Monte Sant'Angelo vertenza Sangalli
Dito puntato sul Curatore Fallimentare
La vertenza Sangalli Vetro - Monte Sant'Angelo/Manfredonia riunisce trasversalmente il fronte politico locale
Il Sindaco di Monte Sant'Angelo (Fg), Pierpaolo d'Arienzo, è stato tra i primi ad esprimere Sindaco d’Arienzo esprime forte preoccupazione per la vertenza Sangalli Vetro Manfredonia, Magnetronico e Satinato, da un lato per l’imminente scadenza della Cassa Integrazione in deroga, prevista per il 16 dicembre, dall’altro per l’ormai cronica incertezza in merito all’acquisizione dello stabilimento.
Dopo 36 mesi di lotte da parte dei lavoratori e di tutte le istituzioni locali e regionali coinvolte, spiragli di fiducia si erano aperti in una riunione tenutasi presso la Prefettura di Foggia, a seguito delle dichiarazioni espresse dalla curatela circa la presenza di interessi sostanziali da parte di alcuni investitori, finalizzate all’acquisizione dell’impianto. A conferma di quanto dichiarato dalla curatela, nei giorni successivi è stata depositata la prima "offerta vincolante irrevocabile". Ma l'allarme è scattato per l'improvvisa "sterzata" da parte della stesso curatore fallimentare.
“Sono molto perplesso per l’accelerazione impartita alla vicenda da parte della curatela che, con il bando per la vendita dello stagno, ha di fatto dato inizio allo smembramento dell’impianto, azione che va in netta controtendenza rispetto alle volontà e agli obiettivi di tutela dell’intero sito e dei lavoratori, messa in campo da parte di tutte le istituzioni territoriali e nazionali”, lamenta il primo cittadino di Monte Sant’Angelo.
“Lo stagno rappresenta infatti uno degli asset più importanti per la ripartenza del processo. Tale atteggiamento, a nostro avviso, significa fare passi indietro sulla vertenza poiché da un lato innalza ancor di più il livello di preoccupazione per la già precaria situazione riguardante gli ammortizzatori sociali, dall’altro perché tale comportamento potrebbe allontanare eventuali proposte di investimento che abbiano alla base la ripartenza dello stabilimento e l’assorbimento della forza lavoro”.
“Ora serve coesione - ribadisce d'Arienzo - Il segnale deve partire dal territorio unito. Un segnale forte è necessario anche per gli investitori che devono sapere che nell’area industriale di Monte Sant’Angelo è possibile produrre ancora vetro da esportare in tutto il mondo”.
"Dove è l’onorevole Scalfarotto, che è proprio Sottosegretario allo Sviluppo Economico?", si chiedono nella locale sezione di Forza Italia, "Chi più di lui poteva prendersi in carico questa vicenda, se lo avesse voluto? Dove sono tutti quelli del PD di Monte che dicono di avere grande stima e amicizia per Scalfarotto?"
"Non si venga a dire che i proclami di questi giorni di Senatori passati da poco alla corte di Renzi o di Deputati del nostro territorio possano risolvere il problema", rincarano da FI, "La cosa si doveva affrontare prima, senza farsi condizionare dall’appartenenza partitica, ma lasciandosi condizionare da una sola cosa: dall’appartenenza al proprio territorio, dalla vicinanza alla propria gente, dall’aiuto vero e concreto ai tanti lavoratori, ai padri e alla madri che, dopo tre lunghi anni di lotta, di speranze, di impegni presi dai politici di turno, si sono visti scaraventati nel baratro della perdita del lavoro".
È strano che la Viceministro Bellanova, il Sottosegretario Scalfarotto e il Ministro Calenda - aggiungono - non siano riusciti in tre anni a trovare una pur minima soluzione alla “Sangalli Vetro”, uno stabilimento che direttamente ha 200 dipendenti, mentre incessante è il loro impegno per realtà industriali, anche più grandi, di Bari o Taranto. Sembra quasi che, per questo Governo, le vertenze di quelle terre siano di serie A e la nostra vertenza - perché “Sangalli vetro” è la vertenza di ognuno di noi, dei nostri figli, delle nostre famiglie - sia vertenza di serie B. Per non parlare della disponibilità e della celerità che Renzi e tutto il PD hanno sempre avuto nel salvare le banche".
"Forza Italia sarà al fianco dei lavoratori, chiedendo e spronando i suoi Rappresentanti politico-istituzionali - aggiungono - a far convocare con urgenza un incontro, allargato a tutti i Rappresentanti del territorio (Consiglieri regionali ecc.), prescindendo dall’appartenenza partitica: i lavoratori e questa terra non possono pagare, ancora una volta, per scelte di parte; i lavoratori della “Sangalli vetro”, i nostri figli, i nostri padri, i nostri fratelli devono riavere ciò che gli è stato tolto, devono riavere il lavoro, massima dignità per ogni cittadino!"
"La drammaticità e la delicatezza della questione sono tali che Forza Italia - conscludono - per senso di responsabilità politica e istituzionale, non vuole fare strumentalizzazione politica e offre la propria collaborazione, in modo incondizionato; l’importante è che si faccia presto, perché ogni giorno perso potrebbe essere l’ultimo utile!"
