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Mons. Zuppi a Bari per la Preghiera della Pace sulla tomba di San Nicola

Conferenza Episcopale Italiana e Arcidiocesi di Bari-Bitonto invitano alla Preghiera per la Pace sulla Tomba di S. Nicola uniti ai Cristiani di Ucraina e Russia

La Conferenza Episcopale Italiana e l’Arcidiocesi di Bari-Bitonto invitano alla Preghiera per la Pace sulla Tomba di San Nicola uniti a tutti i Cristiani di Ucraina e di Russia. Verso la celebrazione del Natale del Signore Gesù Cristo “Principe della Pace” (Is 9,6). Mercoledì 21 dicembre 2022, ore 18.30, Basilica Pontificia San Nicola, Bari.

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In un momento di grandi conflittualità, con una escalation terribile nel cuore dell’Europa, la Chiesa in Italia vivrà un momento di preghiera per la pace sulla tomba di San Nicola, santo venerato sia dai Cattolici sia dagli Ortodossi (e molto a cuore al popolo ucraino e a quello russo).

L’iniziativa, promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e dall’Arcidiocesi di Bari-Bitonto, si svolgerà il 21 dicembre, a pochi giorni dalla Solennità del Natale, nella Basilica di San Nicola, alle ore 18.30 (diretta su Tv2000 – canale 28).

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La Veglia di preghiera sarà guidata dal Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI: “Viviamo giorni difficili e li affrontiamo - ha sottolineato il Card. Zuppi - con sentimenti contrastanti, perché le paure e l’angoscia causate dalla guerra, dalle guerre, rischiano di offuscare la luce del Natale. Per questo, vogliamo pregare, insieme, per invocare il dono della pace nel cuore di ciascuno e sull’umanità intera; per ritrovare, in quel Bambino che nasce, la tenerezza che permette di scorgere nell’altro un fratello e una sorella e la forza per spezzare le catene del male che imprigionano il mondo".

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"Chiediamo l’intercessione di San Nicola, uomo di pace e di comunione - ha insistito Mons. Zuppi - perché chi regge le sorti delle nazioni sappia anteporre l’amore all’odio, il bene comune agli interessi particolari, il dialogo al rumore delle armi”.

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“Invocare la pace non è il facile e comodo atteggiamento di chi si disimpegna dinanzi alla storia, ma l’atto più rivoluzionario che la storia possa conoscere, poiché richiede il coraggio di disarmare i cuori da ogni forma di orgoglio e ricercare quella fraternità necessaria per costruire una umanità rinnovata”, ha affermato Mons. Giuseppe Satriano, Arcivescovo di Bari-Bitonto, ricordando che la Veglia del 21 dicembre “Sarà uno spazio di grazia a cui si uniranno le altre diocesi italiane e diverrà momento forte per elevare la nostra supplica al Signore, per intercessione di San Nicola, il vittorioso”.

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Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, all'indomani dell'annuncio dell'Arcivescovo Mons. Satriano della preghiera collettiva dei vescovi italiani, ha commentato: “Bari non intende assistere inerme al dramma della guerra e con il cuore pieno di speranza si accinge ad accogliere i vescovi italiani che raggiungeranno la città di Bari per la veglia di preghiera per la pace".

"L’invito di Mons. Zuppi a ritrovarsi uniti sulla tomba di San Nicola, il prossimo 21 dicembre - ha spiegato Decaro - conferma la vocazione della comunità barese, della sua Chiesa locale e di questo territorio a farsi cerniera del dialogo tra popoli e culture, ponte tra Oriente e Occidente, capace di sostituire la logica dello scontro con l'opportunità dell'incontro". 

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"Ormai dal 24 febbraio, ogni giorno, in tanti - russi e ucraini, greci e rumeni, bielorussi, serbi e georgiani - rivolgono le loro preghiere a San Nicola", ha ricordato il sindaco Decaro, "Perché possa fermare la guerra: lo fanno con il cuore colmo di tristezza davanti alla lampada uniflamma, simbolo della devozione comune alle chiese orientali, che arde costantemente nella cripta della nostra Basilica, in cui sono custodite le reliquie del vescovo di Myra".

"Per questa specifica vocazione della città, e interpretando i sentimenti della comunità barese, smarrita di fronte a una guerra assurda e agli imprevedibili sviluppi che un conflitto totale potrebbe determinare, ringrazio la CEI che ha voluto promuovere questo momento di preghiera collettiva, per invocare forse il miracolo più grande, quel cessate il fuoco che possa far vincere, finalmente, la pace. Quella pace che, prendendo in prestito le parole di don Tonino Bello, rappresenta 'Un cumulo di beni, la somma delle ricchezze più grandi, di cui un popolo o un individuo possa disporre' ”.

(gelormini@gmail.com)