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Liliana Segre, il Senato in piedi
Contrastare l’odio e il razzismo
Standing ovation al Senato per Liliana Segre e l'approvazione della proposta sul contrasto all'odio e al razzismo. Il messaggio agli studenti pugliesi di Fasano
Con una emozionante standing ovation, a un autentico monumento vivente alla civiltà e al coraggio, il Senato ha approvato con 151 voti a favore, nessun voto contrario e 98 astenuti, la proposta della Senatrice a vita, Liliana Segre, per l’istituzione di una commissione straordinaria per il contrasto all’odio, al razzismo e all’antisemitismo.
La senatrice Segre aveva presentato la proposta, per istituire una “Commissione parlamentare di indirizzo e controllo sui fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo e istigazione all'odio e alla violenza”, un anno fa, subito dopo la nomina parlamentare ricevuta dal Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella.
“Speravo che sull’odio il Senato sarebbe stato festante e avrebbe trovato una sintonia generale”, ha dichiarato Liliana Segre, dopo l’approvazione raggiunta senza i voti di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, cosa che ha provocato il commento della vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, forzista: “La mia Forza Italia, la mia casa, non si sarebbe mai astenuta in un voto sull’antisemitismo. Stiamo tradendo i nostri valori e cambiando pelle”.
“In quegli applausi tributati in Aula a Liliana Segre - ha scritto su Facebook Lorenzo Tosa - sono passati davanti in un lampo 89 anni di storia di questo meraviglioso essere umano, dal giorno in cui, a 8 anni, fu espulsa dalla sua scuola, perché “ebrea”, alla camera a gas scampata per tre volte ad Auschwitz, fino alla nomina a Senatrice a vita”.
La senatrice Segre, dopo l’applauso di Palazzo Madama e dopo giorni di ripetuti attacchi subiti sui social network, ha usato ‘parole al miele’ per il primo commento a caldo: “Ai più rabbiosi naviganti delle Rete suggerirei di convertire i loro aggressivi percorsi in navigazioni della bellezza. La vita è brevissima, abbiamo poco tempo davanti e mille cose interessanti a cui pensare. Usare anche un solo momento del proprio preziosissimo tempo, per insultare il prossimo, è un inutile spreco di energia vitale”.
Solo qualche giorno fa per la giornata inaugurale di Conversazioni sul futuro, We Lab a Lecce ha ospitato la presentazione del volume “Liliana Segre. Il mare nero dell’indifferenza” di Giuseppe Civati (People).
La testimonianza di Liliana Segre e il suo messaggio politico analizzati nel saggio di Giuseppe Civati che riprende, con grande cura, le sue parole e i suoi insegnamenti, in occasione della nomina a senatrice a vita da parte del Presidente Mattarella. “Segre - hanno ricordato gli organizzatori - fu espulsa dalla scuola nel 1938. Fu clandestina, chiese asilo e fu respinta. Il 30 gennaio del 1944 fu deportata ad Auschwitz insieme a suo papà Alberto, che non sopravvisse al lager. Negli ultimi trent’anni, diventata nonna, ha promosso una straordinaria campagna contro l’indifferenza e contro il razzismo, in tutte le sue forme e le sue articolazioni. Le sue parole nitide, forti, indiscutibili sono un messaggio rivolto alle ragazze e ai ragazzi, suoi «nipoti ideali», perché non si perdano mai i diritti e il rispetto per le persone”.
Sempre in Puglia, è ancora vivo anche un altro ricordo, racchiuso nel messaggio di Liliana Segre agli studenti di Fasano (Ba), rispondendo a una sollecitazione dell’assessore alla Pubblica Istruzione, Cinzia Caroli: "Un grande scrittore greco, Sofocle, nella tragedia Antigone ha scritto: ‘Grandi sono le cose terribili al mondo, ma nessuna come l’essere umano’. Il ‘900 ha confermato che non si tratta di una licenza poetica, ma di una realtà. Ma attenzione perché ancora oggi e per sempre il pericolo è in agguato. Il pericolo delle uccisioni, dei massacri, della discriminazione, del razzismo, dell’antisemitismo. L’essere umano non è mai salvato una volta per tutte dalle sue pulsioni peggiori. Per questo è così importante conoscere, studiare, coltivare la memoria. Mai girare la testa dall’altra parte. Mai restare indifferenti. Primo Levi ci ha infatti ammonito: “E’ accaduto, può accadere ancora”. Un caro saluto a tutti voi e buona Giornata della Memoria”.
(gelormini@affaritaliani.it)