Stesse tonalità dal fronte Movimento 5 Stelle: "Un’intera legislatura giunge a conclusione, ma i Governi Letta, Renzi e Gentiloni, che si sono succeduti in questi 5 anni, non sono stati in grado di risolvere quel “disastro annunciato” della Sangalli Vetro Manfredonia, impresa fiore all’occhiello del comparto vetro, il cui forno è stato spento il lontano 29 novembre 2014"".
"Ben un anno prima - si segnala dal M5S - il deputato pugliese Giuseppe L’Abbate (M5S) presentò la prima interrogazione parlamentare di una lunga serie per chiedere interventi concreti e risolutivi per uno stabilimento che interessa, con l’indotto, fino a 300 famiglie, che ha goduto di lauti finanziamenti pubblici (circa 90 milioni di euro) per la sua realizzazione e che ha funzionato egregiamente prima che il patron Sangalli ne aprisse un altro speculare a Porto Nogaro, Udine. Un sito, quello del nord, difeso strenuamente contro ogni ragionevole dubbio di sostenibilità economica e commerciale dalla Presidente Debora Serracchiani e dalla finanziaria regionale Friulia".
“Tutto il contrario di ciò che è accaduto in Puglia dove alle parole di Michele Emiliano, del viceministro Teresa Bellanova e del Presidente della Task Force regionale sul Lavoro e le crisi aziendali Leo Caroli, peraltro ex assessore regionale al Lavoro, non sono mai seguiti i fatti", dichiara lo stesso L’Abbate.
"Sabato 16 dicembre scade la CIG in deroga mentre entro il 16 gennaio 2018, sbugiardando tutte le disposizioni ministeriali rese note sinora, il Curatore fallimentare Luigi Di Fant sta provvedendo alla vendita delle giacenze di stagno presenti nello stabilimento. Questo metallo prezioso ha un costo rilevante ed è fondamentale per il processo di formatura del vetro. La pasta fusa vetrosa, infatti - spiega il parlamentare 5 Stelle - viene colata in una vasca ermetica ed inerte in un bagno di 200 tonnellate di stagno fuso, per permettere la perfetta planarità del nastro continuo di vetro".
"Senza stagno, pertanto, non vi può essere produzione e la sua vendita, a prezzi stracciati, rappresenterebbe un colpo basso per la ripartenza se non proprio l’evidenza della mancata volontà politica di ridare vita all’intero sito produttivo dell’ex Sangalli Vetro. Da ciò che è noto, poi - prosegue L’Abbate - sul tavolo sono presenti almeno quattro proposte nonostante né la Regione Puglia né il Ministero dello Sviluppo Economico abbiano provveduto, come promesso, all’individuazione di un advisor per la ricerca di acquirenti".
"Su queste offerte non si conoscono risposte ministeriali: ma se la volontà è quella di ridare vita a uno stabilimento all’avanguardia e in grado di generare reddito, in un mercato globale e europeo del vetro in netta crescita, non vi è altro tempo da perdere! Per questo - continua il deputato pugliese 5 Stelle - ho inviato una lettera urgente al viceministro Bellanova per convocare immediatamente un tavolo ministeriale con le parti sociali e i sindaci dei Comuni interessati, nonché ho presentato una interrogazione parlamentare, oramai la sesta su questa fabbrica, indirizzata ai ministri dello Sviluppo economico, del Lavoro-Politiche Sociali e della Coesione Territoriale-Mezzogiorno per chiedere se intendano vagliare e sostenere le diverse proposte di acquisto presenti sul tavolo facendo ripartire il sito produttivo dell’ex Sangalli Vetro".
"Se, nelle more della cessione del plesso produttivo, non si intenda scoraggiare la vendita a pezzi, in quanto ciò comprometterebbe il rilancio futuro dello stabilimento e se, vista l’imminente scadenza della CIG in deroga per i lavoratori della Manfredonia Vetro, non si intenda convocare una urgente riunione ministeriale per vagliare il futuro lavorativo dei dipendenti dello stabilimento, fermi oramai dal 29 novembre 2014. I lavoratori della Capitanata hanno bisogno di risposte così come un’intera Regione che non può perdere l’ennesima fabbrica, infliggendo l’ulteriore colpo basso al proprio tessuto produttivo"
"Se Emiliano e Caroli sono abituati alle figuracce come quella dell’OM Carrelli - conclude Giuseppe L'Abbate - a noi non interessa: qui a Manfredonia è giunto il momento di capire da che parte stanno le Istituzioni e gli uomini di partito che siedono negli scranni del potere. Rilanciare la Manfredonia Vetro si può e deve essere fatto a tutela degli interessi nazionali per il comparto vetro, per la produttività pugliese, per non sprecare ulteriormente i finanziamenti che hanno permesso l’apertura del sito ma, soprattutto, per far sì che il Natale 2018 sia il primo felice, dopo quattro lunghi anni, per le 300 famiglie dei lavoratori e dell’indotto della fabbrica sipontina”.
(gelormini@affaritaliani.it)