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Marò, l'appello di Loizzo
e d'Ambrosio Lettieri

"Quattro anni in India senza un processo sono la negazione del diritto", il presidente del Consiglio regionale della Puglia, Mario Loizzo, ritorna sulla "storia infinita" dei marò pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, "nell'ennesimo anniversario di una vicenda che si trascina da troppo tempo senza chiarezza e senza giustizia".
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Il fatto nuovo è costituito dall'arbitrato internazionale, chiesto dall'Italia alla Corte dell'Aja, in attesa del quale i due Stati interessati devono sospendere ogni iniziativa giudiziaria e non intraprenderne nuove, secondo la decisione "vincolante e inappellabile" del Tribunale del Mare di Amburgo (agosto 2015), adito sempre dal nostro Paese.

"Saranno tempi comunque lunghi - avverte il presidente Loizzo nel rivolgere un saluto ai due sottufficiali di Marina - ma sono certo che Latorre e Girone affronteranno l'ulteriore prolungamento di un'interminabile e giuridicamente discutibile imputazione senza processo, con la dignità e il senso del dovere fin qui dimostrati".
 
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Più graffiante la dichiarazione di Luigi d'Ambrosio Lettieri (CoR): “Dopo quattro anni di calvario senza capo di imputazione e senza processo, davanti ad una carcerazione ingiusta, contro ogni diritto umano, Massimiliano Latorre deve addirittura ritenersi "fortunato", per aver avuto un ictus e aver potuto godere della degenza in Italia, mentre il suo commilitone e amico, Salvatore Girone, è ancora in carcere in India".
 
"Purtroppo l’inerzia, costellata di errori e omissioni, dei governi che si sono succeduti nel Paese che i nostri due marò servivano - e ancora servono - al momento dell’incidente, in ossequio ad una legge internazionale, li costringe, insieme alle loro famiglie, a sopportare l’insopportabile".
 
La conclusione di Lettieri: "Mi auguro che la richiesta rivolta al Tribunale dell’Aja di far rientrare Salvatore Girone in Italia, in attesa della conclusione del procedimento giudiziario passato in mano alla Corte internazionale di Giustizia, possa avere esisto positivo. La Corte permanente di arbitrato dell’Aja dovrebbe decidere il 30 e 31 marzo prossimi. Ai nostri fucilieri e alle loro famiglie va tutto il nostro sostegno”.
 
(gelormini@affaritaliani.it)