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Molfetta, operazione trasparenza
sul Nuovo Porto Commerciale
È online il portale open data del Nuovo Porto Commerciale di Molfetta. All’indirizzo http://www.nuovoportomolfetta.it/ sono stati raccolti e pubblicati per la prima volta tutti gli elaborati progettuali e tutte le informazioni relative alle successive fasi, dall’avvio dei lavori alle recenti progettazioni dei lavori di messa in sicurezza. Sono pubblici tutti i dati dei monitoraggi ambientali effettuati nel corso dei lavori e il report della bonifica da ordigni bellici effettuata nelle acque portuali. Oltre 500 documenti consultabili e scaricabili.
"Una grande operazione trasparenza, che mette nelle condizioni i cittadini di Molfetta con un semplice click di accedere a tutte le informazioni sui lavori del Porto, sulla bonifica, sullo stato dell’aria, dell’acqua, del posidonieto", ha spiegato il sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, affiancata da tutta la giunta, dal Direttore tecnico di ECO Logica che ha realizzato il sito, Massimo Guido, e dall’avv. Michele La Forgia, uno dei legali incaricati dall’amministrazione per il supporto alle modalità procedurali e i rapporti con le imprese appaltatrici, con l’Autorità di Vigilanza sui LL.PP. e con la Procura della Repubblica di Trani.
"Offriamo alla città uno strumento di lavoro - ha continuato il sindaco - consegniamo ai partiti, ai movimenti, ad Agenda 21, che sta lavorando al profilo ambientale della città importanti dati. Questa operazione è propedeutica a una serie di dibattiti che vogliamo svolgere in città sul futuro della nostra portualità, di cui si è parlato poco finora. In passato hanno deciso da soli che porto costruire e oggi la città vede i progetti che per la prima volta pubblichiamo. Allora disarmiamo il dibattito dai manifesti urlati e dalle manifestazioni di pseudo comitati che mascherano iniziative politiche.
Il dibattito deve riguardare tanto la fine dei lavori del porto commerciale quanto un ripensamento generale delle varie funzioni del nostro porto, legato anche al nuovo PUG e al nuovo Piano Regolatore Portuale che abbiamo in animo di lanciare. Parlare del Porto di Molfetta, infatti, significa per la nostra amministrazione riflettere su tutte le funzioni dell’area. Quali servizi servono attorno al vecchio porto e alla zona cantieri? E quale nuovo Porto commerciale ci serve se vogliamo collegarlo davvero alla nostra zona artigianale e industriale? Da qui anche la necessità di avviare una discussione sul ‘business plan’ del Porto con la città, in collegamento alle riflessioni con l'Autorità Portuale del Levante. Sincronizziamo il dibattito sul porto sui reali interessi economici della città".
E a proposito dell'Autorità portuale il primo cittadino ha definito fuori dalla storia il dibattito sul punto. "In un sistema portuale che in Italia va verso la contrazione delle autorità portuali, con la riforma del Governo che dovrebbe costituire l'unica Autorità portuale pugliese, mettendo insieme la gestione dei porti di Bari-Brindisi e Taranto, vogliamo ancora stare qui a parlare di una stanza vuota con all'esterno la targhetta Molfetta Porto? Quale sarebbe il timore? Vedere la Regione finire un porto regionale, perché tale è classificato, con i soldi stanziati per il porto di Molfetta? A noi interessa finire il porto, non gestire i soldi del porto”.
Un ampio passaggio è stato poi dedicato anche ai lavori di messa in sicurezza: “I lavori premono al sindaco, che non ha piacere nel vedere un cantiere della sua città fermo. A maggio il Comune era pronto ad affidare i lavori in ragione della urgenza alla stessa Cmc. Ed è pronto a farlo ancora oggi. Sono stati predisposti i contratti. Ma l'istanza di dissequestro ha chiesto di inviare il progetto al Consiglio Superiore dei lavori pubblici e ha anche contestato in qualche modo l'ipotesi di affidarli in via diretta. Il Comune, in ragione di questo, volendo proseguire i lavori in piena legalità ha mandato il progetto al Consiglio Superiore dei lavori pubblici, come ha disposto l’autorità giudiziaria, e inviato il tutto all'Autorità nazionale anti corruzione (ANAC) per capire se è possibile affidare i lavori direttamente alla CMC, per rispondere ai requisiti di urgenza derivati dal rischio danneggiamenti. Se l'ANAC ci dice che possiamo procedere, firmiamo il contratto e avviamo i lavori di messa in sicurezza. Se l'ANAC dispone diversamente dovremo attivare le procedure di gara, e i tempi si allungheranno. Ma ci rimetteremo a quanto ci viene detto di poter fare. Il porto deve proseguire, ma solo in piena legalità”.
“Questa è la parte che non è soggetta a dibattito pubblico - ha concluso il sindaco - Possiamo dibattere sul futuro del porto ma non possiamo eseguire i lavori contro la legge. Stiamo gestendo una complessità importantissima e non possiamo fare finta che non ci sia una inchiesta penale in cui la città è parte offesa. Non possiamo lasciarci travolgere dall’ondata emotiva. Dobbiamo operare nell’interesse della città. A luglio del 2013, a un mese dal nostro insediamento, con i lavori ancora in corso la Cmc ha presentato al Comune riserve per 20 milioni di euro su cui è in corso un accertamento tecnico preventivo. La città ha già pagato un prezzo altissimo alla fretta di partire con la costruzione del nuovo porto commerciale per poi fermarsi a causa del mancato completamento dello sminamento: 7,8 milioni di euro. Un rischio che non vogliamo più correre. Oggi stiamo salvaguardando la città, i soldi dei cittadini e procedendo nel solco della legalità e della trasparenza”.
(gelormini@affaritaliani.it)