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Lavoro, grande fuga dal Sud
Lettieri (DI): 'Un vuoto pneumatico'
La nota di Luigi d'Ambrosio Lettieri (Direzione Italia) sul Rapporto dell'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro sui flussi migratori cerca-lavoro
Il quadro allarmante della fotografia scattata dall'Osservatorio Statistico dei Consulenti del Lavoro nel rapporto "Il lavoro dove c'è. Un'analisi degli spostamenti per motivi di lavoro negli anni della crisi", presenta un vero e proprio esodo dal Mezzogiorno d'Italia, che naturalmente non solo preoccupa gli analisti, ma provoca le reazioni degli operatori economici e della politica.


Cancellati dall'anagrafe 500mila italiani e 300mila stranieri. Germania, Gran Bretagna e Francia le mete principali dell'esodo, ma c'è emigrazione di ritorno anche verso l'Est Europa. "L'Italia è un paese con opportunità molto diverse ed una situazione di disomogeneità interna che non ha pari in Europa", segnalano dall'Osservatorio: "Per questo motivo i cambi di residenza da una regione ad un'altra sono notevoli e frequenti".
Penalizzato soprattutto il Sud, mentre la Lombardia incrementa di oltre 100mila i suoi residenti tra il 2008 e il 2015, e la Campania ne perde 160mila. Competenze che si spostano, allargando sempre di più la forbice tra Nord e Sud.

"Tale sconfortante situazione - aggiunge Lettieri - evidenziata ancor più dal rapporto dell'Osservatorio dei Consulenti del Lavoro meriterebbe attenzione, ma soprattutto interventi decisi, urgenti ed efficaci. Invece, tra lotte di potere e leggi elettorali, la scena politica teleguidata dal partito di maggioranza relativa, il Pd, è in tutt’altre faccende affaccendata".
"Il sud continua a morire. E il governo Gentiloni sta a guardare, esattamente come il suo predecessore Renzi", chiosa con amarezza d'Ambrosio Lettieri, "Sforna al massimo interventi legislativi del tutto inadeguati quando non funzionali al solo consenso contingente, senza incidere concretamente sullo sviluppo e la creazione di nuovi posti di lavoro. Un vuoto pneumatico che non ammette giustificazioni”.
(gelormini@affaritaliani.it)