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M5S su Aeroporti di Puglia
'Stipendi troppo alti'
Sono gravi e numerose le accuse mosse da associazioni del settore aeroportuale sulla gestione della società “Aeroporti di Puglia”, partecipata al 99,41% dalla Regione, e si concentrano in particolare sulla mancata trasparenza della Società e sui compensi faraonici erogati ai dirigenti.
Per questa ragione i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle Marco Galante, Mario Conca, Rosa Barone e Gianluca Bozzetti hanno formulata un’interrogazione indirizzata al presidente del Consiglio Mario Loizzo, al presidente della Regione Michele Emiliano, e all’assessore ai Trasporti Giovanni Giannini, per sollecitare l’azzeramento dei vertici.
Nel dettaglio delle contestazioni, tra i top manager più pagati della Regione c’è il Direttore Generale, Marco Franchini, con una retribuzione annuale lorda di 326.800 euro. Tra le altre incongruenze, denunciate dalle associazioni, vi è l’eccessiva durata degli incarichi, in taluni casi ultradecennali: si citano per esempio, tra gli altri, gli incarichi affidati al Direttore Amministrativo, Patrizio Summa, da 15 anni (219.100 euro all'anno), al dirigente responsabile di esercizio dello scalo di Brindisi e Grottaglie, Marco Catamerò, dal 2007 (194.100 euro), al dirigente operativo di scalo, Maurizio Cipriani, dal 2004 (115mila euro).
In merito alla mancata trasparenza, risulta quanto mai poco credibile la presenza, nella sezione “collaboratori e consulenti”, dell’incarico e compenso di un solo professionista. Numerose poi, sono le lamentele dei viaggiatori relativamente alla situazione dei parcheggi all’interno dell’aeroporto. Quelli Low Cost (5 euro al giorno), quasi sempre pieni e distanti 1 km, con evidente penalizzazione per tutti gli utenti che hanno difficoltà motorie.
Senza dimenticare - sottolineano gli esponenti pentastellati - che la Procura della Repubblica di Bari ha aperto un fascicolo per il reato di truffa e abuso di ufficio in merito ad un finanziamento da 30 milioni di euro, concesso senza alcuna gara, alla compagnia Ryanair, per finanziarla con fondi destinati al turismo. Secondo la Guardia di Finanza, i trenta milioni (che diventano quasi cinquanta se si tiene conto della data di scadenza del primo contratto) non sono di Aeroporti di Puglia, ma arrivano dalla Regione, attraverso i FESR che sulla carta dovrebbero servire per la promozione turistica.
Per la definizione del contratto, Aeroporti non ha proceduto ad alcuna gara d'appalto, ma al contrario ha bandito una "semplice procedura negoziata senza previa indizione di gara". Ryanair è stata scelta soltanto grazie a quella che, secondo gli investigatori, è stata una "incompleta e inefficace" indagine di mercato.
Aeroporti di Puglia, nonostante la chiusura delle indagini, ha rinnovato il contratto nei mesi scorsi a Ryanair, 85 milioni per i prossimi cinque anni, senza gara d'appalto, prorogando il vecchio contratto finito sotto inchiesta. Sono contestazioni di tale gravità che - concludono i consiglieri regionali del M5S - non possono che portare all’azzeramento dei vertici della partecipata. Senza perdere un minuto di più.