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La Candelora
de l'inverno semo fora
In Salento, come altrove, il 2 febbraio si celebra la festa della Purificazione di Maria, meglio conosciuta come la Candelora. Qui, oltre la Terra dei Messapi, a tale ricorrenza, s’ispirano alcuni detti popolari, fra cui mi piace rievocare questi:
“Alla Candelora, ogni ceddru s’addova; e se non s’è addovatu, o è vecchiu o è malatu.”
“Alla Candelora, de l’inverno semo fora”.
Quanto a riferimenti stagionali, invero, quest’anno, nel Basso Salento, in certi momenti si registra l’impressione di trovarsi chiaramente e nettamente più avanti rispetto al contenuto del secondo adagio anzi riportato.
Ciò, ad esempio, è confermato dalle mie immagini del seno “Acquaviva” di Marittima, che, se non proprio estive, potrebbero essere considerate specchio di primavera inoltrata.
Da parte sua, anche Castro, la rinomata Perla del Salento, che si presenta adagiata in prossimità dell’Acquaviva, sembra dire “A presto rivederci!”: per i bagni nelle eccezionali e uniche acque del nostro mare.