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Le nozze di Figaro, Teatri del Sud insieme
Chiara Muti ne racconta la regia ad Affari
Una ventata d'aria fresca spazza per qualche momento le nubi che si addensavano sul Teatro Petruzzelli e la sua Fondazione. E tra le note de "Le nozze di Figaro", messe da Mozart al servizio della parola e del libretto di Antonio Da Ponte, si riaccendono i riverberi di un teatro dal fascino unico e dal potenziale artistico senza limiti.
Ad accentuarne la forza espressiva e l'orgoglio tutto meridiano di voler vincere una partita utile all'intera comunità, l'eccellenza e la vivacità degli ospiti e dei palcoscenici, che si apprestano ad essere i veri protagonisti di questo appuntamento "nuziale", che come ogni matrimonio che si ripetti prevede un "giro di nozze" lungo, che si dipanerà tra Bari, Napoli e Palermo: per tessere una trama produttiva "mediterranea" e vedere il San Carlo, il Teatro Massimo e il Teatro Petruzzelli - con le rispettive Fondazioni - dar vita a un romanzo lirico-musicale dalle pagine tutte ancora da scrivere.
Questo l'augurio e l'auspicio di tutti affidato a due "giovani alfieri dal profilo internazionale", come Chiara Muti - che ha curato la regia dell'opera mozartiana - e Matthew Aucoin, che ha preso per mano Orchestra e Coro del Petruzzelli, per lanciarli sul sentiero ricco di aspettative: verso un futuro degno del passato altisonante del polietama levantino, e animato da prospettive "in concerto" con i brillanti complessi musicali partenopeo e siciliano.
Fa un certo effetto vedere i tre Sovrintendenti - Massimo Biscardi (Bari), Rosanna Purchia (Napoli) e Francesco Giambrone (Palermo) - tra la figlia di un "mostro sacro" come Riccardo Muti e l'erede di un "mito" come Leonard Bernstein, esaltati dall'abbraccio impressionista delle tele di Giuseppe De Nittis nel foyer del Petruzzelli. Si respira finalmente la brezza internazionale consona alle ambizioni di ciascuno.
I tre moschettieri (in attesa di D'Artagnan) o un rinvio ai Tre Tenori - per restare in ambito lirico-sinfonico - sono la testimonianza di una voglia comune e condivisa di vincere la sfida culturale. Le premesse ci sono tutte. L'impegno di ognuno e l'entusiasmo di tutti farà il resto. Secondo l'adagio di Ettore Scola, che ancora echeggia tra i palchi e la platea del Teatro barese: "Bisogna credere nei miracoli, soprattutto in quelli fatti dagli uomini".
Mercoledì 27 gennaio alle 20.30 (turno A) Le nozze di Figaro di Wolfgang Amadeus Mozart, per la regia di Chiara Muti, apriranno la Stagione d’Opera 2016 del Teatro Petruzzelli di Bari. Lo spettacolo è una nuova produzione della Fondazione Petruzzelli in coproduzione con la Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli e con la Fondazione Teatro Massimo di Palermo.
Sul podio dell’Orchestra della Fondazione Petruzzelli Matthew Aucoin, maestro del Coro Franco Sebastiani. A curare le scene Ezio Antonelli, i costumi Alessandro Lai, il disegno luci Vincent Longuemare. Assistente alla regia Marie Lambert.
“Aprire la Stagione d’Opera 2016, con "Le nozze di Figaro" in coproduzione con il Teatro di San Carlo ed il Teatro Massimo è un vero onore ed una grande gioia", ha dichiarato Massimo Biscardi, sovrintendente Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli. "La nostra è la più giovane fondazione lirica d’Italia e sono molti i progetti a cui stiamo lavorando per il futuro del Teatro Petruzzelli. L’importanza di realizzare coproduzioni con realtà consolidate, creative e concrete - ha aggiunto - è per noi una priorità assoluta. La regia di Chiara Muti e la direzione di Matthew Aucoin conferiranno indubbiamente un fascino particolare a questo intramontabile capolavoro mozartiano, nato dalla sinergia di tre grandi realtà del Sud Italia che si impegnano costantemente per la promozione e la divulgazione del melodramma nel nostro Paese, proponendo spettacoli di interesse internazionale”.
Stessa tonalità per il controcanto di Rosanna Purchia, sovrintendente della Fondazione Teatro di San Carlo di Napoli: “Si consolida un forte legame tra le più importanti istituzioni culturali del Mezzogiorno: il San Carlo di Napoli, il Petruzzelli a Bari e il Massimo di Palermo. Se tra queste istituzioni già erano in vigore rapporti di grande collaborazione e comunanza di intenti, ora si suggella un accordo a tre, una sinergia fortemente auspicata dai ministri Bray e Franceschini, per le grandi fondazioni liriche. Sono anche molto felice che questa produzione vanti la regia di Chiara Muti, figlia di un grande Maestro napoletano, molto legato a Napoli e al Teatro di San Carlo”.
Melodia e armonia riprese da Francesco Giambrone, sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo: “Uno dei meccanismi virtuosi che devono essere perseguiti dalle fondazioni liriche è quello di coprodurre spettacoli con altri teatri. Non si tratta soltanto di fare economie di costi, ma di arricchirsi reciprocamente lavorando insieme. Di questa produzione, poi, sono particolarmente felice perché vede collaborare i tre grandi teatri lirici del Sud Italia. Un Sud che dimostra di sapere produrre eccellenza”.
A dar vita allo spettacolo: Alessandro Luongo (Figaro), Edwin Crossley-Mercer (Il Conte di Almaviva), Eleonora Buratto (La Contessa di Almaviva), Maria Mudryak (Susanna), Paola Gardina (Cherubino 27, 29, 31 gennaio), Margherita Rotondi (Cherubino, 2 febbraio), Laura Cherici (Marcellina), Fabrizio Beggi (Bartolo), Bruno Lazzaretti (Basilio), Giorgio Trucco (Don Curzio), Anne Marine Suire (Barbarina), Matteo Peirone (Antonio).
La Commedia per musica in quattro atti di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), su libretto di Lorenzo da Ponte, è tratta dalla commedia Le Mariage de Figaro di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais e fu rappresentata per la prima volta al Burgtheater di Vienna il primo maggio del 1786.
L’opera sarà in replica venerdì 29 gennaio alle 20.30 (turno B), domenica 31 gennaio alle 18.00 (turno C), martedì 2 febbraio alle 20.30 (turno D).
Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it, Informazioni: 080.975.28.10.
(gelormini@affaritaliani.it)
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Pubblicato sul tema: Martino Midali per Eleonora Buratto - Contessa di Almaviva