enti locali e delle comunità interessate a decisioni di vitale importanza per la propria sopravvivenza e per il proprio futuro, che meritano opportuni confronti e riflessioni”.
“Il passo indietro della Petroceltic per le trivellazioni alle Isole Tremiti è una bella notizia, ma non cambia nulla perché dobbiamo ugualmente difendere il territorio. È anche paradossale pensare che le Isole siano salve solo per la decisione di una società privata che ha visto venir meno il suo interesse economico”. E' quanto dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli.
“Non ci possiamo distrarre nemmeno un attimo - prosegue - e dobbiamo continuare nella battaglia a difesa del paesaggio e contro le scellerate determinazioni del governo centrale guidato da Matteo Renzi, che vuole vendere e svendere il nostro paesaggio. Mi auguro - conclude Damascelli - che si faccia fronte comune per il voto referendario con il massimo dell’impegno, contro chi vuole mettere le mani sulla nostra terra in nome del business scellerato”.
E l'Ugl, tramite una dichiarazione del suo Segretario provinciale di Foggia, Gabriele Taranto, fa sapere: “La battaglia sociale in difesa dei mari pugliesi, dopo la rinuncia della Petroceltic è solo il primo passo verso un obiettivo più grande a sostegno del referendum anti-trivelle. Come Sindacato faremo fronte comune con tutti quei sistemi politici, economici e sociali, che guardano ad estendere gli stessi risultati ottenuti per le Isole Tremiti a tutte le coste italiane, perché convinti che non può esserci futuro sostenibile, sviluppo e crescita economica senza tutela e salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico”.
(gelormini@affaritaliani.it)