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Lo screening neonatale arriva in Puglia
Dattoli lo annuncia a Lega Fibrosi Cistica

Arriva in puglia lo screening neonatale per la fibrosi cistica. Firmata la delibera istitutiva del servizio, che sarà operativo da gennaio. Lo ha annunciato il direttore del Policlinico di Bari, Vitangelo Dattoli, in occasione dei 30 anni di attività della Lega Italiana Fibrosi Cistica, festeggiati con un incontro-convegno a Villa Romazzi Carducci.

Fibrosi dona online
 

“Sono molto soddisfatto e non solo perché oggi qui a Bari celebriamo i 30 anni della nostra attività", ha detto entusiasta Giuseppe Ardillo, presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica Puglia Onlus, "Confrontarsi come abbiamo fatto quest’oggisu una patologia scarsamente 'attenzionata', è sempre un gran risultato. Ma quello di oggi è un gran giorno, un giorno che io metterei tra quelli delle battaglie vinte. L’attivazione dello screening neonatale è la notizia che aspettavamo da tempo. Obiettivo raggiunto, e per questo ringrazio sentitamente Vitangelo Dattoli, direttore Generale del Policlinico di Bari nonché centro di riferimento regionale della Fibrosi Cistica

 

Dattoli Vitangelo
 

“Quello di oggi è un evento importante - ha ribadito e sottolineato Vitangelo Dattoli - che capita non a caso nel momento in cui si vara il Centro Screening del Giovanni XXIII. Il che vuol dire che i bimbi che nasceranno, da gennaio in poi, saranno sottoposti allo screening della fibrosi cistica e delle malattie metaboliche.  La delibera istitutiva del servizio è stata firmata ieri e sono molto felice di poterlo annunciare oggi in occasione dei 30 anni di attività della Lifc”. 

 

“Quando fu approvata legge  548 che regolava anche lo screening neonatale della FC - ha ricordato Maria Pia Garavaglia, ministro della Sanità all’epoca dell’approvazione del provvedimento - la fibrosi cistica era una malattia rara, più rara di quanto lo è adesso. C’erano meno farmaci a disposizione e meno servizi distribuiti sul territorio. La legge fu una vera conquista. Oggi, però, la 548 vige in un sistema che prevede i Lea, i livelli essenziali di assistenza, ha continuato la Garavaglia - e sarebbe un grave errore dover inserire i servizi a favore dei malati di fibrosi cistica nei Lea.  Perché tutti i Lea valgono 'anche' per i malati di fibrosi". 

garavaglia pd
 

 

“La diagnosi della malattia sin dai primi giorni di vita  del bambino - ha poi sottolineato Gianni Mastella, Direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica - consente di iniziare le cure specifiche dando un decorso alla malattia decisamente migliore rispetto ad una diagnosi che arriva dopo anni. Inoltre permette ai parenti di pensare cosa fare in una eventuale pianificazione di futuri figli. Inutile dire che lo screening consente una migliore gestione dei costi economici del malato e non da ultimo previene i non trascurabili costi psicologici del soggetto che scopre tardi la patologia”.

 

(gelormini@affaritaliani.it)