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'Mercoledì chemio' il docufilm su Alessio Viola: ricordo d'un autore autoctono
Martedì 11 giugno al Teatro Kursaal - Bari proiezione del docufilm “MERCOLEDÌ CHEMIO - L’eredità immateriale di Alessio Viola”, con la regia di Alessandro Piva.
Martedì 11 giugno (data del compleanno di Alessio Viola) alle ore 19.00, nel teatro Kursaal di Bari (largo Adua) ci sarà la prima proiezione del docufilm “MERCOLEDÌ CHEMIO - l’eredità immateriale di Alessio Viola”, con la regia di Alessandro Piva, da un’idea di Domenico Galetta e con le suggestioni di Lu Ileana Sapone.
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L’iniziativa è realizzata dalla Regione Puglia, dall’IRCSS Giovanni Paolo II di Bari – da “Walce” - Women Against Lung Cancer in Europe, dall’Ordine dei Giornalisti della Puglia e dal Teatro Pubblico Pugliese.
Il docufilm è sulla figura dello scrittore e giornalista pugliese Alessio Viola, un omaggio al suo coraggio nel confrontarsi con la malattia, il mesotelioma, e al suo autentico modo di comunicare l'esperienza, insieme a una riflessione sull'importanza della ricerca e della prevenzione in ambito oncologico.
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Il film, fortemente voluto da Domenico Galetta, responsabile di Oncologia Medica Patologia Toracica dell’IRCSS “Giovanni Paolo II” di Bari, seguito nella consulenza da Lu Ileana Sapone, moglie e collega di Viola, è stato realizzato dal regista Alessandro Piva, già amico del giornalista e scrittore.
Mercoledì Chemio, titolo ispirato ad un suo post social (Mercoledì Chemio. giovedì gnocchi, sabato trippa), esplora l’eclettica vita di Alessio: militante, operaio, sindacalista, oste, poi giornalista, editorialista prima di Repubblica poi del Corriere del Mezzogiorno, scrittore (per Laterza, Rizzoli, Rivages, Palomar, Caratteri Mobili) e rugbista di Fiamma Bari negli anni 80 giocando nella C1 per dieci anni.
Un focus particolare è posto sugli ultimi anni, sulla sua onestà intellettuale nel raccontare il suo personale modo di affrontare il cancro e nel diffondere informazioni cruciali, sul rapporto con la famiglia e gli amici. Una ricognizione sul suo contributo al giornalismo e alla letteratura insieme a una panoramica sulla sua eredità culturale, su quanto Viola abbia contribuito in passato alla formazione di una generazione che abitava uno dei primi luoghi di aggregazione giovanile barese, la Taverna del Maltese. Il suo approccio sincero alle cose lo ha portato a fare rete tra quelli che definiva “i tumorati di dio” e a prestare volontariato con Walce, Women Against Lung Cancer in Europe.
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La proiezione sarà seguita da un dibattito che vedrà la partecipazione degli ideatori del progetto, del regista Alessandro Piva, di giornalisti, amici e familiari. Un momento collettivo di omaggio e testimonianza, un'opportunità per discutere della potenza della narrazione e della comunicazione in contesti complessi come quelli legati alla malattia, alla salute, al benessere: il lascito di un uomo particolarmente ironico e dalla scrittura pungente, molto caro ad una generazione di intellettuali, operai, studenti, scrittori e giornalisti.
Il docufilm è una produzione Agorà, la produzione esecutiva di Seminal Film e la regia di Alessandro Piva, montaggio di Alessandro Cardone, postproduzione di Alessandro Smaldino.
INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti.
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Alessio Viola - Classe ’52, barese d'adozione, era nato a Troia (Foggia), laureato in filosofia, sposato con Lu Ileana Sapone, al figlio Cesare ha dedica i suoi lavori. Sulla figura del padre Cesare, sarto ecclesiastico, scrive una delle pagine più belle di Closin’time (Laterza). Giornalista, editorialista prima di Repubblica poi, dal 2008, del Corriere del Mezzogiorno. Correttore di bozze, lavorava l'amianto (Petite Pierre, Bari), ha insegnato Storia e Filosofia negli istituti di scuola media secondaria. È stato tra i fondatori della Taverna del Maltese di Bari. Aveva una Guzzi California, con cui ha girato l'Europa. Ha partecipato ai movimenti giovanili degli anni ’70.
Pubblicazioni: uno degli otto racconti de “Gli indolenti” (Cicorivolta edizioni, 2015), raccolta scritta a otto mani con Pasquale Braschi, Nicola Manuppelli e Claudio Marinaccio; con Rizzoli “Dove comincia la notte” (2013), tradotto anche in Francia con Rivages sotto il titolo “Celui qui ne dormait pas” (2014); con Caratteri Mobili (2014) “Ti strappo e ti getto in pasto ai cani”; con Progedit (2011) “Il ricordo è un cane che t’azzanna”; con Palomar “Ghiaccio” (2009); con Laterza “Closin’time” (2006); con Schena Editore “Nessuno è innocente” e la “Formazione dei saperi” (2005).
Ci ha lasciati il 21 dicembre 2022, sei anni dopo aver scoperto un mesotelioma della pleura.
(gelormini@gmail.com)
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Pubblicato in precedenza: La morte di Alessio Viola: voce critica di Bari e della Puglia