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M5S, Regione modello MAIA
'Puglia regno di Emiliano'
"Inizia 'la campagna acquisti' di Emiliano", si legge in una nota diffusa dal Movimento 5 Stelle Puglia. "E’ partito - circolano i primi nomi - il reclutamento del governatore che, a sua totale discrezione, come se fosse il sovrano assoluto e non un umile amministratore della Regione Puglia, sta scegliendo i direttori dei 6 dipartimenti in cui sarà articolata la Regione, in applicazione del nuovo modello di gestione della macchina amministrativa (MAIA)".
“Pochi giorni fa abbiamo depositato un’interrogazione - dichiarano i consiglieri del Movimento Cinque Stelle Rosa Barone, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Mario Conca, Grazia Di Bari, Marco Galante, Viviana Guarini e Antonella Laricchia - che mira a chiarire falle, contraddizioni e opacità del nuovo “Modello Ambidestro per l’Innovazione della macchina Amministrativa regionale ‐ MAIA”.
“Pretendiamo risposte risolutive delle enormi questioni sollevate” prosegue Viviana Guarini, prima firmataria dell’interrogazione, che si chiede “che fine faranno i principi di separazione tra politica e gestione, di trasparenza delle scelte, di meritocrazia, sanciti - in frontale contraddizione con il criterio di nomina fiduciaria dei direttori da parte dell’esecutivo - dallo stesso decreto del Presidente della Giunta Regionale n.443 che stabilisce l’adozione del nuovo modello organizzativo?”.
“Nomina fiduciaria da parte della Giunta significa, è ovvio, che le chiavi della scelta - continuano i consiglieri - sono tutte in mano a Emiliano, il quale, di fatto, selezionando “super manager” di stretta fiducia (che a loro volta suggeriranno alla Giunta quali saranno i dirigenti di cui avvalersi) si accinge a “commissariare” gli assessorati (nel caso qualche componente della sua squadra osasse rivelarsi “troppo autonomo”) e a marchiare politicamente la gestione amministrativa della Regione. In definitiva nei primissimi atti ci sono già, e non sorprende, i segni di quell’approccio accentratore e di disprezzo dei princìpi di collegialità e garanzia istituzionale che costituiscono il marchio di fabbrica del neo governatore”.
Inoltre l’art.24 del DPGR 443/2015 (MAIA) recita testualmente che gli incarichi ai dirigenti hanno una durata minima di un anno e massima di 3 anni, sono rinnovabili e quelli attribuiti nei 9 mesi precedenti lo scioglimento del Consiglio Regionale, in particolare, possono essere confermati, revocati, modificati o rinnovati entro 2 mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio. Decorso tale termine, gli incarichi per i quali non si sia provveduto si intendono confermati fino alla prevista scadenza.
“Ecco come si risolve dunque il problema della proroga illegittima dei contratti ai due dirigenti che avevamo sottolineato già a giugno - dichiara Viviana Guarini, che incalza - la proroga era illegittima poiché l’Ufficio di Presidenza alla data in cui prorogava i contratti possedeva soltanto poteri di ordinaria amministrazione. Invece di procedere alla revoca di quella delibera ed al ripristino della regolarità, con il DPGR, il Pd si pone in continuità con le anomalie della legislatura precedente, preferendo cambiare le regole piuttosto che le anomalie stesse. Stando proprio all’art. 24 del DPGR, infatti, laddove la revoca in questione non venga effettuata entro il 22 settembre, gli incarichi resteranno validi sino al 2017”.
”Ci preme sottolineare - continua la consigliera Guarini - che questo si costituisce per noi come un problema di metodo e non di merito dei due dirigenti di cui sopra, di cui abbiamo oltretutto avuto modo di apprezzare le qualità, dato di fatto che tuttavia non ci impedisce di pretendere trasparenza e legalità nell’assegnazione di incarichi pubblici, pagati con i soldi dei cittadini”.