Le Faggete della Foresta Umbra
Patrimonio Mondiale UNESCO
La Commissione UNESCO - World Heritage decreta a Cracovia l'inserimento delle Faggete della Foresta Umbra - Gargano nel Patrimonio dell'Umanità
La Commissione UNESCO - World Heritage decreta a Cracovia l'inserimento delle Faggete della Foresta Umbra - Gargano nel Patrimonio dell'Umanità. La speranza covava in segreto, ma i timori di non farcela, avendo già ottenuto, nell'area, il riconoscimento per il Santuario di Monte Sant'Angelo - nell'ambito dei percorsi Longobardorum (insieme ad altre sei destinazioni) - erano piuttosto diffusi.
Anche per le "faggete vetuste" della Foresta Umbra nel Gargano si tratta di un cosiddetto 'riconoscimento seriale', dato che da tempo l'UNESCO propende più per ricoscimenti "plurali" e di sistema o contesti, che per destinazioni o beni singoli.
Il riconoscimento, infatti, va al complesso delle faggete in senso lato: comprendendo, ora, in Italia le faggete del Parco del Gargano, quelle dei parchi del Pollino, dell’Abruzzo e delle foreste del casentino, in Toscana, e all'estero le foreste di faggi di alcuni altri paesi europei. A Slovacchia, Ucraina e Germania, vengono aggiunte adesso anche quelle di Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Italia, Romania, Slovenia e Spagna.
“Le faggete della Foresta Umbra - spiega Alfredo Di Filippo dell’Università della Tuscia di Viterbo (DAFNE) che ha seguito tutti i siti italiani candidati al riconoscimento UNESCO - sono uniche in Europa per il loro aspetto maestoso e l’elevata biodiversità, grazie all’elevatissimo grado di conservazione di questi siti rifugiali in ambiente Mediterraneo".
"In questa Foresta sul Gargano - precisa Di Filippo - il faggio riesce a raggiungere 350 anni di età (a quote simili difficilmente raggiunge i 250) ed un’altezza di 45 metri (solitamente la statura non supera i 35). La riserva di Falascone, inoltre, costituisce un rarissimo esempio di faggeta mista, in cui un’altissima varietà di specie arboree dalle dimensioni eccezionali (aceri, tigli, carpini, agrifogli e soprattutto tassi), la rendono unica nel suo genere”.
Per presentare il dossier di candidatura a Parigi, era stato necessario approfondire le ricerche in tal senso, e per studiare la longevità del faggio della Foresta Umbra, il Parco del Gargano aveva siglato una convenzione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologie per l’Agricoltura, le Foreste, la Natura e l’Energia (DAFNE) dell’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo.
La Puglia intera può goire ed esprimere soddisfazione, per questa ulteriore attenzione internazionale ai suoi territori e al suo patrimonio. Da oggi ci sarà un motivo più per inserire la Foresta Umbra del Gargano, come ha già fatto la prestigiosa rivista National Geographic, tra le cinque foreste più belle al mondo.
Ad majora, Puglia!
(gelormini@affaritaliani.it)