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Le vite confuse

Antonio V. Gelormini

La vicenda è poco chiara. Difficile immaginare che tutto sia avvenuto nel silenzio di 23 anni travolti dalla confusione di vite, destini, affetti, innocenze e colpevolezze più o meno consapevoli. E che tutto venga alla luce solo tre anni fa, per una “forte” somiglianza emersa tra le foto dell’onnipotente “facebook”.

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Difficile accettare la premessa di una confusione di braccialetti (di solito vengono apposti immediatamente), seppure le nascite di Lorena e Antonella si succedono, a poco più di10 minuti di distanza, nello stesso Ospedale Maternità a Canosa di Puglia, la mattina del 22 giugno 1989 sotto il segno del Cancro.

scambio film
 

Sembra il riproporsi di una scena di “C’era una volta in America” di Sergio Leone, allorquando la banda protagonista, per rappresaglia nei confronti del Capo della Polizia di New York, scambia il suo primogenito - nato da qualche ora - con una bambina, e poi confonde tutte le piastrine identificative dei neonati nella nursery, per evitare che si possa risalire ai dati d’origine. Peccato che si perda la lista o che nessuno pensi ad annotare la sequenza degli scambi…”

Poco verosimile la richiesta del DNA per un semplice dubbio sorto nello scorrere delle foto sul social network. Facile presumere che dubbi, rivendicazioni, addebiti, accuse e ipotesi varie siano stati all’ordine del giorno già 26 anni fa. E che gli strascichi di una vicenda decisamente ingarbugliata e alquanto difficile da districare, abbiano segnato il percorso “confuso” di vite parallele: non solo quelle di Lorena e di Antonella, ma anche quelle delle rispettive famiglie e dei relativi amici e parenti.

neonati
 

Più giustificata l’ipotesi di un dubbio che abbia continuato a rodere coscienze, cervello e umori di chi avesse sempre coltivato il sospetto che il maturare di caratteri così dissimili da quelli genetici e familiari, in entrambe le situazioni, fosse il frutto dell’ipotetico scambio non dimostrabile solo sulla base di illazioni o intuizioni personali.

Le foto, allora, fanno riaffiorare i dubbi sedati. La somiglianza tra Antonella e Caterina (mamma presunta di Lorena) è troppo evidente, e getta una luce su un altro confronto, quello tra Lorena e una sorella (a questo punto presunta) di Antonella, quasi ne gridasse la somiglianza nel silenzio assordante della sorpresa.

Ma c'è anche una seconda ipotesi, altrento verosimile e altrettanto sconvolgente, per la sua colossale banalità: il malinteso creato dalla scelta dei nomi, uno in particolare quello di Lorena (figlia di Caterina) che è quasi identico a quello dell'altra mamma Loreta (madre di Antonella). Il pratica, Lorena sarebbe figlia di Loreta (ma dovrebbe chiamarsi Antonella come volevano i genitori) e Antonella sarebbe figlia di Caterina (ma dovrebbe chiamarsi Lorena come desideravano i suoi genitori). In tale eventualità, non un caso di malasanità ma un vero e proprio pasticcio "da impazzire"!

La vicenda delle vite confuse di Antonella e di Lorena resta sullo sfondo sfocato di un’inquietante, distratta, quanto superficiale, procedura di assistenza ospedaliera. Quella oggi rimontata dai rispettivi avvocati, per le relative vertenze giudiziarie, ha l’aria di essere tutta un’altra storia.

(gelormini@affaritaliani.it)