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Jean Marie Martin una vita dedicata alla Puglia e alla Capitanata

di Antonio Gelormini

La morte dello storico Jean Marie Martin: una perdita significativa per la Puglia in generale e per la Capitanata in particolare.

JEAN MARIE MARTIN, lo imparammo a conoscere ed apprezzare, insieme al suo alter ego Ghislaine Noyé, ai tempi de ‘la Refola’ e delle ricerche su Civita Vaccarizza, introdotto e sponsorizzato da don Rolando Mastrulli: il suo Virgilio negli archivi capitolari e in quelli della Curia troiana.

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Studioso raffinato, autentico ‘segugio’ d’archivi e biblioteche, appassionato di Storia e riconosciuto conoscitore del Medioevo, aveva eletto la nostra regione a suo principale motivo di interesse e di vita, non solo professionale. Non proprio un divulgatore, ma di sicuro un certosino ricercatore e una preziosa fonte delle vicende storico/antropoligiche di Capitanata, in primis, della Puglia e del Meridione italiano in generale.

Credo che Troia abbia dato a lui molto di più di quanto abbia saputo far tesoro di quello che le professeur abbia sempre voluto restituire alla comunità locale. Ma questo - indubbiamente - è un nostro limite, perché lo storico francese, fino alla fine del suo transito terreno, ha continuato a cantare la Capitanata e Troia: quale presidio più importante, per tutto il Medioevo.

Più volte e in diverse località italiane mi è capitato di incrociare la sua presenza ed ascoltare le sue lectio magistralis, e sempre - dico sempre - i suoi riferimenti insistiti e suggestivi alle vicende storiche troiane erano il fulcro delle sue relazioni, utile a sviluppare la lettura più appropriata e più illuminante di quanto fosse oggetto degli argomenti da lui sapientemente e appassionatamente trattati.

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Presumo si stia già pensando a rendere ‘lunghi’ riconoscenza e ricordo, dedicandogli una via, una piazza o un contenitore culturale e mettendo a disposizione delle nuove generazioni - magari in forma sostenibile, come si dice oggi - gli innumerevoli stimoli di interesse al patrimonio comune da lui ereditati.

Il ringraziamento personale, non solo da troiano, non può che rinnovarsi con l’impegno di continuare ad innaffiare le tante piantine disseminate in giro dall’illustre ‘paysan’ della cultura.

(gelormini@gmail.com)

*Video intervista a cura di Roberto Notarangelo - Il Frizzo