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Molfetta, le dimissioni
di Paola Natalicchio
Anche a Molfetta terremoto in Comune: Paola Natalicchio si è dimessa da sindaco. Lo ha dichiarato lei stessa con un post sul suo profilo facebook: “Non è un tradimento. Se l’ho fatto è proprio per non tradire il patto del 2013, messo in crisi da un Partito Democratico che dopo le dimissioni prima di un assessore e poi del presidente della commissione urbanistica ha dimostrato di volersi porre come elemento di destabilizzazione del nostro progetto”. Natalicchio era stata eletta nel 2013 a capo di una coalizione di centro sinistra, candidata in una lista civica, dopo le dimissioni dalla carica di primo cittadino di Antonio Azzollini.
Strascichi della campagna elettorale per le regionali avrebbero creato all’interno del PD, organico alla maggioranza di centro sinistra, divisioni e richieste di modificare l’assetto politico in giunta. Dato che i riferimenti sono all’assessore dimissionario, Tommaso Spadavecchia, e alla presidente della commissione urbanistica, Annalisa Altomare, entrambi del Pd.
“Ho fatto argine finché ho potuto – aggiunge Natalicchio – credetemi, finché ho potuto. Ho amato con ogni mia cellula questo lavoro di servizio alla città, ho stravolto la mia vita per 25 mesi indimenticabili in cui ho vissuto solo in funzione del bene di Molfetta. Spero di aver lasciato un umile segno di impegno civico – ha concluso – e di aver seminato un pò di speranza nella buona politica”.
Amara la sua conclusione: "Sono dimissioni politiche. Che piaccia o no. Ci sono le carte sul tavolo, ci sono i fatti. Chi lavora per la pace e per l’unità rinuncia agli strumenti di guerra. Il Pd da 16 giorni non mi ha dato il piacere di valutare alcuna richiesta senza un ricatto sul tavolo. Porgo i miei sinceri complimenti. E le mie scuse alla città se non sono più disponibile a fare questa vita. Un sindaco non è una monade. Deve avere una squadra dietro che rema nella stessa direzione della corrente. Queste condizioni sono venute a mancare. Alzo le mani, con grande dolore”.