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La morte di Giorgio Otranto storico del cristianesimo antico
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Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, è stato tra i primi a commentare la scomparsa del professor Giorgio Otranto, Docente ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese presso la Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", un protagonista della storiografia e del mondo accademico, creatore del dipartimento di Studi classici e cristiani dell'università pugliese.

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“Bari piange la scomparsa di uno studioso, un ricercatore, un accademico, un cittadino appassionato e carismatico: questo era Giorgio Otranto che, sia con la sua attività accademica sia dai banchi del Consiglio comunale, ha dato lustro a questa città", ha detto Decaro.

"La sua produzione scientifica sulla storia del cristianesimo antico e altomedievale e la sua passione per lo studio dei santuari, dell'evoluzione dei pellegrinaggi e dei rapporti tra pellegrinaggio e santuari tra tarda antichità e Medioevo hanno reso lo studioso e l’ateneo barese un punto di riferimento a livello internazionale".

"Oltre alla ricerca - ha aggiunto Decaro - Giorgio Otranto si è sempre dedicato con straordinario e costante impegno alla formazione e alla didattica, contribuendo a rendere il dipartimento di Studi classici e cristiani dell’ateneo barese una struttura di eccellenza per la crescita e l'affermazione di tantissimi studiosi e ricercatori.

"Particolarmente attento alla cooperazione e allo sviluppo delle relazioni internazionali, ha promosso l'accordo di gemellaggio tra la Città di Bari e Mar del Plata in Argentina, approvato dal Consiglio comunale all’unanimità il 22 maggio del 2000. Il suo amore per l’Argentina e per la comunità italiana nel Paese sudamericano è stato il motore di tante iniziative di cooperazione internazionale interuniversitaria".

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"Il suo impegno professionale, la sua militanza civica, il suo amore per la città di Bari e per il culto nicolaiano - ha concluso Decaro - rimarranno per sempre nei nostri cuori. Alla famiglia il più affettuoso cordoglio mio e dell’intera comunità barese, che gli sarà sempre grata”.

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Un ricordo dell'eminente figura cattedratica lo ha tracciato su l'Avvenire uno dei suoi allora studenti, Gaetano Colantuono: "Le origini non avrebbero lasciato presagire il suo cursus honorum: proveniente da una famiglia non ricca, il padre un sarto, dalla Calabria si era trasferito a Bari per iscriversi alla facoltà di Lettere Classiche. Si era laureato con una tesi in Storia del cristianesimo col noto docente e senatore comunista Ambrogio Donini su un autore greco delle origini, Giustino, con buoni voti.

Tuttavia Donini, isolato nel mondo accademico barese, non poteva dargli alcuna prospettiva di carriera: al giovane Otranto che andò a trovarlo per chiedergli qualche indicazione sul futuro. Donini poté solo consegnare una penna rossa affinché lo aiutasse a correggere le tante tesi in sospeso.

Fu allora che Otranto si legò ad un altro docente di storia del cristianesimo (di ben altra tempra accademica!) presso la facoltà di Magistero, Antonio Quacquarelli, a cui egli deve le prime tappe del suo curriculum. In quegli anni Settanta si formò un gruppo di docenti presso la prima sede nei locali attigui alla chiesa di san Giacomo.

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Alcuni di questi hanno inciso profondamente nella storiografia: si pensi alla storica dell’arte Pina Belli d’Elia, al romanista Francesco Grelle, mentre gli storici del cristianesimo (Otranto, Carletti, D’Angela, Pavan, Girardi, Colafemmina) componevano la redazione della rivista Vetera Christianorum, una delle principali nel panorama specialistico internazionale, tra poco giunta al suo sessantesimo anno. Decisivo fu il lungo sodalizio col principale studioso di letteratura e storia delle origini cristiane, Manlio Simonetti, e con i suoi allievi romani.

Il successivo dipartimento di Studi classici e cristiani, presso l’ex sito di Santa Teresa dei Maschi, può di fatto essere considerato una creatura dell’Otranto, destinato a divenire, sotto la sua guida non priva di elementi ora carismatici ora tirannici, unanimemente un centro di eccellenza negli studi per la tarda antichità e per i primi secoli del cristianesimo.

Qui si alterneranno, in un ritmo a tratti troppo elevato, pubblicazioni, convegni, seminari, progetti, mostre. E non solo nella sede barese ma anche altrove con i seminari a Trani e Monte Sant’Angelo (di cui ricevette la cittadinanza onoraria), gli inviti all’estero fra Stati Uniti, Francia e Argentina ma anche le conferenze in piccoli comuni della sua regione di adozione".

(gelorminigmail.com)

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