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Lecce, lettera aperta del sindaco Salvemini a Matteo Salvini

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, affida a un post sul suo profilo social la lettera aperta a Matteo Salvini. Il testo.

Il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, affida a un post sul suo profilo social la lettera aperta a Matteo Salvini, dopo le riflessioni di questi sugli ultimi presidenti della Regione Puglia, in chiave evidentemente elettorale, in conflitto col ruolo istituzionale che il leader leghista ancora ricopre.

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Il testo

Signor Ministro,

sono un sindaco che da pugliese ha votato e sostenuto Vendola ed Emiliano. quelli che - usando le sue parole - hanno rovinato la Puglia.

Superfluo farle notare che Lei - pur sentendosi già pienamente dentro la campagna elettorale - è ancora Ministro dell’Interno nel pieno dei suoi poteri: è istituzionalmente grave e politicamente inquietante che lei parli così di un Presidente della Regione in carica che rappresenta legittimamente tutta una regione; e di chi l’ha seriamente, onestamente governata per dieci anni.

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Attorno ai quali ci sono tanti pugliesi per bene che non rovinano la propria terra ma lavorano ogni giorno per migliorarla.

Siamo abituati a questo Suo modo di offendere le istituzioni e ad incoraggiare sentimenti di insofferenza, rabbia, odio. incompatibili con il Suo ruolo, che imporrebbe linguaggi e comportamenti capaci di unire la comunità, preservare la serenità sociale e politica, tenere unito il Paese pur nelle differenti sensibilità. 

Il mio di ruolo suggerirebbe di tacere, leggendo queste Sue parole, ma non ci si può costringere al silenzio di fronte a tale sguaiatezza quando compiuta nella regione di cui sono cittadino e amministratore.

salvini e putin

Noi andremo a casa, prima o poi: siamo tutti amministratori “pro tempore”.

Prima di quel giorno, peró, saremo in tanti impegnati a fare sì che Lei non sia più al governo del Paese. 

Oggi sembra un missione impossibile, ma come diceva un grande del passato: “Il successo non è definitivo, la sconfitta non è fatale: ciò che conta è il coraggio di andare avanti”.

E noi ne abbiamo, tanto.