PugliaItalia

L'assessore Liviano si dimette
Il bando assegnato all'amico

Prima tegola per Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, e la sua giunta: si dimette Gianni Liviano d'Arcangelo, l'assessore all'Industria Turistica e Culturale - Gestione e Valorizzazione dei Beni Culturali, proprio nel giorno d'arrivo a Bari del ministro Dario Franceschini, per l'incontro al Grand Hotel delle Nazioni "E’ il Sud, bellezza! Cultura e turismo per una rinascita”.

L'assessore Gianni Liviano, travolto dalla vicenda del bando relativo all'organizzazione degli "Stati Generali del Turismo" (tutt'ora in corso), assegnato con procedura a chiamata diretta alla società di un amico tarantino, ha consegnato una lettera di dimissioni al Presidente Michele Emiliano.

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LA LETTERA

 

"Signor presidente, 


con riferimento all'articolo pubblicato oggi dal titolo "Quel bando su misura per l'amico di Liviano",  Le preciso di non avere avuto nessun ruolo nella selezione del contraente che sta organizzando gli Stati Generali e che il RUP di tale procedimento, la dott.ssa Pellegrini, potrà confermare la mia totale estraneità dalla procedura di aggiudicazione.


Riconosco invece che una volta appreso il nome del vincitore non ho ritenuto di informare la suddetta dott.ssa Pellegrini del rapporto di amicizia che mi lega al signor Massimo Calò, avendo in coscienza la certezza che tale rapporto era sconosciuto alla dott.ssa Pellegrini e che non aveva influito sull'esito della procedura di aggiudicazione.

 
Se tale omissione costituisce un addebito nei miei confronti lo deciderà Lei,  al quale rassegno comunque le mie dimissioni al fine di tutelare la mia immagine e quella della Giunta alla quale appartengo".

Il presidente Emiliano, nel rendere nota la lettera, ha comunicato che "Si riserva di accertare compiutamente i fatti, prima di assumere qualsdiasi decisione".

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In precedenza non aveva tardato ad essere diffusa una dichiarazione del presidente del Gruppo Oltre con Fitto, Ignazio Zullo: “L’importo non è di quelli che fanno gridare allo scandalo, ma le modalità sì!", esordiva Zullo. "Abbiamo letto un articolo di giornale alquanto dettagliato, che fa la cronaca di come l’assessore regionale alla Cultura, Giovanni Liviano, non appena insediato, abbia deciso di chiamare la società di un proprio amico per organizzare gli Stati generali della Cultura. Infatti, dalle notizie apprese l’affidamento sarebbe stato concesso ad agosto, per la cifra di 39mila euro, a una società di consulenza il cui titolare non sarebbe solo legato da un rapporto di amicizia con l’assessore, ma sarebbe stato direttamente coinvolto nella sua campagna elettorale, come cointestatario di un conto corrente per la raccolta di contributi alla suddetta campagna elettorale".

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Che poi aggiungeva: "Ora, in un momento in cui l’attenzione pubblica viene richiamata sulla possibilità inverosimile che i gruppi politici della Regione possano assumere presso i propri uffici parenti, noi di Oltre con Fitto crediamo che l’episodio denunciato dalla stampa, e che riguarda l’assessore Liviano, meriti qualche precisazione e chiarimento. A cominciare dal presidente Emiliano, che non vorremmo si occupasse delle vicende regionali più come pm che come governatore, per proseguire con l’assessore Liviano, perché nel caso fosse vera la ricostruzione giornalistica, farebbe bene a interrogarsi in coscienza sulle decisioni più utili da intraprendere per mantenere ferma la credibilità dell’imparzialità della Pubblica Amministrazione”.

(gelormini@affaritaliani.it)

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Pubblicato sul tema: La nota di Gianni Liviano d'Arcangelo